17.09.2020
Sport
| Fitness
Lo sport: una scelta di benessere e qualità della vita. La preziosa figura del consulente… Riconosciuta da ASI
Il mondo dello Sport è in evoluzione. Mutazioni, conversioni, riposizionamenti, riforme e tante idee per ripensare un sistema che, al di la dei numeri, degli interessi, di quello che è concesso dall’ordinamento sportivo e dalle leggi in materia, è fondamentale per la salute degli individui rappresentando oltretutto il termometro del livello civile e culturale di un Paese. Un Ente di Promozione Sportiva ha il grande privilegio di essere parte attiva di qualsiasi processo che promuova il movimento, l’allenamento, un corretto e sano stile di vita, e ha l’obbligo pratico e “morale” di percorrere tutte le strade che possano agevolare e stimolare la fruizione di questo benessere. E’ per questo che oggi vi presentiamo un nuovo percorso che ASI ha deciso supportare, riconoscendo, nelle pieghe della propria formazione riconosciuta, una figura specifica volta a definire i contorni sportivi e professionali di chi opera nello sconfinato, e spesso destrutturato, universo del fitness. Parliamo della figura del Consulente Commerciale dei Centri Fitness. Ce ne parla Chiara Valentini – (ASD Accademia Chiara Valentini – Coordinatrice commerciale IF).
di Chiara Valentini
Perché parlo di dignità e coerenza: è ormai assodato come l’attività sportiva, in qualsiasi forma si svolga, abbia indiscutibili ricadute positive sulla salute fisica e mentale; non solo ma è anche un potente mezzo educativo per la crescita dell’individuo, potatrice di valori come lealtà, rispetto, condivisione, crescita; potrei nominarne ancora tanti, ma il punto è che in Italia spesso emerge una significativa assenza culturale sul tema.
Carenza culturale certificata da dati ISTAT 2017 e EUROBAROMETRO 2018:
- Il 70% circa della popolazione italiana NON HAI MAI FATTO ATTIVITA’ SPORTIVA
- Il 20% circa svolge COSTANTEMENTE attività sportiva
- Il 10 % circa svolge SALTUARIAMENTE attività sportiva
Il momento storico straordinario dell'emergenza epidemiologica legata al virus Covid-19 ha oltremodo evidenziato il problema, poiché in buona percentuale le concause che hanno portato al decesso degli “infetti” sono ascrivibili a patologie pregresse, spesso ricondotte ad uno stile di vita sedentario (diabete, ipertensione arteriosa, disfunzioni cardiovascolari).
Con questa presa coscienza subentra per noi del mondo del fitness l’opportunità di colmare questa lacuna culturale; educhiamo le persone ad un sano e corretto stile di vita, sensibilizziamo imprenditori, professionisti del settore e qualsiasi operatore faccia parte di questo mondo.
Proviamoci e iniziamo a riflettere insieme.
Quali sono le figure principalmente riconosciute all’interno di un centro sportivo?
Di sicuro quelle che sono direttamente coinvolte con un’attività imprescindibile in un centro: l’allenamento.
Riconosciamo quindi:
- ISTRUTTORI di vario genere: di fitness nelle sue varie tipologie, sala pesi, di sala cardio, istruttori di nuoto o di attività in acqua, anche di attività strettamente legate alla postura, o attività di yoga, pilates ..
- MAESTRI di discipline diverse come di ARTI MARZIALI, DI BALLO con tutte le sfaccettature o specialità che appartengono a queste categorie;
- PERSONAL TRAINER che svolgono attività sportiva individuale con le persone;
- PREPARATORI ATLETICI che curano particolarmente atleti di attività sportive mirate alla competizione.
Dal punto di vista organizzativo, amministrativo e spesso anche comunicativo e commerciale, la figura più conosciuta all’interno di un centro sportivo è sicuramente quella della segretaria. Un punto di riferimento per tutto quello che riguarda la formalizzazione del rapporto fra utente e centro.
Dopo aver descritto le figure principali, sicuramente familiari a tutti e facilmente identificabili nello svolgimento delle proprie funzioni, pongo ora un semplice quesito. Chi si occupa secondo voi delle relazioni con i clienti anche nella frenetica operatività?
Faccio un esempio pratico per rendere l’idea: una persona entra nel vostro centro per chiedere informazioni su lezioni e prezzi; ovviamente se nel centro esiste solo la figura della segretaria, la prima persona che si interfaccerà con l’interessato sarà quest’ultima, la quale provvederà a dare le informazioni fondamentali presentando listini, offerte ed orari, ma nel frattempo dovrà svolgere anche compiti strettamente legati alle funzioni ordinarie di segreteria, come ad esempio accogliere gli iscritti che entrano nella struttura, rispondere al telefono, archiviare i documenti relativi alle iscrizioni e tanto altro ancora.
