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06.07.2017

Istituzionale

| Arti Marziali

Regolamento del Settore Nazionale ASI Arti Marziali

Ecco il regolamento del settore nazionale ASI Arti Marziali

Indice

  1. FINALITA' ED OBIETTIVI
  2. ORGANIZZAZIONE
  3. ATTIVITA' ISTITUZIONALE
  4. PROCEDURA OPERATIVA PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' FORMATIVE E RELATIVO RILASCIO QUALIFICHE TECNICHE
  5. ATTIVITA' DI SVILUPPO
  6. CODICE DEONTOLOGICO
  7. FINALITA’ ED OBIETTIVI
Il presente regolamento disciplina l‟attività sportiva e di formazione del Settore Arti Marziali ASI (Associazioni Sportive Sociali Italiane), nel rispetto dello Statuto e del Regolamento Organico ASI ed in osservanza di quanto disposto dal C.O.N.I. attraverso il „‟Regolamento degli Enti di Promozione Sportiva‟‟, approvato dal Consiglio Nazionale del C.O.N.I. con delibera n.1427 del 17/12/2010 in cui viene definita l‟attività multidisciplinare per tutte le fasce di età e categorie sociali sia di carattere Motorio-Sportiva che di Formazione.
Il presente regolamento di Settore fa esplicito richiamo a quanto contenuto nel Regolamento Organico e allo Statuto ed alle relative modalità che ne assicurano il rispetto, alle procedure stabilite dall‟ASI per l‟iscrizione all‟Albo degli Operatori ASI e per il rilascio di titoli tecnici in ossequio alle vigenti “Linee Guida”.
Esso deve pertanto essere osservato da tutti i soggetti ASI, identificati come Atleti, Dirigenti, Docenti, Tecnici, Associazioni Affiliate, nonché da tutte quelle figure che operano anche occasionalmente nel contesto ASI.
 
2-ORGANIZZAZIONE
La struttura Organizzativa del SETTORE ARTI MARZIALI ASI
 
  • IL RESPONSABILE NAZIONALE
Il Settore Arti Marziali fa capo al suo Responsabile Nazionale nominato dalla Giunta Esecutiva in base alle norme statutarie ASI.
Al fine di migliorare lo sviluppo delle discipline (arti marziali, sistemi di difesa e discipline da combattimento) il Settore Arti Marziali ASI si compone di una struttura tecnica/dirigenziale formata dai Responsabili di Divisione di Disciplina, Responsabili di Coordinamenti di Disciplina, Referenti Tecnici, Referenti Organizzativi e Referenti Territoriali (tutti ricompresi nella denominazione: Referenti.)Il referente puo‟ essere a carattere Provinciale, Regionale,Macroarea , Nazionale. La ratifica di tali nomine è emanata dal responsabile ove questi ne intraveda la necessità.
Il Responsabile Nazionale in particolare:
1) Supervisiona ogni attività didattica, formativa ed organizzativa del preposto Settore Arti Marziali.Per tale funzione il responsabile Nazionale ha la facoltà di delegare altra figura.
2) Provvede alla nomina del Responsabile Nazionale organizzativo
3) alla nomina ed eventualmente alla revoca dei referenti nazionale, regionali e provinciali.
4) coordina i Responsabili di Divisioni di Disciplina ed i Responsabili dei Coordinamenti di Disciplina (uno per ogni singola arte marziale)
 
