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10.03.2022

Sport

Terzo Settore

Quando lo sport entra in corsia

Finalmente lo Sport si appresta ad entrare in Costituzione. L’importanza dell’attività motoria, in tutte le sue forme, è qualcosa di imprescindibile. Non solo sotto il punto di vista atletico ma proprio per quel benessere psico-fisico che dovrebbe essere l’obiettivo di una società sana. Ma lo Sport è ancora più di tutto questo. È una delle medicine più efficaci, capace di dare un supporto decisivo a chi sta affrontando una malattia grave o terminale. Non a caso il British Medical Journal – una delle più importanti riviste scientifiche del mondo – ha condotto una ricerca con 42 pazienti affetti da diversi tumori recidivanti con l’obiettivo di valutare l’impatto di una costante e blanda attività motoria. Il risultato? La quasi totalità dei partecipanti ha segnalato un approccio più sereno e consapevole nei confronti della malattia, oltre a segnalare il miglioramento di una serie di parametri cardiovascolari. A trarre giovamento è stata anche la sfera sociale, visti i rapporti instaurati tra i pazienti: considerati benefici ai fini della gestione della malattia.

Gioco e Sport in corsia
Ed è in questa ottica che ASI sta guidando il progetto “Gioco e Sport in corsia”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’obiettivo è quello di contribuire a migliorare le condizioni dei bambini e ragazzi (di età compresa tra i 4 ed i 16 anni) ricoverati negli ospedali pediatrici a causa di gravi malattie (principalmente tumori e malattie rare), al fine di rendere meno traumatico il percorso ospedaliero, favorire il recupero dalla malattia, migliorarne le condizioni psico-fisiche aiutandoli anche nel recupero fisico e nelle relazioni sociali nel periodo post ospedaliero.
Il progetto è suddiviso in varie macro-attività in partenza nonostante tante difficoltà e ritardi derivanti dall’emergenza Covid. La prima si svolge in aree dedicate all’interno degli ospedali (soprattutto nei reparti di oncologia e malattie rare) tramite gli operatori specializzati e volontari di ASI. Fulcro del programma l’attività motoria e ludica per i piccoli pazienti che, talvolta, vede coinvolti sia i genitori dei bambini che il personale medico che li segue. Mentre l’attività ludica e di gioco, che favorisce lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale, si articola in ampi gruppi; l’attività sportiva è personalizzata per garantire un allenamento “su misura” per ogni bimbo a seconda dell’età, della malattia e della capacità fisica.

Le attività al Bambino Gesù.
L’acquisto di materiali

Ad oggi, il lavoro più importante, viene svolto all’interno dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Fondato oltre 150 anni fa, a soli 8 anni dall’unificazione dell’Italia e alla nascita del Regno, l’ospedale oggi è internazionalmente riconosciuto come uno dei poli sanitari pediatrici più importanti del Mondo. Il 21 marzo data clou della ripresa delle attività. Il progetto terminerà a ottobre 2022.
Il progetto avrà avvio il sedici marzo presso la sede di S. Onofrio. Le attività dureranno circa 6 mesi (fino a settembre 2022 – sospensione nel mese di agosto). L’intervento verrà organizzato con cadenza settimanale in gruppi di pazienti selezionati dall’equipe socio-sanitaria in base alle caratteristiche cliniche e alle abilità fisiche e relazionali, al fine di promuovere un clima ludico e di socializzazione positivi. Successivamente, verrà formato un nuovo gruppo di pazienti e familiari da coinvolgere in attività organizzate per specifici obiettivi terapeutici e bisogni relazionali. Il progetto si concluderà ad ottobre 2022.
ASI si è altresì impegnata per la fornitura di materiali. Come, ad esempio, tatami realizzati con tappeti ad incastro componibili, reti e pali da pallavolo, manubri, fasce elastiche da fitness, bande di resistenza, manubri, cinghie per sospensione, palloni Soft, tappetini Yoga.

Il piccolo paziente seguito dopo la dimissione
Un’altra fase del progetto è dedicata, invece, ai bambini che hanno terminato le cure in ospedale, o comunque il ciclo di terapia e sono stati dimessi temporaneamente o definitivamente. Tramite l’aiuto delle strutture ospedaliere che contatteranno le famiglie, ASI sarà in grado, tramite i suoi circoli sportivi affiliati su tutto il territorio nazionale, di proporre dei corsi gratuiti per aiutare i bambini in un graduale recupero delle capacità fisiche e motorie. L’attività sportiva per bambini e ragazzi che sono stati ricoverati nei reparti di oncologia o di malattie rare è uno strumento insostituibile per il raggiungimento di alcuni obiettivi, innanzitutto quelli socio-pedagogici come l’aumento dell’autostima, la rivalutazione dell’immagine corporea, la socializzazione, ma anche e soprattutto obiettivi fisiologici come il miglioramento della resistenza allo sforzo e dell’attività cardiovascolare e respiratoria.

I Media ASI seguiranno il progetto in tutte le sue pieghe.

 

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