L’interessato alle informazioni o un iscritto in scadenza che vuole rinnovare il proprio abbonamento come pensate possa ricevere le opportune informazioni per capire se quello è il centro idoneo per ottenere i risultati desiderati?
Avrà certamente puntuali informazioni relative ai prezzi, ma il primo automatismo psicologico sarà quello di correlare il prezzo comunicatogli con i servizi offerti; risultato? Se il soggetto non è estremamente motivato o attratto a prescindere da quanto gli è stato illustrato in queste modalità, tenderà a prendere le informazioni e confrontarle in seguito con l’offerta di altre strutture.
Sono fermamente convinta che dietro alla domanda su prezzi e servizi di una persona in fase di acquisto si celi l’inconscia speranza di trovare una risposta convincente al quesito “Sarà questo il centro che può darmi il giusto servizio per ottenere i risultati che desidero?”
Magari potrebbe esserlo; potrebbe essere il centro con i migliori insegnanti d’Italia e le strutture più all’avanguardia, ma non potrà mai essere percepito in quel preciso momento, a meno che l’istruttore impegnato in sala ad allenare venga tempestivamente coinvolto nel rispondere alla fatidica domanda.
E se invece il centro è già dotato di un reparto vendite? Siamo certi che abbia la competenza giusta per poter rispondere alla stessa domanda?
L’esempio fatto vuole solo far emergere una criticità; ossia come molto spesso, pur facendo un lavoro ineccepibile nel ruolo designato, ci si dimentica che da parte di una PERSONA la decisione di chiedere informazioni è prima di tutto una “richiesta di aiuto” per fare una scelta di vita, alla ricerca di un servizio che soddisfi il proprio bisogno di buona salute, bellezza o semplice ricerca di nuovi stimoli. Solo allora dovrebbe essere considerato un potenziale CLIENTE, che potrebbe procedere all’iscrizione perché convinto da una buona proposta commerciale.
Questo approccio probabilmente conferisce coerenza e valore sia alle persone che al servizio proposto. Da qui nasce l’idea di un percorso formativo volto a professionalizzare la figura del venditore presente nei centri fitness, identificandolo appunto come consulente. Un consulente che sia consapevole dell’importanza di ciò che propone e di quanto le persone hanno innanzitutto bisogno di essere motivate a fare quel primo passo per curare se stessi.
Del resto perché riconoscere questa figura solamente in ambito assicurativo, finanziario, immobiliare e non in un settore nevralgico come quello del fitness, dove i bisogni primari sono correlati alla salute e al benessere? Un venditore vende abbonamenti ai “clienti”; un consulente motiva le “persone” ad intraprendere un percorso legato a migliorare la propria vita.
Un consulente è una figura completa; esperto della comunicazione e con una buona cultura sportiva; conosce quei benefici legati al movimento tali da avvicinarlo alla mentalità del cliente. Sarà l’anello di congiunzione tra i bisogni delle persone ed il servizio. Non è il modo migliore per valorizzare l’attività di un centro sportivo?
Un Consulente cura la relazione ed è proprio questa alla base di una trattativa commerciale; se non si istaura un buon rapporto di fiducia, basato sull’ interesse reale per la persona che vogliamo guidare, il rischio di vanificare il desiderio di cambiamento di chi ci si avvicina è altissimo.
A chi è rivolto il corso?
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Inoltre, se torniamo al dato generale sulla diffusa sedentarietà o scarsa motivazione all’allenamento, non possiamo esimerci dal trovare formule adeguate per abbattere le barriere che ostacolano il positivo cambiamento delle abitudini e dello stile di vita.
L’obiettivo è ambizioso ma la rotta è tracciata; i miei 14 anni di esperienza in questo ruolo all’interno di una grande azienda del fitness romano (ITALIANA FITNESS ndr), sono racchiusi nel mio primo scritto “DA VENDITORE A CONSULENTE”; nel libro racconto l’evoluzione del ruolo condito da risvolti professionali e personali; una testimonianza diretta dei traguardi che si possono raggiungere investendo su tale figura.
Mi piacerebbe approfondire ancora questo tema e per non annoiarvi con tanti concetti e poca pratica, chiedo direttamente a voi quali argomenti vorreste approfondire nei prossimi appuntamenti:
- Che differenza c’è tra chi pratica costantemente attività sportiva e un sedentario?
- Quale problematiche vanno prese in considerazione per motivare realmente le persone?
- Come avvicinare le nuove generazioni ai centri e combattere il drop out sportivo?
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