  • RESPONSABILE ORGANIZZATIVO NAZIONALE
IL Responsabile Organizzativo, nominato dal Responsabile Nazionale, presiede e coordina le attività dei Referenti Organizzativi (uno per ogni arte marziale) e dei Referenti Territoriali (uno per ogni regione).
  • COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO
Il Coordinamento Organizzativo, di intesa con il Responsabile Nazionale e le strutture periferiche (Comitati Regionale e Comitati Provinciali) puo‟ organizzare e promuovere ogni forma di attività (stages, eventi, corsi, ecc.) sull‟intero territorio nazionale.
  • COMMISSIONE TECNICA
La Commissione Tecnica Nazionale è composta dai Referenti Nazionali (minimo uno per ogni arte marziale) nominati dal Responsabile Nazionale; dove necessario, sempre il Responsabile Nazionale nomina di Referenti Tecnici per macro-aree di interesse (nord, entro, sud).
La Commissione Tecnica si occupa:
– della didattica e della formazione del Settore Arti Marziali.
– di stilare e aggiornare i programmi tecnici nazionali per ogni singola arte marziale.
– di provvedere all‟indicazione dei membri delle commissioni d‟esame nazionale e regionali, per i passaggi di grado/dan, all‟uopo si precisa che:
a) i passaggi dal III dan in su dovranno essere svolti in sede nazionale e la commissione d‟esame è composta da almeno cinque membri.
b) i passaggi di grado fino al II Dan potranno essere svolti in ambito regionale e commissione è composta da almeno tre membri.
– di segnalare al Responsabile Nazionale i nominativi dei Tecnici per l‟iscrizione degli stessi nell‟Albo Nazionale degli Operatori ASI e ciò in conformità alle Linee Guida Nazionali.
Dove necessario ,e , se ne intraveda esigenza, il Responsabile Nazionale, sentito il Responsabile Organizzativo Nazionale, potrà adottare deroghe alle suindicate disposizioni.
La Commissione Tecnica Nazionale, dove necessario, sempre su indicazione del Responsabile Nazionale potrà operare con sottocommissioni.
Tutti i Responsabili delle Divisioni di Disciplina e dei Coordinamenti di Disciplina devono:
– essere insegnante tecnico tecnico qualificato con comprovata esperienza dell‟arte Marziale e/o disciplina da combattimento ad esso appartenente. con esperienza tale da consentire l‟insegnamento (da soli o in gruppo) in seminari e stages nazionali e locali;
– essere iscritti all‟Albo Nazionale degli Operatori Sportivi ed essere in possesso del relativoDiploma Nazionale ASI.
Tutti i Referenti Nazionale, Regionale e Provinciali non potranno ricoprire cariche inerenti alle arti marziali e discipline affini in altri enti di promozione sportiva, pena la revoca dell‟incarico.
  • LE ASSOCIAZIONI
Con il termine Associazioni si intendono classificare per praticità tutti quei soggetti giuridici che hanno facoltà di svolgere e praticare arti marziali e sport da combattimento nel proprio ambito.
Le Associazioni affiliate al Settore Arti Marziali secondo apposita procedura di prima affiliazione o di rinnovo annuale, non necessitano amministrativamente di ulteriori requisiti se non quelli di
affiliazione previsti dallo Statuto ASI, fatta salva l‟obbligatorietà, laddove esiste una qualsiasi forma di attività di istruzione, di avere un Tecnico di riferimento iscritto all‟Albo Nazionale degli Operatori Sportivi, la cui qualifica dovrà essere commisurata al livello dell‟attività svolta.
 
3-ATTIVITA’ ISTITUZIONALI

 

Si intendono per attività istituzionali tutte le attività formativo-didattiche , ed agonistiche a carattere Provinciale, Regionale , Nazionale .
 
  • Stages ed eventi nazionali
Gli stages e gli eventi nazionali, organizzati dal Responsabile Nazionale d‟intesa con la Commissione Tecnica, oltre ad essere una occasione di aggiornamento dal punto di vista tecnico, sono anche un‟occasione di crescita e di confronto per i gruppi dislocati sul territorio nazionale. Gli stages nazionali possono anche l‟occasione per lo svolgimento di sessioni dì esame per cintura nera dal I dan in su e sono organizzati dalla Commissione Tecnica Nazionale.
 
  •  stages ed eventi regionali
Gli stages e gli eventi regionali sono organizzati dai Responsabili Regionali Arti Marziali (Referenti Organizzativi e Referenti Tecnici) previa autorizzazione del Responsabile Nazionale. Gli stages sono anche l‟occasione per lo svolgimento di sessioni d‟esame per cintura nera fino al II dan e sono organizzati dalla Commissione Tecnica Nazionale.
In particolare sono previsti:
– Stages Regionali I Quadrimestre
– Stages Regionali II Quadrimestre.
– Stages Regionali III Quadrimestre.
– Ove se ne verifichi la necessità Il Responsabile , d‟intesa con i referenti , può indire sessioni straordinarie in merito .Tali attività sono comprese e previste nelle dette attività formative. Per attività formative si intendono corsi di formazione quadri tecnici per insegnanti qualificati qualificati .Nonché composizione di quadri tecnici inerenti tutte le figure che comprendono gli ufficiali di gara, ovviamente relative e rispettive per ogni disciplina.Arbitro, Giudice,Presidente di Giuria, Giudice d‟angolo, cronometrista,
Ed altre figure inerenti l‟idonea formazione dell‟ufficiale di gara.In tutti i suoi aspetti.
– Le attività formativo – didattiche possono essere realizzate anche a carattere interdisciplinare.
 
