Grande successo per il Lynphis Ride

500 motociclisti in camicia dall’animo nobile provenienti da tutta Italia si sono incontrati ieri, domenica 1 settembre, a Bucciano in provincia di Benevento per supportare il progetto di ricerca sulla motoTerapia per bambini e ragazzi autistici ed ha sfilato tra le bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche del territorio beneventano e del casertano facendo tappa alla Reggia di Caserta. Alle giornata di sensibilizzazione sono intervenute le autorità politiche dei comuni interessati dal passaggio delle moto e professionisti della Neuropsichiatria Infantile. La manifestazione è terminata con una serata di spettacoli dove gli artisti hanno donato tutti i loro proventi all’associazione La MotoTerapia.

Grande interesse da parte dei partecipanti e della popolazione hanno suscitato, sia le sedute di motoTerapia effettuate durante il pomeriggio, sia un inedito spettacolo di Iconica che ha trattenuto i partecipanti fino all’ultimo minuto. Emozionanti le parole del dott. Luca Nuzzo che ha illustrato il progetto ed ha chiamato sul palco uno dei bambini in trattamento che non ha perso l’occasione di tenersi stretto il suo terapista. Senatori, sincaci, dirigenti del comitato zonale ASI di Caserta/Benevento/Avellino, la Polizia di Stato e la soprintendenza di Caserta e Benevento hanno presenziato all’evento spendendo parole di supporto e apprezzamento per la nobile causa.

 

Lynphis Ride. Terapia in moto

Domenica  1 settembre 2024 l’associazione La motoTerapia e ASI Nazionale Settore Mototerapia, con la collaborazione del Comune di Santa Maria a Vico e della Polizia Stradale, organizzano l’ottava edizione del Lynphis Ride, l’evento nazionale in supporto alla motoTerapia (nuova metodologia riabilitativa per i disturbi del neurosviluppo in fase di ricerca).

L’evento si intitola “LYNPHIS RIDE PER LA MOTOTERAPIA”

Centinaia di motociclisti si riuniranno e sfileranno, in camicia, per un grande evento di sensibilizzazione sulla ricerca per l’autismo, di rivalutazione delle bellezze storico, artistiche e paesaggistiche del territorio e sulla sicurezza stradale, che vede la partecipazione di biker da tutte le regioni d’Italia. L’evento è patrocinato dalla Regione Campania, dai comuni di Caserta, Maddaloni, Santa Maria a Vico, Cervino e Valle di Maddaloni (comuni attraversati dalla sfilata motociclistica) ed ha avuto l’interesse della Soprintendenza ABAP di Caserta e Benevento che ha concesso il piazzale antistante la Reggia di Caserta per una tappa con foto di gruppo.

L’evento prevede l’aggregazione in Piazza Roma a Santa Maria a Vico (CE) alle ore 9.00, dove l’Associazione offrirà la colazione ai partecipanti. Alle 10.30 sono previsti i saluti istituzionali dei Sindaci, della Polizia, dei Carabinieri, di specialisti nel campo della Neuropsichiatria Infantile e di alcuni Senatori impegnati nella discussione della legge sulla motoTerapia. La sfilata dei motociclisti, tutti rigorosamente in camicia come simbolo della nobile causa, parte da Santa Maria a Vico (CE) in direzione Acquedotto Carolino e Reggia di Caserta per poi rientrare in Piazza Roma, dove si svolgerà la giornata di festa dedicata alla motoTerapia e dove sarà possibile usufruire dello street food di Antonino (pizze, fritti e panini) che donerà i proventi all’associazione.

Il programma della giornata è ricco e di grande interesse per tutti. Durante la mattinata il maestro Giuseppe Rava, il maestro dei dipinti dei calendari delle forze dell’ordine, dipingerà dal vivo un opera a tema mototerapia che lascerà in donazione all’Associazione, saranno allestiti stand espositivi di: Motodays di Roma, concessionaria Honda di Caserta, Polizia di Stato con le attività di sicurezza stradale, Motoeso Garage, Dobermennstyle, Tuttomoto, Tobia e il suo Pitone e tanto altro ancora. Sarà presente Il campione europeo di Rally/Enduro Francesco Puocci, attualmente impegnato in diverse gare del campionato europeo e che arriverà direttamente dall’Albania.
Alle 11.30 si partirà per la sfilata motociclistica di 50 km con il supporto delle moto della Polizia Stradale.

Dalle 16.00 in poi si effettueranno le sedute di mototerapia ai bambini già in trattamento a dimostrazione dell’efficacia del progetto di ricerca e della nobiltà dell’evento stesso.


