Il poligono ASI di Barletta, centro di formazione nazionale

Il Poligono di tiro dinamico, ASD Fieramosca, eccellenza del territorio.

Durante la consegna dei Diplomi di abilitazione all'insegnamento del Corso Istruttori di Tiro a Segno svolto a Barletta, il Responsabile tecnico Nazionale del Settore Tiro a Segno Master Veronesi ha consegnato al Presidente del Poligono di tiro dinamico ASD Fieramosca affiliato all'ASI per il tramite Settore di tiro a Segno e teatro del corso, il Certificato di Centro di Formazione Nazionale che lo autorizza a svolgere tutte le attività promosse dal Settore compreso i corsi di formazione Istruttori con il rilascio dell’abilitazione  all’insegnamento del Tiro a Segno, nel rispetto del Regolamento Nazionale di Settore.



Il momento della consegna del certificato. Nella foto Master Veronesi e il Presidente del centro Michele Cortellino. 

 

Inoltre, il Campo sarà un punto di riferimento per le attività addestrative svolte dall'ASD I.T.C.A. Italia diretta dal Master Miccoli e ASD N.O.C.S. School diretta dal Master Veronesi entrambe partner ufficiali del settore Tiro; 2 ASD affiliate ASI in possesso oltre che delle certificazioni Nazionali anche di alcune internazionali, una, la NOCS, NATO/OTAN e UNGM e l'altra l'ITCA NATO/OTAN, UNGM e ILEETA.
I Master Miccoli e il Master Veronesi, che porta i saluti anche del Responsabile Nazionale delle Pubbliche Relazioni e Organizzazione Eventi Istr. Piergiorgio Cerroni,  esprimono al Presidente Michele Cortellino le loro congratulazioni sull'organizzazione della struttura del Campo.

Inizia così un percorso che porterà allo sviluppo di questo sport con l'organizzazione di tornei provinciali, regionali e Nazionali, corsi, stage, per proseguire con tante altre attività nazionali sotto l'egida dell’ASI.

 

Colpi di arma da fuoco. Corsi di primo soccorso

Imparare a difendersi e a sopravvivere a uno scontro a fuoco. 

Las Vegas, durante un concerto… Primo ottobre 2017. 59 morti e 851 feriti da arma da fuoco! Questo il bilancio dopo la più grave sparatoria nella storia degli Stati Uniti, superando per numero di vittime anche la strage di Orlando del 2016 e il massacro del Virginia Tech del 2007.
L'autore della strage è Stephen Paddock, un uomo di 64 anni, che, con l'utilizzo di ben 23 armi da fuoco in tutto, tra cui svariati fucili d'assalto, ha sparato sulla folla da due finestre del 32º piano del Mandalay Bay Hotel. Al termine della sparatoria, Paddock si è tolto la vita con un colpo di pistola all'interno della stanza in cui si trovava.
Un bilancio tragico ma che sarebbe potuto essere ancora più grave. Ma, in America lo Stato investe moltissimo in formazione, sicurezza e primo soccorso. Tra i presenti, in tanti, attendendo le ambulanze, hanno prestato il primo soccorso. 

E in Italia? Tanta strada è ancora da percorrere e, corsi come quelli organizzati da ITCA Italia, in collaborazione con il Settore Nazionale Tiro a Segno ASI, rappresentano un esempio virtuoso.
Ne abbiamo parlato con l'istruttore Daniele Manno Docente per la parte di Hand gun first aid (Primo soccorso e ferite d’arma da fuoco) dell'Asd Oltre Survival and rescue.

Perchè andrebbe frequentato un corso del genere
“Mi verrebbe di rispondere all’americana, semplicemente perché ‘shit happens’ e nessuno è mai veramente al sicuro al 100%… Ma se volessimo motivarla maggiormente e senza tirare fuori casistiche e statistiche – sono un pratico più che un teorico – basterebbe rispondere perché una morte evitabile è una vita salvata!
Quando ci si addentra nel primo soccorso e nell’emergenza preospedaliera, ci si rende conto di quante situazioni potrebbero essere risolte semplicemente avendo un minimo di conoscenze in questi ambiti.
I corsi di Controllo delle emorragie, per esempio, in un paio di ore insegnano l’importanza vitale di un intervento repentino e, grazie alla sessione pratica, anche “come” intervenire!
Alla stessa stregua un rapido riconoscimento di un attacco cardiaco, sebbene non sempre risolvibile in strada, permetterebbe quantomeno il sostentamento delle funzioni vitali di base fino all’arrivo dei soccorsi avanzati!". 

