Continua la tradizione del Memorial Toussan, giunto alla terza edizione. I suoi ragazzi, tanti dei quali con i capelli bianchi, si sono ritrovati per portare avanti la memoria di un grande personaggio: Vittorio Marcello Toussan, che si è dedicato nella vita a numerose attività in campo sociale e politico a Roma, ha contribuito in modo concreto allo sviluppo e alla storia del Calcio a 5. Ha partecipato a numerosi campionati nazionali, giovanili e di serie A, allenando squadre di prestigiose società tra le quali Roma RCB, Vigna Stelluti, Fiamma Roma, Juvenia, conquistando titoli regionali e nazionali. E per ricordarlo nel modo che a lui sarebbe piaciuto di più la moglie Livia e le figlie Lavinia e Michela, con il sostegno di ASI, del suo comitato laziale e dell’UGL, hanno organizzato una serie di partite, due semifinali, il terzo e quarto posto e la finale.
Con ospiti come Massimo Ronconi, tre scudetti da giocatore con Roma Calcetto e Ortana, uno da tecnico con il Perugia, una Coppa Italia con la Lazio, e in mezzo una lunga esperienza come commentatore Rai: era lui il tecnico d’eccezione del Fiamma. A rappresentare la tv di stato c’era anche uno dei volti più popolari, Jacopo Volpi, tra gli altri giornalisti presenti Ugo Trani e Marino Collacciani. Mentre il ministro dello Sport Abodi, un altro dei ragazzi di Toussan, in campo nelle prime due edizioni, non è potuto venire per impegni istituzionali, ma ha dato appuntamento al 2025.
“C’è stata una partecipazione meravigliosa, 70 persone contando solo i giocatori – spiega Michela Toussan – più tutti quelli che sono venuti a salutare, senza scendere in campo. Davvero un bel momento di incontro, che a mio padre sarebbe piaciuto moltissimo: c’è stata tanta passione, tanto amore, e anche qualche scappellotto, ovviamente dato in maniera bonaria. E a lui sarebbe piaciuto anche questo: chi ha una certa età lo sa… Lo abbiamo ricordato con le persone che gli hanno voluto bene, ringraziamo come sempre ASI, che è che motore trainante e sponsor principale della manifestazione, l’UGL e la Divisione Calcio a 5, che ci sostiene sempre: papà riusciva sempre a mettere d’accordo tutte queste anime. Hanno partecipato le squadre dell’UGL, il Vigna Stelluti All Stars, il Fiamma Roma, e il Vigna Stelluti, che ha vinto di nuovo la coppa. E due dei premi individuali, quello per il capocannoniere, Lorenzo Giuliani, e per il miglior portiere, Alessio Risucci. Miglior capitano è stato Giulio Dimitri Pugno dell’UGL, abbiamo premiato anche il miglior panchinaro, quello che ha interpretato nel modo migliore lo spirito di questa giornata di festa, Federico Nigro detto il Mite, del Fiamma. Che ha chiuso al secondo posto nonostante un’età media piuttosto alta, visto che erano tutti nati tra il 1954 e il 1964: in campo, nelle altre, c’erano ragazzi nati nel terzo millennio, neppure nati quando i loro avversari già si sfidavano. Abbiamo dato dei ricordini, con inciso un motto di papà: ‘Un gruppo unico, destinato a imprese impossibili nello sport e nella vita’”.
L’11 maggio 2024 si svolgerà per il terzo anno consecutivo il memorial dedicato allo storico allenatore e dirigente sportivo Vittorio Marcello Toussan. Marcello, che si è dedicato nella vita a numerose attività in campo sociale e politico, ha anche contribuito in modo concreto allo sviluppo e alla storia del Calcio a 5. Ha partecipato a numerosi campionati nazionali, giovanili e di serie A, allenando squadre di prestigiose società tra le quali Roma RCB, Vigna Stelluti, Fiamma Roma, Juvenia, conquistando titoli regionali e nazionali. Ha condotto al successo la squadra del XX Municipio (oggi Municipio XV) al Palio di Roma, importante torneo capitolino di calcio a 5 che vinse per ben tre volte consecutive.