Alle 20.00 comincerá la serata di intrattenimento con un revival anni ’90 a cura di Peter Sound ed i suoi vinili, con DJ Optimus (produttore di Imagine, Hit Mania Dance 2020), con il grande spettacolo musicale live di ICONICA (un progetto tutto al femminile, creato da Sara Montesanto, Claudia Luciano e Chiara Boemio, formato da cantanti e ballerine, che rendono tributo alle Icone italiane e internazionali, coinvolgendo dall’inizio alla fine dello spettacolo, con tantissimi cambi d’abito, cantando e ballando con il pubblico, Iconica cerca, allo stesso tempo, di trasmettere un forte messaggio sociale, quello della solidarietà femminile e combattere la violenza contro le donne. L’1 settembre sale sul palco a sostegno della mototerapia gratuitamente).

La giornata si conclude con lo spettacolo pirotecnico e l’estrazione dei premi.

L’evento vuole essere  una conferma dei successi ottenuti con i bambini, ha lo scopo di fare inclusione, ha un grande valore sportivo, artistico, culturale, di sensibilizzazione e convivialità. Si proverà a rompere finalmente gli schemi e fare informazione per mettere da parte tante convinzioni errate sull’autismo, che allontanano questi bambini dalla cosiddetta “normalità” e ne aggravano le difficoltà in campo sociale e comportamentale.

Dal sito www.lamototerapia.it è possibile estrapolare tutto il lavoro dell’associazione dal 2019 ad oggi e vari articoli su diverse riviste nazionali sanitarie e non, oltre ai tantissimi servizi televisivi nazionali e regionali.

Il Mundialido si fa ancora più internazionale

La Guinea, vincitrice del torneo in Spagna batte l’Ecuador che ha trionfato nell’edizione italiana. 

Superare ogni difficoltà che chissà in quale modo li hanno portati in Italia per lavorare, per studiare oppure più semplicemente per cercare una vita migliore. Il calcio può anche questo. E dal 1999 il Mundialido, torneo nato ad Ostia (il Lido di Roma) dandogli così questa denominazione particolare, offre l’opportunità di mettere da parte i tanti problemi della vita reale di tanti stranieri che su un campo di calcio assaporano agonismo, competizione e confronto con le tante altre comunità provenienti da tutto il mondo. Un progetto di mediazione culturale concreto che porta una reale integrazione che solamente lo sport riesce miracolosamente ad ottenere. Nell’Italia multietnica dove sono ancora molte le difficoltà da superare per molti stranieri, questo magico perimetro di gioco è un luogo comune di gioia ed agonismo, dove lasciare da parte per novanta minuti ogni pensiero che non sia quello di essere parte della propria Nazionale. Con orgoglio e passione. La partecipazione al torneo è infatti riservata a squadre composte interamente da immigrati provenienti da ogni continente.

Questa edizione, se l’è aggiudicata la Guinea Equatoriale. La formazione dell’Africa Centrale ha piegato la resistenza dell’Ecuador nel doppio confronto tra le vincenti del Mundialido edizione Roma e quella di Madrid, conquistando la prima edizione della RIA (European Integration Cup). Forte di due reti di vantaggio maturate nel confronto diretto che si è svolto il 27 luglio in terra spagnola, la compagine africana si è presentata sul manto sintetico dell’Aldobrandini di Ostia Antica con il morale e alto e la giusta consapevolezza dei propri mezzi. La due squadre ben organizzate si affrontano a viso aperto e nonostante la tensione per l’incontro decisivo sfiorano il gol in un paio di occasioni prima con Eribo Copariate (Guinea), al quale replica Cedeno (Ecuador). La formazione africana, a metà periodo, trova la giocata giusta per spezzare l’equilibrio con Ejeleri Mabale e consolida ulteriormente le percentuali di vittoria della sua squadra, in virtù della vittoria per 3 a 1 di Madrid. L’Ecuador sfiora il pareggio con Ramon Rea, il quale calcia di sinistro da circa venticinque metri, ma si vede negare la gioia del gol dalla traversa. La squadra sudamericana chiude il primo tempo in avanti e poco prima dell’intervallo pareggia i conti su rigore con Cedeno: si va così al riposo sul punteggio in perfetta parità. L’Ecuador parte forte nella ripresa e le due squadre sfiorano entrambe la marcatura su calcio da fermo: Chanque Bedung colpisce la parte alta della traversa, mentre Aquino De Felice impegna severamente Eseng Ngui. La Guinea, agevolata nel proprio compito dai maggiori spazi concessi dagli avversari, mette due volte i brividi ai sudamericani con Ndong Nchama. L’Ecuador, in ogni modo, non si dà per vinto e, a dieci minuti dalla conclusione, raddoppia grazie a un secondo penalty accordato a proprio favore dalla terna arbitrale a causa di brutto fallo commesso da Eseng Ngui ai danni di Cedeno che si presenta dagli 11 metri e realizza. Finale avvincente con i sudamericani che provano in tutti modi a riequilibrare le sorti della finale ma la Guinea Equatoriale, però, presa letteralmente per mano dagli elementi più rappresentativi, fa valere l’ottima organizzazione di gioco, gestisce il minimo vantaggio sino al triplice fischio e corona il classico sogno nel cassetto di iscrivere per prima il proprio nome nella prestigiosa European Integration Cup.