Magari questi sono aspetti conosciuti ai più ma quanti sanno che una frattura al femore o al bacino potrebbe essere un trauma a rischio vita e perché?…
"Quando abbiamo a che fare con armi da fuoco sappiamo bene che la sicurezza non è mai abbastanza ma qualora vi si dovesse creare una falla a quel punto dovremmo essere in grado di tapparla. Rapidamente. Efficacemente. Ecco perché corsi del genere servono e servirebbero a tappeto affinchè ci siano tanti “soccorritori immediati” già sul posto, già pronti, piuttosto che aspettare l’ambulanza che, al meglio, arriva in 15’ (questo da protocollo 118 ma poi difficilmente realizzabile nella realtà…
Chiudo ricordando la sparatoria del 1° ottobre del 2017 a Las Vegas. 59 morti e 422​ feriti d’arma da fuoco (oltre a diverse altre centinaia per il panico). Il bilancio sarebbe potuto essere ancora più grave ma, fortunatamente, eravamo negli States dove si investe molto in sicurezza e primo soccorso. Tra gli astanti vi erano molti “ex”. Ex poliziotti, ex vigili del fuoco, ex soccorritori, ex militari. Gran parte di loro ha saputo come intervenire. Gran parte di loro aveva frequentato corsi di primo soccorso. Gran parte di loro avevano dei tourniquet o altri semplici presidi per l’emergenza medica. Come dico sempre “be ready, stay safe!”

Prosegue il Master Domenico Annalberto Miccoli docente per la parte di Fast defence and reactive response e ci dice che questo corso è studiato per sviluppare le capacità degli studenti all’uso delle armi corte nei molteplici contesti operativi.

"Durante lo svolgimento dell’attività addestrativa verranno sviluppate le tecniche con una sempre maggiore velocità e precisione nell’ingaggio bersagli, con una drastica riduzione nei tempi di reazione e a prescindere dal contesto, militare o di polizia o, più semplicemente, in ambito civile, lo scopo ultimo che diffondiamo è la sopravvivenza, rispettivamente dell’operatore o del soggetto che, coinvolto in uno scontro a fuoco ricorre all’utilizzo estremo delle armi da fuoco".

Come si svolge il corso?
"All'attività a fuoco abbiamo abbinato il corso di Primo intervento da ferite di arma da fuoco in collaborazione con uno dei massimi esperti in materia l'istruttore Daniele Manno dell'associazione Oltre Survaival and Rescue".

Il Responsabile Nazionale del Settore Tiro a Segno si ritiene soddisfatto della professionalità eccezionale dello staff docente dicendoci che "Imparare a difendersi e sopravvivere ad uno scontro a fuoco non è uno scenario che si affronta tutti i giorni, ma il nostro obiettivo è proprio quello di formare privati cittadini, operatori della sicurezza e FF.OO fornendo loro quelle tecniche efficaci tali da consentire, ai partecipanti l’applicazione corretta dei princìpi fondamentali della difesa personale armata e non, seguendo anche i principi del codice d' Azione e le tecniche di primo soccorso in caso di emergenza quotidiana.
Insomma che dire un mix che ci da la possibilità di
–      Proteggerci prevenedo
–      Difenderci
–      Intervenire in caso di ferita o attacco cardiaco".

Al termine del corso, gli allievi Vito Fraccaldieri, Massimiliano Cacciapuoti, Ambrogio Bobo Locardo Alessandro Ventricelli, Valerio  Berlantini e Giulio Loporchio, hanno conseguito gli attestati per la partecipazione al corso.

 

