Sulla base del monitoraggio delle domande pervenute e sulla necessità di raggiungere la più ampia platea di destinatari possibile, per il Bando di gara "1000 ce la fanno", il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è stato ulteriormente prorogato dal 30 settembre al 30 dicembre 2021.
Obiettivo del progetto, regolato da apposita convenzione stipulata con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è la promozione di attività sportive per 600 giovani in condizione di povertà e disagio di età compresa tra i 18 ed i 24 anni, anche attraverso il tesseramento e l'avviamento alla pratica sportiva presso le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche affiliate all'ASI.
Il bando prevede l'erogazione di un contributo pari al 100% delle spese sostenute per il tesseramento e lo svolgimento di attività sportiva, per l'intera stagione sportiva, per un massimo di 600 giovani di età compresa tra i 18 ed i 24 anni.
Ciascuna ASD/SSD potrà richiedere il contributo per il tesseramento di un massimo di 10 giovani in particolare situazione di disagio sociale (individuati in base al parametro ISEE del reddito familiare) da avviare alla pratica sportiva.
Le ASD/SSD dovranno compilare in tutte le sue parti l'apposito form di registrazione indicato nel bando, allegato alla presente e scaricabile su www.asinazionale.it > DOCUMENTI > BANDI E AVVISI > GRADUATORIA BANDO 1000 CE LA FANNO.
Montesilvano. Il mondo sportivo italiano attende con interesse l’evoluzione delle due epocali riforme che lo riguardano. Da una parte la legge delega 86 del 2019 cosiddetta ‘riforma dello sport’ e dall’altra il decreto legislativo 117 del 2017 cosiddetto 'codice del terzo settore' (CTS) stanno per tracciare, attraverso le varie fasi di attuazione, il futuro dello sport italiano, da quello dei massimi livelli di prestazione a quello di base con tutte le sue declinazioni compreso quelle sociali e di integrazione.
"Particolare interesse – ha spiegato Emilio Minunzio, Vicepresidente di ASI e membro del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, tra i relatori all'Assemblea di Montesilvano – è rivolto alle risposte che daranno i vari tavoli di confronto che si stanno per costituire per armonizzare norme e aspetti formali che regoleranno i rapporti tra lo sport ‘tradizionale’, quello del CONI per intenderci, e quello di taglio sociale che farà di fatto capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Tutto ciò lascerebbe presupporre la crescita di nuove forme giuridiche compatibili con la gestione delle diverse espressioni di sport. È, infatti, questo il caso delle ASD-APS, soggetti giuridici in via di espansione in quanto, come da interpretazione delle norme di riferimento, potranno aderire sia al Registro CONI che al RUNTS (Registro unico Nazionale del Terzo Settore)".
"Molte ancora le zone d’ombra soprattutto per ciò che riguarda gli aspetti fiscali che, seppur indicati dal CTS, sono ad oggi oggetto di approfondimenti per una più corretta ed adeguata armonizzazione.
Un cantiere aperto, in buona sostanza, all’interno del quale ASI, come sempre attore protagonista all’interno del mondo dello sport, non farà mancare il suo importante contributo".
"Con il raggiungimento dell’obiettivo della 'consistenza' si è chiusa una prima fase della operatività del Dipartimento Terzo Settore [TS] dell’ASI. Adesso si tratta di entrare in una seconda fase in cui l’affiliazione e la nascita di nuovi enti del TS sia spontaneamente incentivata dalla qualità dell’offerta di servizi e progettualità e sia realmente produttiva per l’ASI". Nella sua relazione, nel corso della tre giorni ASI di Montesilvano, Gianni Alemanno, Responsabile Nazionale del Terzo Settore, sottolinea i traguardi raggiunti e guarda al futuro.
"Prima di delineare una proposta strategica in questo senso, è necessario spiegare perché sarebbe un errore adagiarsi sul risultato raggiunto e perché per andare oltre bisogna seguire delle strade di aggregazione sostanzialmente diverse da quelle classiche dello sport dilettantistico.
Innanzitutto, secondo la fotografia scattata dall’Istat, il settore continua a crescere. Nel 2018, le istituzioni non profit attive in Italia sono 359.574, con un aumento annuale del 2%, e impiegano 853.476 dipendenti, hanno un’incidenza rispetto al complesso delle imprese dell’industria e dei servizi dell’8,2% (era 5,8% del 2001). L’incremento più elevato si registra nei campi della tutela dei diritti (+9,9%), dell’assistenza sociale e protezione civile (+4,1%), della filantropia e promozione del volontariato (+3,9%).