Marcello Toussan era tra i dirigenti sportivi che il 24 aprile 1994 si riunirono a Latina per fondare l’ASI e inaugurare, all’insegna di un sistema valoriale e di un patrimonio di idee condivisi, un promettente percorso finalizzato alla promozione e alla diffusione dello sport nella comunità sociale. Marcello, tuttavia, non è stato solo un lungimirante dirigente sportivo, ma soprattutto ha rappresentato un punto di riferimento per i giovani, dotato di straordinaria umanità e di grande carisma che gli hanno permesso di coinvolgere intere generazioni del territorio romano nella pratica del calcio e del calcio a 5, di cui era e sarà sempre un’icona. Lo Sport infatti era per lui un modo per unire e insegnare i valori di un gruppo coeso, per mobilitare e consolidare i legami di amicizia, l’impegno personale, il senso di responsabilità e la perseveranza.
Per questi motivi, ancora oggi, a tre anni dalla sua scomparsa, una parte di quelli che oggi amano chiamarsi “i ragazzi di Toussan”, si riuniscono e giocano insieme un torneo quadrangolare di quello che una volta si chiamava “calcetto”, e poi si ritrovano a mangiare insieme in una sorta di “terzo tempo”, con l’idea di non scordare mai il loro “mister”.
Il Rome City Institute affida ad ASI la direzione delle gare durante il primo Torneo di Calcio internazionale tra gli studenti universitari del Rome City Institute provenienti da Stati Uniti.
Nello splendido scenario del campo Petriana a Roma la settimana scorsa ha preso il via il primo Torneo di Calcio internazionale tra gli studenti universitari del Rome City Institute provenienti da Stati Uniti, America Latina e altre parti del mondo. Kings, Senators, Gladiators e Legionarius sono state le prime squadre a sfidarsi. L’istituto, nato nel 2013, è unico nel suo genere, uno dei pochissimi in Europa capace di accogliere studenti e atleti provenienti da tutto il mondo, garantendo una grande professionalità in entrambi i percorsi, sia accademico che sportivo. Ad oggi rappresentano il principale ponte istituzionale tra Italia e Stati Uniti nel mondo dello sport e dell’istruzione. Lo staff formato da oltre 60 professionisti, assiste gli studenti e le loro famiglie nel processo burocratico e di ottenimento di borse di studio sportive ed accademiche nelle più prestigiose università e licei americani.
“Lo scopo di questo primo campionato è quello di gettare le basi per un progetto ambizioso: l’Empire Collegiate League (ECL). Il nostro obiettivo è far crescere questo progetto progressivamente, aumentando il numero di squadre di anno in anno, proporzionalmente alla crescita degli studenti che decidono di venire a fare un’esperienza sportiva e accademica a Rome City Institute. Crediamo fermamente in questo progetto, il quale non si limita al calcio ma coinvolge anche molte altre discipline sportive”, queste le dichiarazioni di Mauro Girini responsabile delle attività sportive del Rome City Institute.
“Abbiamo scelto di affidare la gestione del calcio alla professionalità di ASI. Questa collaborazione mira a conferire al campionato un’immediata impronta di professionalità e ad assicurare un controllo rigoroso durante le partite. Le terne arbitrali parlano fluentemente l’inglese, e al di fuori del campo,ASI si occuperà della gestione delle classifiche e della giustizia sportiva”, prosegue Girini.
L’Asd Arbitri Sport Italiani, affiliata ad ASI, darà tutto il supporto tecnico a 360° con la professionalità e la competenza degli arbitri internazionali che la distingue in questo settore da oltre venti anni.
Favorire l’integrazione sociale e il rispetto per il prossimo attraverso lo sport? Ci ha pensato Marco Contardi, Presidente del Comitato Lombardia dell’ASI, attraverso un torneo multietnico di Calcio a sette patrocinato da Commissione Europea e Regione Lombardia.
La manifestazione, denominata Mundial 7, si è svolta in due giornate presso il Centro sportivo Olmi, nella zona Ovest di Milano, dove, applaudite da un pubblico partecipe e divertito, si sono cimentate 16 squadre in rappresentanza di altrettante rappresentative.