4-PROCEDURA OPERATIVA PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE E RELATIVO RILASCIO QUALIFICHE TECNICHE

 

  1. I Corsi vengono indetti dal Responsabile Nazionale del Settore d‟intesa con il Responsabile Organizzativo Nazionale su proposta dei Referenti Nazionali e dei Referenti Regionali..
  2. Alcuni corsi possono essere svolti in collaborazione con altri Settori Nazionali.
  3. I corsi di qualifica per gli insegnanti saranno accessibili solo al compimento del 18^ anno di età e richiedono i seguenti pre-requisiti tecnici:
  4. a) il possesso della cintura Rossa-Marrone/Nera I° dan per l‟acquisizione della qualifica di Allenatore;
  5. b) il possesso della cintura nera II° dan per l‟acquisizione della qualifica di Istruttore;
  6. c) il possesso della cintura Nera III° dan per l‟acquisizione della qualifica di Maestro.
  7. d)Dal VII Dan in pi è prevista la qualifica di “MASTER”
Tutte le qualifiche rilasciate dal Settore Arti Marziali sono obbligatoriamente iscritte all‟Albo nazionale degli Operatori Sportivi, con rilascio del tesserino tecnico e diploma nazionale, entrambi numerati e aggiornate ogni anno.

4 a)-RILASCIO ATTESTATI E QUALIFICHE TECNICHE A SEGUITO DI ATTIVITA‟ FORMATIVE
 

  1. Il Responsabile nazionale chiede la ratifica del Corso in questione alla D.T. ASI tramite apposito form e domanda compilata dal relativo responsabile della divisione almeno 15 giorni prima della ratifica del corso.Nel detto form verranno indicati tutti i dettagli del corso .dalla commissione docenti alle quote, compreso luogo e data.
  2. Al termine del corso il responsabile organizzativo dell‟evento invierà alla responsabile Nazionale:a- Form excl compilato in ogni parte compreso di foto dei tecnici .b-Verbale dell‟evento con indicati elementi tecnici del corso e nominativi cui è prevista l0assegnazione della qualifica tecnica richiesta. Se è stato svolto test d‟esame indicare i nominativi che hanno superato l‟esame.
  3. Il responsabile Nazionale invierà alla D.T. tutta la documentazione in esame comprensiva l‟attestazione versamento delle relative quote per la definizione delal procedura in esame.
4 b) EQUIPARAZIONE DI GRADI E LIVELLI TECNICI PROCEDURA OPERATIVA
 
  1. La richiesta di equiparazione di un grado e/o livello (cintura – dan e/o qualifica allenatore, istruttore, maestro,Master) deve essere inoltrata dai Referenti Nazionali, Regionale o Provinciali ovvero dalla Commissione Tecnica nazionale al Responsabile Nazionale e al Direttore Tecnico Nazionale:
  2. Al Direttore Tecnico Nazionale viene trasmessa, per la dovuta verifica, tutta la documentazione necessaria per l‟iscrizione all‟albo nazionale degli operatori sportivi.
  3. Al Responsabile Nazionale andrà trasmessa, per la dovuta verifica, tutta la documentazione tecnico-sportiva per l‟accertamento del grado e/o del livello di cui si richiede l‟equiparazione (diplomi, attestati, budo-pass, ecc. Soltanto al termine della congiunta verifica del materiale edotto si procede al riconoscimento del grado e/o qualifica, all‟iscrizione nell‟albo nazionale degli operatori sportivi e al rilascio del tesserino tecnico e del relativo diploma nazionale. Tutte le qualifiche rilasciate per equiparazione dal Settore Arti Marziali sono obbligatoriamente iscritte all‟Albo nazionale degli Operatori Sportivi, con rilascio del tesserino tecnico e diploma nazionale, entrambi numerati e aggiornate ogni anno. Ogni attività istituzionale del settore Arti Marziali ed afferenti discipline da combattimento (eventi, stages, corsi, ecc.) viene comunque ratificata dal direttore Tecnico Nazionale; il quale può, se opportuno, d‟intesa con il responsabile Nazionale, inviare un osservatore per visionare l‟andamento della stessa attività e quindi informare gli organi disciplinari dell‟Ente. Al termine di ogni attività (eventi, stages, corsi, ecc.) gli organizzatori redigono un verbale che viene trasmesso, per quanto di competenza, al Responsabile Nazionale del Settore Arti Marziali e al Direttore Tecnico Nazionale.
5-ATTIVITA‟ DI SVILUPPO
 
La nascita di un Settore di Disciplina
La nascita di un Settore di Disciplina prevede tre passaggi principali:
  1. creazione di una Divisone di Disciplina
  2. creazione di un Coordinamento di Disciplina
  3. creazione di un Settore di Disciplina.
5 a) DIVISIONI DI DISCIPLINA(ARTE MARZIALEO DISCIPLINA DA COMBATTIMENTO)

