Notizie

01.07.2024

Sport

| Calcio

A Roma sventola alta la bandiera dell’Ecuador

I SUDAMERICANI VOLANO A MADRID • I sudamericani bissano il successo dello scorso anno e si qualificano per la Ria European Cup.

La tribuna è perlopiù popolata dai tifosi sudamericani. Una macchia gialla illuminata da torce e fumogeni. Il Mundialido, il torneo per le comunità straniere in Italia, a Roma è particolarmente sentito. Soprattutto da queste parti: La Rustica, quartiere della periferia romana dove è più presente la comunità extracomunitaria. Ognuna tiene alta la propria bandiera e gli ultimi anni ci hanno abituato a sfide di fuoco, soprattutto quando a battersi sono due squadre sudamericane dal sangue saliente.

Tanto agonismo anche per questa di finale, addolcita solo dalle esibizioni del Settore Cheerleading del nostro Ente. Allo stadio de La Rustica, gioiellino ASI, è l’Italia a sfidare la campione uscente dell’Ecuador che sfodera una gara ai limiti della perfezione sotto il profilo tecnico-tattico. L’Ecuador regola con una rete per tempo l’Italia (2-0), nella finalissima della ventiseiesima edizione del Mundialido, prestigioso Torneo di Calcio a 11 organizzato dal Club Italia Eventi di Eugenio Marchina, con il patrocino di ASI e iscrive per la seconda volta consecutiva il proprio nome nell’albo d’Oro della kermesse per stranieri e, in virtù di tale exploit, si recherà il 27 luglio in Spagna per disputare la finale della gara di andata della prima edizione della RIA European Cup contro la vincente del Mundialido Madrid. Il return-match, invece, è previsto domenica 4 agosto sul manto sintetico del Totti Sporting Club.

Anche gli azzurri, comunque, hanno validi motivi per sorridere. La squadra allenata da mister Stefano Volpe, sabato prossimo, sfiderà il Brasile nella splendida cornice di Montecatini Terme, vincitore a sua volta del Mundialido Milano, per contendersi la seconda edizione della RIA Integration Cup. Dopo i saluti istituzionali di Roberto Cipolletti, presidente regionale ASI, e di Esteban Moscoso, ambasciatore dell’Ecuador, il direttore di gara, William Bravo (Perù), coadiuvato da Ionascu Florin (Romania) e da Abu Ruq Jamal (Egitto), dà il via alle ostilità per la gioia dei numerosi sportivi, i quali hanno gremito in ogni ordine di posto la tribuna dello stadio “Fiorentini” a La Rustica. La prima azione degna di nota della gara e di marca sudamericana. Lo specialista Cardenas, direttamente su calcio piazzato, impegna severamente Ciaralli, bravo a sventare la minaccia con un intervento dal medio coefficiente di difficoltà. La replica degli azzurri è immediata: Holguin sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, evita il peggio con una provvidenziale respinta nei pressi della linea di porta. Successivamente sale in cattedra Gabriele Giordani, il quale dà un saggio delle sue comprovate qualità tecniche, salta in velocità tre avversari nei pressi del limite dell’area e calcia in porta. La sua conclusione, però, termina di poco sopra la traversa. L’Italia, a metà periodo, colleziona l’ennesima occasione importante su palla inattiva. Il solito Gabriele Giordani favorisce l’inserimento di Nardini, il quale si presenta a tu per tu con Macellari, ma si vede chiudere lo specchio della porta dal bravo estremo difensore rivale. Scampato il pericolo, l’Ecuador, al minuto numero trentadue, passa in vantaggio su rigore, decretato dal fischietto peruviano per un contatto in area tra Cedeno ed Elia. Gli azzurri contestano vivacemente tale decisione, ma l’arbitro non torna sui suoi passi e indica il dischetto. Lo stesso Cedeno non sente minimamente il peso della responsabilità, trafigge Ciaralli con un’esecuzione perfetta e consente alla sua squadra di andare al riposo con la dote di una lunghezza di vantaggio. Costretta a inseguire il risultato, l’Italia comincia la ripresa animata da una grande voglia di riscatto, si spinge generosamente in avanti e sfiora la marcatura al termine di una bella giocata per vie verticali. Alessio Giordani, dalla trequarti campo, serve in profondità Loconte, il quale calcia di sinistro a incrociare dal vertice dell’area piccola, ma sbaglia la mira e non inquadra di poco il bersaglio grosso. La replica dei sudamericani è affidata a Cedeno, il quale prova la conclusione da posizione defilata, ma Ciaralli, ben piazzato tra i pali, sblocca la sfera con sicurezza. I ragazzi di mister Volpe, poco più tardi, mettono i brividi ai rivali di turno su punizione da circa quaranta metri: Elia calcia direttamente in porta e costringe Macellari ad esibirsi in un intervento plastico per deviare il pallone in corner. L’Ecuador, poco più tardi, indirizza il match ulteriormente in discesa con una rete di pregevole fattura. Il solito Cardenas si incarica della battuta di un tiro da fermo dalla linea mediana e indovina il corridoio giusto per Holguin, il quale scatta abilmente sul filo del fuorigioco, incastra la sfera sotto l’incrocio dei pali più lontano con un destro di rara potenza e precisione e fa esplodere di gioia il numeroso pubblico sudamericano presente in tribuna. Sulle ali dell’entusiasmo, la squadra allenata da mister Ortega, nei restanti minuti ancora da giocare, gestisce al meglio la situazione favorevole, conduce con pieno merito in porto la vittoria e corona il sogno nel cassetto di alzare al cielo l’ambito trofeo per il secondo anno consecutivo.

“Siamo felicissimi di aver bissato il successo ottenuto nella scorsa edizione del Torneo – dichiara Merchan Bryan Christian Holguin, autore della seconda rete –  e la nostra forza è stata il collettivo. Più che una squadra di calcio possiamo definirci una splendida famiglia. Grazie all’apporto di tutti i componenti della rosa siamo riusciti a superare qualunque tipo di difficoltà e a sbaragliare un’agguerrita concorrenza. Mister Ortega, dall’alto del suo comprovato bagaglio di esperienza, è stato bravissimo ad esaltare le qualità di ogni singolo giocatore. Dedichiamo questa vittoria ai nostri fantastici connazionali, i quali ci hanno sempre incitato sin dalla prima gara del girone preliminare. Subito dopo il gol mi è sembrato giusto andare a fare festa con loro sotto la tribuna. E’ stato uno splendido colpo d’occhio ammirare dal campo tutto quel muro giallo di persone esultare per le nostre gesta”.
Da segnalare, infine, che Mattia Peradotto, Direttore dell’Unar, ha consegnato il premio “Fair Play” allo Zambia, mentre Tonino Rosato, sotto i fuochi d’artificio e nella bolgia infernale dello stadio “Fiorentini”, ha rimesso nelle mani del capitano dell’Ecuador il prestigioso Trofeo Allianz.

In Evidenza