La fase finale, sabato 30 settembre, ha visto sul campo le rappresentative di Albania, Bolivia, Cina, Capo Verde, Marocco, Ucraina, Uruguay, Venezuela, mista del Sud America, lo You Sport, Ecuador e Peru. Al momento della presentazione è stato emozionante ascoltare i giocatori cantare i rispettivi inni nazionali.
Proprio queste ultime due formazioni hanno disputato la gara finale: il Peru, che in semifinale aveva superato l’Uruguay, e l’Ecuador che aveva appena vinto il confronto con la Bolivia. Il successo finale è andato ai biancorossi del Peru per 2-1 sull’Ecuador in maglia gialla.
Il preambolo era stato il sorteggio ufficiale svoltosi due settimane prima presso il Consolato svizzero dove erano presenti otto Consoli e una mezza dozzina di rappresentanti di altre nazioni.
Un impegno non da poco che si è tradotto in un pieno successo d’immagine e organizzativo che ha soddisfatto Contardi il quale ha poi affidato al presidente onorario Gianmaria Italia il lusinghiero compito di consegnare le coppe ai capitani delle due compagini finaliste.
Venticinque candeline sono appena state spente dal torneo calcistico più multietnico d’Italia che quest’anno, per festeggiare il quarto di secolo, ha valicato i confini della Capitale sbarcando anche a Milano e a Montecatini Terme. Ovviamente parliamo del Mundialido, lo storico torneo riservato alle rappresentative composte da giocatori stranieri residenti in Italia nato sul litorale romano (motivo per cui si chiama Mundialido, contrazione di Mundial e Lido), nella cui organizzazione, curata da Club Italia, c’è anche ASI, da sempre impegnata nel campo della promozione dello sport e del sociale.
Ventiquattro squadre al via. A Roma vincerà l’Ecuador
Il patron della manifestazione Eugenio Marchina, premia gli arbitri ASI
Quest’anno, al via c’erano 24 squadre in rappresentanza di 23 differenti nazioni e una composta, come da tradizione, da giocatori provenienti da diverse parti del mondo che si uniscono all’insegna dell’amore per il calcio e l’integrazione. Sei i gironi da quattro squadre che, da maggio ai primi di luglio sono scese in campo per il terzo anno consecutivo allo Stadio Fiorentini, dove le selezioni, nell’impianto gestito dalla Mundial Football Club, società affiliata ASI, vengono accolte a braccia aperte. Una struttura che insiste in un quartiere dove la multietnicità e l’integrazione sono davvero di casa. Tante, davvero, le comunità straniere rappresentate in quel quadrante della periferia est della Capitale e, grazie a questa nutrita presenza, ogni sfida del Mundialido vede gli spalti festanti e gremiti di supporter delle compagini “nazionali”. Torneo che, tra l’altro, si avvale della classe arbitrale dell’ASI, riconosciuta come vera eccellenza a livello nazionale in campo dilettantistico.
Tutte le novità dell’edizione 2023
Quest’anno poi, complice la ricorrenza, ci sono state diverse novità che hanno dato ancora più valore all’evento. Per la prima volta, infatti, parallelamente al torneo di Roma si è giocato nella seconda metropoli più multietnica d’Italia, Milano. Dodici squadre al via per una prima edizione di successo, considerate le 12 rappresentative che si sono presentate al via. Una prima edizione fortunata che, non solo sarà ripetuta negli anni, ma alla quale se ne potrebbero aggiungere altre nelle grandi città italiane. Per chiudere il cerchio, poi, le due vincitrici dei tornei di Roma e Milano, si sono incontrare sul campo neutro di Montecatini Terme per aggiudicarsi una sorta di “Supercoppa” italiana.
“Siamo orgogliosi che l’organizzazione del torneo abbia voluto ASI come partner. Il nostro nome, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, svela pienamente gli obiettivi che si pone l’Ente rivolto allo Sport e al Sociale. Questo torneo ne rappresenta un’esatta sintesi”, ha spiegato il Vicepresidente di ASI Emilio Minunzio.