Il 2 a 1 non basta quindi all’Ecuador piegato soltanto dalla differenza reti e si conclude così questa 26^ edizione che per la prima volta ha visto una doppia finale con una tappa all’estero dopo che l’anno scorso grazie al  Mundialido di Milano organizzato dal Comitato regionale ASI della Lombardia, sempre l’Ecuador (vincitore a Roma), era stato battuto a Montecatini dal Perù che aveva vinto il torneo di Milano. Una sorta di “prova generale” per l’edizione di quest’anno che come ci tiene a sottolineare l’organizzatore Eugenio Marchina “è stata davvero emozionante visto che le due squadre hanno affrontato all’estero una doppia finale con un organizzazione tipica di un grande torneo, con tanto di autobus a disposizione degli atleti che li hanno fatti calare nel sogno di affrontare un grande evento. Ricordo ancora la prima edizione dove erano presenti 10 squadre e si lavorava con il fax –aggiunge con un po’ di emozione – e quelle dove alcune rappresentative venivano direttamente dai Centri di accoglienza. Ora le squadre sono tutte molto organizzate con propri allenatori, accompagnatori ed il livello si è alzato moltissimo con giocatori di ottima qualità… con tanto di osservatori sulle tribune”.

Tribune sempre gremite al centro sportivo La Rustica, “Stadio R. Fiorentini”, con un tifo chiassoso ed appassionato con tanto di bandiere, fumogeni e cori da stadio e cantare il proprio inno nazionale all’inizio di ogni incontro, con tanto orgoglio ed un pizzico di emozione. Facendogli vivere per un mese (il torneo è iniziato il 25 maggio e si è concluso il 29 giugno, 24 squadre divise in 6 gironi, ben 51 incontri) i valori dello sport che si conferma veicolo fondamentale per il coinvolgimento delle persone in percorsi di accoglienza e integrazione.
L’appuntamento è per il 2025!

[ Gianluca Rizzante ]

ASI Festival. Ieri a Montesilvano la musica di Fabio Concato

Fabio Concato non ha bisogno di grandi presentazioni perché la sua musica è così amata dagli italiani e non solo che ogni suo concerto diventa un vero “salotto musicale”. Ha riproposto tutti i suoi migliori successi, dalla Domenica bestiale ai giorni nostri; brani che hanno segnato indelebilmente i sentimenti di ognuno di noi. Lo ha fatto nel corso di ASI Festival organizzato da ASI Terzo Settore Abruzzo, nell’ambito delle iniziative socio-culturali programmate per il corrente anno 2024, nel Comune di Montesilvano, con la partecipazione di artisti di fama nazionale e internazionale.

“Questa kermesse nasce al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della solidarietà e della pace e quindi ha tutto il nostro plauso. L’impegno del territorio è nel nostro Ente sempre prolifico tanto nello sport che nel sociale”, ha detto il Direttore del Terzo Settore Simone Levanti.

Di contorno al festival suddetto sono previste iniziative di volontariato e sensibilizzazione sulle più attuali tematiche sociali e sulle condizioni e le sofferenze dei popoli coinvolti nei conflitti militari.
L’evento musicale in questione è originato dalla consapevolezza che le performance musicali di diversi generi riescono ad attrarre l’interesse di appassionati e cultori di musiche e forme artistiche raffinate e apprezzate in Italia e all’estero. La scelta degli Artisti, di seguito proposti, è frutto di un’attenta valutazione data dall’ormai ultra ventennale esperienza del responsabile regionale di ASI spettacolo M° Pino Ruggieri che, in qualità di direttore artistico e delegato ASI agli eventi culturali, si avvale della stima di Artisti del panorama musicale nazionale ed internazionale.
La mission del Festival è quella di rendere Montesilvano luogo di interazione musicale tra i vari generi dei migliori Musicisti del panorama attuale; realizzando un appuntamento ricorrente negli anni e toccando la sensibilità del pubblico sui temi di maggior rilievo in ambito sociale, culturale e ambientale.