Qualora necessario per motivi di organizzazione, dettati dalla crescita dei tesserati, delle associazioni e dell‟attività) il Responsabile Nazionale, d‟intesa con Il Direttore Tecnico Nazionale, avvia la procedura per la creazione della Divisone di Disciplina Nazionale (una per ogni singola arte marziale o disciplina da combattimento, e non per singoli stili della stessa arte marziale.); dove necessario anche per la creazione della Divisione di Disciplina Regionale o della Divisione di Disciplina per Macro Area, o Provinciale.

PROCEDURA OPERATIVA:
Il candidato che si propone come Responsabile di una Divisione deve inviare al Responsabile Nazionale del Settore Arti Marziali ed al Direttore Tecnico Nazionale:

  1. Proposta;
  2. Progetto operativo inerente la propria disciplina;
  3. Programma;
  4. Organigramma;
  5. Elenco Associazioni afferenti alla divisione:
  6. Regolamento tecnico
La Divisione di Disciplina relaziona annualmente su tutte le proprie attività al Responsabile Nazionale che può in ogni momento, sciogliere la stessa.
 
  • 5 b) COORDINAMENTO DI DISCIPLINA
Qualora necessario per motivi di organizzazione legati alla crescita delle suindicate Divisioni, il Responsabile Nazionale del Settore Arti Marziali, d‟intesa con il Direttore Tecnico Nazionale, può avviare la procedura per la trasformazione delle stesse in Coordinamento di Disciplina Nazionale.

PROCEDURA OPERATIVA:
il Responsabile di Divisione di Disciplina, decorsi almeno due anni dalla nascita della stessa, che vuole diventare Responsabile del Coordinamento di Disciplina, deve indicare: Proposta operativa:
 

  1. 1Proposta;
  2. Progetto operativo inerente la propria disciplina;
  3. Programma;
  4. Organigramma;
  5. Elenco Associazioni afferenti alla divisione:
  6. Regolamento tecnico
La richiesta del conferimento della carica di Responsabile di Coordinamento di Disciplina viene inoltrata dal Responsabile Nazionale Settore Arti Marziali al Direttore Tecnico ed alla Giunta Esecutiva Nazionale, per l‟approvazione.
 
  • 5 C) SETTORE DI DISCIPLINA
Qualora necessario e sempre per motivi di organizzazione legati alla crescita del suindicato Coordinamento di Disciplina Divisione, il Responsabile Nazionale del Settore Arti Marziali, d‟intesa con il Direttore Tecnico Nazionale, può avviare la procedura per la trasformazione del Coordinamento di Disciplina in Settore Nazionale.

PROCEDURA OPERATIVA:
il Responsabile del Coordinamento di Disciplina, decorsi almeno tre anni dalla nascita della stessa, che intenda diventare Responsabile Settore di Disciplina, deve indicare:
 

  1. Proposta;
  2. Progetto operativo inerente la propria disciplina;
  3. Programma;
  4. Organigramma;
  5. Elenco Associazioni afferenti alla divisione:
  6. Regolamento tecnico
La richiesta del conferimento della carica di Responsabile di Coordinamento di Disciplina viene inoltrata dal Responsabile Nazionale Settore Arti Marziali, al Direttore Tecnico ed alla Giunta Esecutiva nazionale, per l‟approvazione.
Il Settore di Disciplina una volta costituito sarà autonomo in ogni forma di organizzazione didattica e sportiva (procedure di tesseramento atleti, affiliazione associazioni, rilascio ed equiparazione gradi ed organizzazione attività ed eventi).
 
6-CODICE DEONTOLOGICO

 

Il Codice deontologico è il riferimento comportamentale degli insegnanti di Arti Marziali.

I – PRINCIPI
Art. 1 – L‟insegnamento delle arti marziali è un‟attività intellettuale e fisica al cui esercizio accedono le persone munite dei requisiti di cultura specifica, di capacità tecnica e di moralità secondo i principi stabiliti dal Coordinamento Arti marziali ASI
Art. 2 – L‟insegnamento delle Arti Marziali non è soltanto la trasmissione di forme puramente tecniche, ma adempie anche ad una funzione sociale.

