L’ex attaccate romanista si gode il successo in Conference League e si prepara a vivere un’estate a colpi di Shark-Attack. Ruggiero Rizzitelli non è soltanto uno degli ex calciatori più amati dai tifosi della Roma. È uno sportivo a tutto tondo, un commentatore televisivo e, soprattutto, un uomo passionale, capace di trascinare per la genuinità dei gesti e dei sentimenti. Ma ha il cuore diviso a metà: un po’ Roma (dove ha vinto la coppa Italia del 1991 e sfiorato la conquista coppa Uefa nello stesso anno) un po’ Cesena (dove ha iniziato a giocare a calcio e dove ha vinto il campionato Primavera nel 1986). Un po’ calcio e un po’ Footvolley. È stato tra i primi ad innamorarsi di questo sport dopo aver chiuso l’esperienza da calciatore. Nonostante una carriera di tutto rispetto da professionista, condita dai 30 gol in 60 partite segnati con la maglia del Torino e, soprattutto, dalla Bundesliga conquistata nel 1997 con il Bayern Monaco di Trapattoni (con il quale ha vinto anche la coppa di Lega e coppa di Germania tra il 1997 e il 1998), Rizzitelli ha cominciato una seconda vita sportiva, quella legata, appunto, al Footvolley.
“Da queste parti (Cesena, ndr) – rivela – abbiamo cominciato a giocare a Footvolley molti anni fa, dopo sono arrivati Vieri, Ventola e parecchi altri. All’epoca, noi calciatori eravamo abituati a giocare a calcio-tennis, non sapevamo proprio dell’esistenza di questo sport che in Brasile spopolava. Sono stati proprio alcuni nostri colleghi brasiliani a farcelo conoscere e ce ne siamo subito innamorati. La difficoltà consisteva nel fatto che qui in Italia non c’erano strutture specifiche per questa disciplina e anche i palloni non erano adatti. Col tempo tutto è migliorato. Abbiamo cominciato ad organizzare tornei con i brasiliani, ad allenarci con loro. Stabilivamo un piccolo montepremi e ci davamo battaglia. Siamo riusciti a migliorare tantissimo. Adesso, tra Cesena e Cervia, si contano moltissime strutture in cui si può praticare il Footvolley anche d’inverno. Questo aiuterà moltissimo lo sviluppo del movimento”.
Un’altra grossa spinta può arrivare dall’ASI: “Assolutamente si – sottolinea Rizzitelli – può essere davvero il fattore decisivo. Dopo tanti anni di fatica sarebbe bello vedere finalmente emergere questo sport a carattere nazionale. L’ASI, di concerto con il CONI, può davvero riuscire a realizzare questo sogno”.
Uno sport che sta vivendo la fase ultima di sviluppo, con una cura maniacale dei dettagli. Le reti, ad esempio, non sono quelle del Beachvolley. In Italia e in Europa le aziende hanno cominciato a sviluppare dei prodotti specifici, anche se nella nostra penisola c’è ancora chi si adopera per costruirle manualmente, nella maniera più artigianale e professionale possibili. È Gentian Bejtaga, albanese trapiantato in Italia e padre di uno dei migliori giocatori del circuito, Isli, cesenate d’adozione. Gioca in coppia con Andrea Mazzotti, ieri secondi all’esordio in campionato dietro alla formidabile coppia composta da Federico Iacopucci e Alain Faccini. “Sono due ragazzi eccezionali – garantisce Rizzitelli – capaci di realizzare colpi incredibili. Se decideranno di concentrarsi su questo sport, di dedicarsi anima e corpo a questa disciplina, potranno raggiungere il livello dei brasiliani. Qualcuno del circuito già ha avuto modo di fare un’esperienza in Brasile, penso proprio a Federico Iacopucci, un vero campione. Lui, Alain Faccini, Isli e Andrea Mazzotti hanno il compito di portare in alto questo sport. Loro possono ambire a diventare campioni del Mondo”.
“Le aspettative sono sicuramente alte – ammette Isli Bejtaga – Quest’anno più che in passato, io e il mio compagno di squadra, vogliamo dimostrare il nostro valore e provare a mettere in difficoltà i campioni della scorsa stagione. Giocheremo al massimo ogni partita. Iacopucci e Faccini restano i rivali più ostici, ma ormai si contano tante coppie forti in Italia: mi vengono in mente giocatori come Savoretti, Neri, Migani o anche Pasini e Savini, tutti fortissimi, contro i quali non è mai semplice giocare e che ci spingono a dare il massimo in ogni partita”.
In espansione anche il movimento femminile, che vede in prima linea due ragazze legate in qualche modo al mondo del calcio. Si tratta di Jennifer Ferrini (fidanzata proprio con figlio di Rizzitelli, Gianluca) e di Debora Bianchi, figlia di Alessandro, ex centrocampista di Cesena e Inter.
Tornando da Ruggero Rizzitelli, non possiamo ignorare quanto fatto dalla “sua” Roma a Tirana. “È un successo – racconta quasi commosso l’ex attaccante romanista – che sento anche un po’ mio. Per questo ho deciso di andare a vedere la partita dal vivo e di portare mio figlio con me. Gli ho detto: ‘Sono stufo di piangere, stavolta dobbiamo alzare la coppa’ e fortunatamente ce l’abbiamo fatta. È quasi impossibile raccontare ciò che ho provato. Al fischio finale ho abbracciato Aldair, Conti, Venditti e abbiamo pianto”. Rizzitelli, che colpì un palo forse decisivo nella finale di coppa Uefa giocata nel 1991 contro l’Inter, vede il successo della squadra di Mourinho come la compensazione non solo di quella serata amara vissuta con la Roma di Ottavio Bianchi, ma delle tante delusioni subite dai tifosi giallorossi negli anni. “Io sono uno di loro”, precisa. “Mia moglie è di Cesana, io vivo qui. D’estate mi sposto a Cervia, ma mi sento romano. Romano e romanista. Per questo non smetterò mai di ringraziare Mourinho e tutti coloro che si sono adoperati per farci vivere una grande emozione come quella di Tirana”.
Campionato di FootVolley, prima tappaSi ricomincia da dove avevamo lasciato. La prima tappa del campionato italiano di Footvolley, organizzata dalla Play FootVolley con il sostegno di ASI, vede imporsi la coppia di casa, la più titolata del circuito, quella composta da Federico Iacopucci e da Alain Faccini, campioni d’Italia in carica. I due romani, nella cornice della Pinetina Beach Village di Ostia, si sono imposti per 2 set a 0 sui romagnoli Isli Bejtaga e Andrea Mazzotti. Ottimo il percorso registrato dai due Ambassador, Max Tonetto (in coppia con Moi) e Aldair (con Frederic Salamone), capaci entrambi di raggiungere i quarti di finale. “Il livello è elevato – ammette il brasiliano – è stata davvero una giornata ricca di colpi di alta scuola”. Gli fa eco l’ex terzino azzurro: “Non potevamo chiedere di meglio come start della stagione. Abbiamo avuto modo di confrontarci con il gota del movimento italiano”. |