GLI ARTISTI

SERGIO CAMMARIERE: eccelso Cantante e Pianista che con i suoi successi ha fatto riscoprire e riassaporare un modo di fare Musica forse un po’ dimenticato; appassionato di Jazz, esprime con dolcezza, armonia intima e ricercata le sue bellissime composizioni di Musica leggera. Anche lui accompagnato dalla sua band storica composta dai più stimati nomi del Jazz italiano.

FABIO CONCATO “Musico ambulante Tour”: Questo Artista non ha bisogno di grandi presentazioni perché la sua Musica è così amata dagli italiani e non solo che ogni suo concerto diventa un vero “salotto musicale”. In questo nuovo Tour ripropone tutti i suoi migliori successi, dalla Domenica bestiale ai giorni nostri; brani che hanno segnato indelebilmente i sentimenti di ognuno di noi.

SARAH JANE MORRIS: icona britannica della Musica R&B nella sua inconfondibile voce, in occasione del suo ultimissimo album in uscita “The Sisterhood”; Accompagnata da una Band eccezionale presenterà i suoi più grandi successi in una versione elettroacustica, quasi “unplugged”.

NICK THE NIGHTFLY 5tet “POP INTO JAZZ”: Voce storica di RADIO MONTECARLO, Musicista e Cantante, Nick assieme al suo quintetto portano in scena la passione per il Pop riproposto con le sonorità del Jazz moderno; affrontando temi musicali della più bella discografia “black” oltre ai propri successi originali.

PINO RUGGIERI “MUSICHE dal MONDO”: un vero e proprio viaggio attraverso i più bei generi musicali provenienti da tutto il Mondo; dallo Swing alla Bossa Nova, dal Fado al Tango argentino, dai Cantautori ai film Oscar in una formazione di 10 elementi di Orchestra moderna e due ballerini. Uno spettacolo di oltre due ore dove il protagonista sarà proprio il pubblico presente.

 

 

“Chi opera nello sport, per diffondere sani valori e principi, è un Cavaliere”. Intervista a Silvestro Demontis

I CAVALIERI DELLO SPORT NELL’ANNO DEL DECENNALE.

La cornice è sempre la stessa: l’Hotel Mercure della località San Biagio, Genova. Si è tenuta qui anche quest’anno l’edizione numero 10 dei Cavalieri dello Sport, il prestigioso appuntamento ideato quindici anni fa dal Gran Cavaliere Silvestro Demontis, e promosso dall’Ordine Nazionale dei Cavalieri dello Sport, Associazione no profit che dopo un lungo percorso sta studiando le carte per ottenere il riconoscimento quale Associazione Benemerita del CONI, grazie all’impegno di ASI, Ente patrocinante dell’Ordine.

Cavalieri dello sport nel suo Decennale
“L’edizione 2024 è stata particolarmente significativa – dice Silvestro Demontis – perché è caduta nel quindicesimo anniversario della fondazione dell’Ordine ed è stata la decima edizione del premio. Ne è uscita una delle migliori cerimonie di sempre, grazie anche al contorno altamente spettacolare offerto dalle esibizioni del settore Taiko ASI e delle cornamusa scozzesi. Uno spettacolo ammirato ovunque, perché andato in diretta su Truman tv, visibile su internet in tutto il Mondo. Abbiamo nominato 17 nuovi cavalieri, su 70 curriculum arrivati, e 7 Gran Cavalieri che ne avevano diritto”.

Il saluto del Presidente Barbaro nell’edizione del Decennale

Dieci edizioni: quanti candidati avete avuto per ottenere il prestigioso titolo?
“In queste edizioni abbiamo ricevuto oltre 1.500 curriculum: solo il primo anno ne ricevemmo 200! Le persone di sport hanno capito sin da subito il valore di questo titolo e quindi ci tengono ad ottenerlo. Siamo una associazione strutturata e senza fine di lucro, basta pensare che il nostro ordine si autofinanzia, salvo qualche contributo che ci ha dato ASI grazie all’impegno del Presidente Barbaro.
Durante l’anno facciamo convegni, incontri formativi, tutto per amore dello sport e dei valori insiti nello sport”.