 
Corsi di difesa e primo soccorso
Presso il Poligono the Shooter Club di San Severo (FG) si sono svolti i corsi di Fast Defence and reactive response (difesa rapida e risposta reattiva) e Handgun first aid (Primo soccorso ferite d'arma da fuoco). Il corso è stato organizzato da ITCA Italia in collaborazione con il Settore Nazionale Tiro a Segno ASI e svolto dai Master Domenico Annalberto Miccoli (Responsabile tecnico operativo nazionale del settore tiro a segno ASI/CONI), Daniele Manno (Remote Life Support Instructor) dell'associazione 'Oltre Survaival and Rescue e con la partecipazione del Responsabile Nazionale del Settore tiro a segno ASI/CONI Master Domenico Veronesi.
Nelle due giornate addestrative i docenti hanno mostrato tecniche di tiro e principi operativi utili per la difesa attiva e passiva.
Il programma del corso si basava essenzialmente su prove sia teoriche che pratiche e gli argomenti trattati sono stati:
– condizioni di prontezza operativa
– tecniche di estrazione veloce  'Fast Response'
– cambio caricatori speed reload e Tactical reload
– tiro in movimento
– percorsi di tiro tattici
– dinamica ferita arma da fuoco e cenno di medicina tattica ferita ai tessuti (interni/esterni), apparato scheletrico, organi interni, pneumotorace perforato
– trattamento ferite d'arma da fuoco
– ustioni d'arma da fuoco
– trattamento ustioni d'arma da fuoco
– esercitazioni pratiche zaffatura, medicazione, bendaggio, bendaggio occlusivo, fasciatura, immobilizzazione parziale, completa.
– RCP e BLS
Tutti coloro che vogliano info o interessati a organizzare corsi del genere possono contattare la segreteria del Settore Nazionale Tiro a Segno ASI tiroasegno@asinazionale.it.
 

 

[  Fabio Argentini  ]
 

ASI Tiro a segno

Il Coordinamento di disciplina ASI Tiro a segno nasce nel 2015 dalla volontà del maestro Dario Callarà – scelto da ASI come responsabile nazionale – e dal sostegno del Comitato Provinciale ASI Roma, che fin da subito ha creduto nel progetto.

Le prime iniziative si sono svolte ufficialmente nella capitale d'Italia, presso il poligono di Porte di Neola – è qui che si è disputato il primo trofeo ASI Roma di tiro a segno. Non è solo nel Lazio, però, a vedere il diffondersi della disciplina grazie all'impegno di ASI. Anche i poligoni di Toscana e Campania con migliaia di tesserati hanno scelto l'Ente presieduto da Claudio Barbaro.

Nato come sport di nicchia, il tiro a segno sta generando crescenti adesioni e maggiore interesse. Le numerose attività proposte dal Coordinamento ASI (come i corsi di formazione di tiro operativo) hanno, infatti, prodotto ottimi risultati che rappresentano – assieme alla professionalità degli adetti al settore, particolarmente attenti alla questione sicurezza – la base per uno sviluppo nazionale della disciplina.

“In un periodo in cui, l’attenzione dei media è puntata proprio sul discorso delle armi, consiglio vivamente di prendere parte ai corsi proposti dal nostro Coordinamento, per capire che maneggiarne una non è un gioco, ma, se fatto nel luogo giusto assieme a professionisti, può essere uno sport divertente e stimolante” afferma afferma il maestro Dario Callarà.

Il Porto d'armi
Il porto d'armi uso sportivo è una licenza rilasciata dal Questore, che consente di esercitare il tiro a volo e il tiro a segno. In particolare, per il tiro a segno è necessario iscriversi presso una sezione di tiro a segno nazionale o presso un'associazione di tiro iscritta ad una Federazione Sportiva affiliata al CONI.
La licenza di porto di fucile con canna ad anima liscia per il tiro a volo, valida 6 anni, autorizza il titolare al porto delle sole armi idonee all'esercizio della specifica attività di tiro. 

Come ottenere il porto d'armi per uso sportivo
Per ottenerlo è necessario seguire alcune procedure richieste dalla legge italiana.
Per prima cosa occorre recarsi dal proprio medico curante per ottenere il rilascio del certificato anamnestico che attesterà l'idoneità fisica e mentale e l'assenza di uso di stupefacenti e alcool. Con questo certificato è necessario poi recarsi da un ufficiale sanitario del vostro comune che effettuerà un'ulteriore visita per dare il nullaosta all'ottenimento del porto d'armi.

Esaurita questa fase, occorre andare presso un poligono di tiro iscritto all'Unione Italiana Tiro a Segno (UITS), o presso un'associazione di tiro affiliata al CONI, al fine di sostenere un breve esame pratico, finalizzato alla verifica dell'abilità con le armi. Sono esonerati da questa prova coloro che hanno svolto il servizio di leva. A questi ultimi sarà richiesta una copia del certificato di congedo dalle forze armate.

Una volta ottenuti questi certificati, è la volta della questura o del commissariato di Polizia. Sarà necessario riecarvicisi e compilare i vari moduli richiesti per il porto d'armi (pagando anche alcuni bollettini). Se la richiesta sarà ritenuta corretta, il tempo mediamente necessario per il rilascio del porto d'armi ad uso sportivo è di due mesi.