Ma non è solo questo. Dalla fine degli Anni ’80 il vecchio modello statalista dell’assistenza sociale è entrato in crisi e la pandemia Covid-19 ha messo in evidenza ulteriormente queste difficoltà. Le strutture burocratiche e dirigiste del vecchio Stato sociale riusciranno sempre di meno a fronteggiare i disagi sociali conseguenti alla crescita della povertà tra i cittadini italiani e al costante aumento dei flussi migratori.
La conseguenza di queste due tendenze è una costante crescita dell’importanza socio-economica del Terzo Settore, su cui le istituzioni pubbliche e il sistema politico scaricheranno sempre più le incombenze dell’inclusione sociale e culturale.
Ma in ogni caso assisteremo già nei prossimi mesi – anche attraverso la realizzazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) – ad una crescita esponenziale di bandi e finanziamenti rivolti al Terzo Settore.
Per farla breve si vuole costringere il vasto e variegato mondo associazionistico italiano a mettersi sotto la tutela (e il controllo) di poche Reti Associative, infatti l’art. 41 del Codice del Terzo Settore prevede che le Reti associative svolgano “attività di coordinamento, tutela, rappresentanza, promozione o supporto degli enti del Terzo settore loro associate” e in particolare:
a) monitoraggio dell’attività degli enti ad esse associati, eventualmente anche con riguardo al suo impatto sociale, e predisposizione di una relazione annuale al Consiglio nazionale del Terzo settore;
b) promozione e sviluppo delle attività di controllo, anche sotto forma di autocontrollo e di assistenza tecnica nei confronti degli enti associati".
"Nel TS i risultati associativi ed economici non si possono misurare principalmente sul numero dei soci iscritti, ma nella capacità dell’associazione di perseguire nel suo insieme uno scopo di carattere generale.
Quindi una Rete associativa del TS deve offrire servizi che servano innanzitutto all’operatività delle proprie associzioni affiliate e misura il suo successo economico più sul numero di associazioni affiliate che non sul numero complessivo degli iscritti.
Non solo: il conto economico di una Rete associativa, come di ogni ente del TS, non può prescindere dal contributo pubblico e dalle donazioni private, sia come finanziamento ai progetti che come convenzioni per erogare un servizio pubblico, che saranno la sua principale fonte di finanziamento.
Ci sono ovviamente delle eccezioni a questa regola generale, ma non a caso riguardano tipi di associazioni che possono rientrare all’interno del Terzo settore ma potrebbero facilmente rimanerne fuori. Non a caso il Dipartimento TS include anche associazioni e settori extra-sportivi che non fanno necessariamente parte del Terzo settore così come è stato definito dal Codice.
Va detto che anche in questi casi, anche se non è indispensabile, è opportuno che le associazioni si diano una veste statutaria e operativa da Terzo settore. Anche se le “attività di interesse generale” non sono il suo “core business” una associazione diventando una APS rafforzerà non solo la sua immagine ma anche la sostenibilità del proprio bilancio e la propria organizzazione, senza far entrare in questo ragionamento nessuna considerazione, certo non estranea alla natura di ASI, di carattere politico, sociale ed etico".
"Per ASI proponiamo questo modello: costi contenuto per i tesserati, costo affiliazione delle associazioni medio-basso, affiliazione e convenzione delle associazioni ad un Centro servizi con costi e risultati nettamente più ambiziosi.
Il Centro servizi, esterno alla struttura ASI ma ad essa collegato organicamente, può essere la vera carta vincente di questa nuova fase: non deve essere percepito come un semplice "addendum" od un'opzione, ma è esso stesso parte di un processo di crescita complessiva".
I punti di forza del Centro Servizi non saranno solo le economie di scala ma la possibilità di dare impulso ad un'informazione "certificata". Non dimentichiamoci che la Rete associativa ha come obbligo il monitoraggio delle strutture associate, come accade con le centrali cooperative, immaginiamo quindi l'importanza della certificazione che rilascerà il Centro Servizi.
Il Centro servizi promuoverà una piattaforma software per la gestione da remoto della contabilità delle singole associazioni. La piattaforma permetterà alle singole strutture di elaborare i documenti contabili oppure alternativamente garantirà l'elaborazione ed il supporto da remoto. Questa stessa procedura sarà idonea alla tenuta informatica dei registri, all'elaborazione delle buste paga alla predisposizione dei bilanci e dei verbali nonché delle dichiarazioni fiscali.