Come è nata l’idea del cavalierato?
“Durante una riunione tra dirigenti sportivi, dissi ai colleghi che c’erano tante persone nello sport che si adoperavano, oltre che per il loro ruolo lavorativo, nello sviluppare azioni culturali e sociali ma che non gli veniva mai riconosciuto questo merito. Pensiamo ai tecnici che formano campioni; bene, vengono ricordati per le vittorie, ma se operano anche nel sociale nessuno se lo ricorda. Allora mi venne l’idea di promuovere un premio per dargli il giusto riconoscimento.
Chi opera nello sport in un certo modo, per la sua promozione e per diffondere sani valori e principi, è un cavaliere”.

Dalla Presidenza della Repubblica a Benemerita del CONI
“Fu talmente una buona idea che nel 2010 e 2011 avemmo il patrocinio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: fu una grande soddisfazione. Oggi il riconoscimento raccoglie sempre più consensi, quindi stiamo lavorando insieme ad ASI per capire come avviare la procedura per essere riconosciuti come Associazione Benemerita dal CONI.
Vorrei sottolineare come il nostro è un titolo vero e proprio assegnato da un ordine riconosciuto, con tanto di commissione tecnica che valuta i parametri necessari, quindi ha un alto valore per chi ne viene insignito”.

La cerimonia di assegnazione del cavalierato è molto particolare. A cosa si ispira?
“Io sono cavaliere di San Giovanni di Gerusalemme, e da qui mi venne l’idea del costume e della fascia verde, che indica speranza, che va indossata fuori la giacca durante la cerimonia. Inoltre i candidati devono seguire le regole di un rigoroso codice etico e di comportamento”.

Ci sono stati grandi personaggi ai quali è stato assegnato il cavalierato?
“Tanti giornalisti famosi, come ad esempio Gian Piero Galeazzi, e tanti campioni dello sport come Vialli, Lombardo, Marotta, Invernizzi, Chiesa, Benvenuti, per citare soltanto i più noti”.

 

Il cerimoniale

Tutti i partecipanti, prima dell’inizio, prestano un giuramento collettivo di fedeltà ai valori del Cavalierato. Durante l’investitura, il cavaliere nominato, seguito dal cerimoniere, indossa la fascia verde (a rappresentare la speranza) con frange dorate (che contrassegnano il premio finale per l’impegno profuso). I cavalieri ricevono il medaglione con l’araldica dell’Ordine e la frase “Pernics corpus mens libera” (mente libera e corpo sano), accompagnato da una pergamena con la motivazione: “Per i grandi meriti conseguiti nell’attività sociale e sportiva”. Ricevono, inoltre, la cravatta verde dell’Ordine, lo scudetto da fissare sul taschino a sinistra della giacca, più il distintivo da mettere sull’occhiello del bavero sinistro della giacca…
Atmosfere dal sapore medievale, cariche di significati araldici per un premio nato nel 2009.
Il premio in questione si chiama “Cavalieri dello Sport”: conferisce onorificenze a quelle figure che gravitano attorno alla figura dell’atleta, più genericamente che fanno parte del mondo sportivo. L’ordine viene assegnato, non solo per i valori tecnici agonistici conseguiti, ma anche per quei valori espressi dai soggetti del mondo dello sport che molte volte operano nell’ombra: dirigenti, insegnanti, tecnici, allenatori, ecc.

I “Cavalieri dello Sport” nascono come Ordine nel 2009, ma lo spirito che ne muove le azioni è antico nel suo essere, come spiega il presidente del comitato provinciale di Genova, Silvestro Demontis: “Come avveniva per i cavalieri del nostro passato, anche nello sport dei tempi moderni, esistono uomini che s’impegnano a favore degli altri, che dedicano il proprio tempo, spesso gratuitamente, alla cultura dello sport, alle realtà associative e iniziative di beneficienza. E pochi riconoscono il valore di quanti soprattutto agiscono dietro le quinte. L’atleta vince la medaglia, gli altri no. In una tavola rotonda tra dirigenti (non possiamo che chiamarla così…), proposi un riconoscimento per tutti questi personaggi e nacque l’Ordine”.

L’araldica dell’Ordine
Fascia, medaglia e pergamena. L’araldica dell’Ordine: Il medaglione che il cerimoniere metterà al collo del nominato con la grafica studiata dal maestro Glauco Pogi, scultore, scrittore e psicologo d’arte oltre che studioso proprio di araldica, correlato da nastro tricolore. Poi, l’attestato della nomina e la fascia verde simbolo dell’Ordine. Il motto costitutivo è “Pernix corpus, mens libera” (corpo agile e mente libera).