II – DOVERI GENERALI
Art. 3 – L‟Insegnante di Arti Marziali deve essere esercitare la sua attività con professionalità, con probità e con dignità sia che operi come insegnante professionista sia che abbia altre fonti di sostentamento.
Art. 4 – Gli insegnanti di Arti Marziali devono mantenere irreprensibile condotta morale e civile in ogni luogo e contesto, compresi anche i luoghi di aggregazione virtuali (social network, chat, forum).
Art. 5 – L‟Insegnante di Arti Marziali deve curare il decoro della persona, dell‟abito e della sua immagine in generale, nonché collaborare al decoro del circolo o associazione sportiva in cui opera, evitando anche di fornire ogni sua prestazione in luoghi non compatibili con il prestigio della figura che gli si addice.
Art. 6 – L‟Insegnante di Arti Marziali ha il dovere di curare il continuo perfezionamento delle proprie qualità morali, attitudinali e di cultura personale, utilizzando inoltre, ogni mezzo ed iniziativa per migliorare il proprio bagaglio tecnico e culturale relativo alle arti marziali.
Art. 7 – L‟Insegnante di Arti Marziali non deve esercitare altra attività, lucrativa o meno, che sia
pregiudizievole alla dignità di Insegnante di Aikido.
Art. 8 – L‟Insegnante di Arti Marziali che esercita un mandato politico o ricopra incarichi federali non deve in alcun modo avvalersene per accrescere il numero dei propri allievi.
Art. 9 – L‟Insegnante di Arti Marziali deve essere particolarmente prudente nell‟assumere incarichi
complessi e delicati in materia nella quale non sia adeguatamente versato e tecnicamente preparato.
Art. 10 – L‟Insegnante di Arti Marziali è tenuto all‟osservanza del segreto professionale. Il segreto si estende a tutto ciò di cui ha avuto notizia per ragione della sua posizione di Insegnante di Arti marziali.

III – DOVERI VERSO I COLLEGHI
Art. 11 – L‟Insegnante di Arti Marziali intratterrà con i colleghi rapporti professionali fondati sulla lealtà ed improntati alla cortesia, al rispetto ed alla collaborazione. L‟Insegnante deve essere deferente verso i colleghi più anziani, che saranno di esempio e di guida ai più giovani.
Art. 12 – L‟Insegnante di Arti Marziali deve rispettare la sfera di lavoro dei colleghi ed avere verso di loro comprensione e tolleranza, cercando di evitare ogni motivo di contrasto, mostrando rispetto anche nei confronti di didattiche o esperienze e capacità tecniche diverse dalla propria.
Art. 13 – L‟Insegnante di Arti Marziali non deve per nessun motivo promuovere in modo scorretto l‟acquisizione, a proprio o ad altrui profitto, degli allievi dei colleghi o già indirizzati verso altri gruppi che collaborano.
Art. 14 – L‟Insegnante di Arti Marziali che per qualsiasi motivo o ragione venga in contrasto con un
collega, non potrà adire le vie legali se prima non avrà esperito tutti i tentativi per arrivare all‟amichevole composizione della vertenza. In caso egli deve darne tempestiva notizia alla Segreteria de Settore, affinché questi possa far prima intervenire gli organi di competenza.
Art. 15 – L‟Insegnante di Arti Marziali deve adempiere gli obblighi di solidarietà nell‟ambito del proprio gruppo professionale, cooperando con disinteresse e dedizione con gli organi del Settore e nelle libere associazioni di categoria, per il conseguimento dei comuni fini
organizzativi, culturali, previdenziali e di difesa contro ogni abuso.

IV – DOVERI VERSO GLI ALLIEVI
Art. 16 – L‟Insegnante di Arti Marziali instaura con il proprio allievo un rapporto strettamente personale e fiduciario; assunto l‟onere, egli deve eseguirlo di persona o avvalendosi di collaboratori titolati e/o qualificati, in scienza e coscienza, con diligenza e fedeltà.
Art. 17 – L‟Insegnante di Arti marziali lascia che i propri allievi seguano la disciplina nel rispetto dei tempi personali d‟apprendimento senza accelerare la preparazione e tenendo in considerazione i mutamenti che appartengono al periodo della pubertà e che frequentemente portano ad una diminuzione delle attitudini motorie.
Art. 18 – L‟Insegnante di Arti Marziali lascia che i propri allievi scelgano l‟Insegnante a loro più adatto purché ciò avvenga nel rispetto delle gerarchie e dell‟armonia tra i gruppi che collaborano.
Per cio‟ che non è contemplato nel presente regolamento il Responsabile Nazionale puo‟ d‟intesa con la dirigenza Nazionale ASI apportare modifiche e/o integrazione qual‟ora se ne verificasse la necessità.

Il Responsabiel Nazionale ASI Arti Marziali
Carmine Caiazzo

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