Rete Associativa Nazionale e Associazione di Promozione Sociale: questi gli obiettivi perseguiti da ASI per essere nel Terzo Settore il punto di riferimento per tutte le associazioni alla ricerca di una casa rispettosa della loro autonomia e in grado di rappresentarle.
Consulta dei Comitati Periferici e Conferenza Orgenizzativa dei Settori Tecnici. ASI riunisce il proprio mondo a Montesilvano. Parte importante del calendario dei lavori, il percorso fatto fino ad oggi nel Terzo Settore e le sfide a cui ASI è chiamata a rispondere per essere un protagonista anche nel campo del sociale. Partendo dalla consapevolezza che la specializzazione e la leadership nel campo sportivo possa e debba essere un valore aggiunto per un progetto solido e di ampio respiro nel privato sociale.
"Dal 2002 ASI, assieme alle sue articolazioni territoriali, è un'associazione di Promozione Sociale. Questa identità è per l'Ente un patrimonio da preservare, perchè rappresenta da una parte un elemento di identità, dall'altra un'opportunità di esplicare il proprio scopo sociale", ha spiegato Luisa Santiloni, Direttrice Tecnica delle Aree Extrasportive e punto di riferimento del Dipartimento Terzo Settore.
"All'indomani della Riforma del Terzo Settore – che ha nel Codice del Terzo Settore la sua pietra miliare – l'Ente ha deciso di impegnarsi per sensibilizzare le proprie associazioni attive nel privato sociale sulla necessità di adeguarsi alle prescrizioni di legge in vista dell'attivazione del RUNTS.
In questa sua attività di informazione e sensibilizzazione – spiega ancora Luisa Santiloni – ASI ha così iniziato anche ad interpretare il ruolo di Rete Associativa Nazionale, una nuova tipologia di ente del Terzo Settore istituzionalizzata dal Codice del Terzo Settore.
Un ruolo esplicabile non solo in funzione dei numeri raggiunti grazie all'impegno del territorio, ma di un'ambizione a voler rappresentare una casa accogliente e inclusiva per quelle associazioni che vogliano trovare un interlocutore autorevole e credibile capace di rappresentarle nei contesti più importanti, al di fuori di contenitori espressione di una certa cultura politica".
Rappresentanza, tutela, sostegno e controllo: queste le attività che ASI come Rete Associativa Nazionale svolge e svolgerà in futuro per traghettare in modo consapevole e efficace le sue associazioni di terzo settore in una nuova fase che richiederà sempre maggiore professionalità e impegno.
Per questo è stata presentata la fase due del Dipartimento ASI Terzo Settore. Per questo è stato rivolto un invito alla periferia per un impegno necessario anche a portare a termine la domanda di accreditamento di ASI come Ente di Servizio Civile Universale.
Il sito asinazionale.it utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione. Se desideri maggiori informazioni sui cookie e su come controllarne l’abilitazione con le impostazioni del browser accedi alla nostra Cookie Policy.
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito. Di questi, i cookie classificati come necessari sono memorizzati sul suo browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie vengono memorizzati nel suo browser solo con il suo consenso. Avete anche la possibilità di rinunciare a questi cookie. Ma l'opt-out di alcuni di questi cookie può influenzare la tua esperienza di navigazione.
I cookie funzionali aiutano ad eseguire alcune funzionalità come la condivisione del contenuto del sito web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre caratteristiche di terze parti.
I cookie di performance sono utilizzati per capire e analizzare gli indici di performance chiave del sito web che aiuta a fornire una migliore esperienza utente per i visitatori.
I cookie analitici sono utilizzati per capire come i visitatori interagiscono con il sito web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche del numero di visitatori, la frequenza di rimbalzo, la fonte del traffico, ecc.
Cookie
Durata
Descrizione
_ga
2 years
The _ga cookie, installed by Google Analytics, calculates visitor, session and campaign data and also keeps track of site usage for the site's analytics report. The cookie stores information anonymously and assigns a randomly generated number to recognize unique visitors.
_ga_XT4CM0JJSM
2 years
This cookie is installed by Google Analytics.
_gat_gtag_UA_59241216_1
1 minute
Set by Google to distinguish users.
_gid
1 day
Installed by Google Analytics, _gid cookie stores information on how visitors use a website, while also creating an analytics report of the website's performance. Some of the data that are collected include the number of visitors, their source, and the pages they visit anonymously.
I cookie necessari sono assolutamente indispensabili per il corretto funzionamento del sito web. Questi cookie assicurano le funzionalità di base e le caratteristiche di sicurezza del sito web, in modo anonimo.