“Questo torneo rappresenta uno dei più fulgidi esempi di come lo sport possa essere veicolo di integrazione sociale”, ha detto anche il Responsabile della Segreteria generale & Marketing di ASI Achille Sette presente alla finalissima del torneo.
È il potere del calcio e dello sport in generale, capaci di far dialogare nel rispetto delle regole ragazzi e ragazze di ogni etnia o credo religioso, e il Mundialido ne è da un quarto di secolo fulgido esempio.
…Per la cronaca, la 25^ edizione l’ha vinta l’Ecuador che ha superato ai tiri di rigori i campioni in carica del Paraguay.
Nel torneo di Milano trionfa in finale il Perù…
In rappresentanza della struttura nazionale di ASI a Milano il dirigente Giacomo Labarbuta
Grazie al supporto del Comitato ASI Lombardia, Presidente Marco Contardi, il 13 maggio scorso nel Centro Sportivo Olmi è scattata la prima edizione del Mundialido di Milano. L’obiettivo primario della manifestazione, rappresentato dal vivere insieme giornate di sport pur nella diversità etnica, è stato raggiunto ampiamente anche nella capitale italiana della finanza. Al torneo hanno partecipato 12 squadre, 11 rappresentative nazionali e l’ASD/APS YouSport, per un totale di oltre 250 giocatori delle comunità straniere milanesi. Alla cerimonia d’apertura della finale sono intervenuti, a testimonianza dell’importanza che questo torneo ha raggiunto anche fuori dai confini della Capitale, l’On. Paola Frassinetti, il Vice Grupo Consular de América Latina y del Caribe en el norte de Italia, l’Assessore allo Sport del Comune di Milano Martina Riva e il Presidente del Coni Lombardia Marco Riva. Per la cronaca, il Mundialido di Milano è stato vinto dal Perù che ha superato in finale l’Ecuador.
…E nella Supercoppa tra le vincenti di Roma e Milano, a Montecatini Terme, primo ancora il Perù
Con i dirigenti di ASI Sebastiano Campo e Lucio Avvanzo, il Sindaco di Montecatini Terme, Luca Baroncini
Roma, Milano e infine Montecatini Terme, per il gran finale di un’edizione del Mundialido che ormai ha superato ogni confine. Quest’anno, per la venticinquesima edizione, gli organizzatori hanno deciso di chiudere il torneo con un supersfida che vedeva opposte le vincitrici delle due città. Così il 2 luglio, al Comunale di Montecatini Terme, i campioni di Roma dell’Ecuador hanno sfidato quelli di Milano del Perù per contendersi la prima edizione della “Ria Integration Cup”, una “Supercoppa” che ha aperto altri scenari ed altri confini al prestigioso torneo di calcio per stranieri. Una sfida, che ha visto l’organizzazione di ASI Toscana con il suo Presidente Sebastiano Campo, come le altre del resto, all’insegna del divertimento e dell’integrazione che, alla fine, ha visto la vittoria del Perù capace così di conquistare la prima edizione del trofeo.
ASI nel sociale
Prima della finale del Mundialido a Roma, si è svolta una partita nel pieno spirito dei valori di aggregazione del torneo. Grazie alla collaborazione delle Istituzioni carcerarie, con anche il Sovrintendete capo di Polizia Penitenziaria Alessandro Giangirolami, tecnico appassionato con un passato nel calcio d’eccellenza, due squadre miste composte da agenti, ex detenuti, detenuti in semi libertà per la “selezione di Rebibbia” e calciatori provenienti da alcune società della Capitale (“Resto del Mondo”), si è consumata una sfida all’insegna dell’aggregazione e della trasmissione dei sani valori dello sport.
Presenti anche le Istituzioni municipali. Con la rappresentanza di Emanuele Licopodio, Presidente Commissione Sport Municipio Roma VI, si è sottolineata una vicinanza importante a una partita dal chiaro valore sociale: “Siamo sempre attenti a queste tematiche di carattere sociale e sportivo. Questo torneo è un vero simbolo di integrazione per la nostra città“.
A vincere di misura, ma poco importa, il Resto del Mondo.
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