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28.12.2018

Istituzionale

Barbaro, aumento Ires per Terzo Settore: i media ostili al Governo sfruttano la poca conoscenza

'Non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca': la misura va perfezionata ma il vero problema è il non profit di Stato creato dalla riforma del governo Renzi

Riportiamo il comunicato stampa diffuso dal presidente ASI Claudio Barbaro a proposito della misura contenuta nella Legge di Bilancio – che è in via di approvazione definitiva alla Camera dei Deputati – con cui il Governo ha previsto di abolire l’aliquota Ires (l’imposta pagata sugli utili delle società) agevolata al 12 per cento per enti con finalità solidaristiche, sostituendola con quella ordinaria l 24 per cento. L’intervento dovrebbe portare nelle casse dello stato 118 milioni di euro nel 2019 e 158 nel 2020 (qui il dossier su questa e altre norme del Servizio Studi del Senato).
 

La dichiarazione di Claudio Barbaro, presidente ASI

“Il clamore sorto attorno alla previsione di un innalzamento dell’Ires per le attività del Terzo Settore dimostra quanta poca conoscenza vi sia di questo mondo e come i media contrari al Governo la sfruttino per indebolirlo. La nuova aliquota, infatti, colpirà la parte commerciale dei proventi dei soggetti che operano nella terza dimensione che, proprio per loro costituzione, è residuale. L’incidenza nel loro bilancio dovrebbe pertanto essere marginale. In caso non vi fosse utile commerciale, ad esempio, non vi sarebbe tassazione”.

“Questo non significa che la misura prevista non debba essere perfezionata in modo più chirurgico, punendo i furbetti che sfruttano le agevolazioni giustamente riconosciute al comparto, pur non partecipando agli scopi e alle funzioni sociali e solidali. Quando dico che non bisogna buttare via il bambino con l’acqua sporca, invito a riflettere sul vero problema del Terzo Settore: rivedere le norme che il Governo della sinistra di Matteo Renzi ha licenziato. Misure che creano il paradosso di un non profit di Stato, sempre più articolato e confuso e sempre più imbrigliato in fattispecie la cui natura tradisce lo spontaneismo della tradizione solidaristica italiana" conclude Barbaro.
 

Altre dichiarazioni istituzionali

Sul tema sono intervenuti anche il premier Conte e i vice premier Salvini e Di Maio, tutti concordi sulla necessità di assicurarsi che la norma produca come effettiva conseguenza la penalizzazione di chi si approfitta delle agevolazioni giustamente riconosciute alle realtà del non profit, perseguendo in realtà altri fini.

Conte, via Facebook, afferma: "[…]  Le iniziative di solidarietà degli enti non profit, anche alla luce del principio di sussidiarietà, rappresentano uno strumento essenziale per un'efficace politica di inclusione sociale e di effettiva promozione della persona. Il governo ha ben presente tutto questo e al Terzo settore sin dall'inizio ha dedicato grande attenzione. Per questo in merito alla norma sull'Ires formulata nella legge di Bilancio attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, provvederemo quanto prima, a gennaio, a intervenire per riformulare e calibrare meglio la relativa disciplina fiscale".

Salvini dichiara: "Dopo aver incontrato e ascoltato tanti presidenti ed associazioni garantisco l'impegno del governo ad intervenire per aiutare le tante associazioni di volontariato che utilizzano solo a scopi sociali i loro fondi, ci sarà invece massimo rigore con i 'furbetti' che fanno altro".

Luigi Di Maio, in una nota del ministero dello Sviluppo Economico, chiosa: "[…] Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato […] Non possiamo intervenire nella Legge di Bilancio perché si andrebbe in esercizio provvisorio. Ma prendo l'impegno di modificarla nel primo provvedimento utile".

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