Notizie

07.11.2019

Istituzionale

| Sport chanbara

La Nazionale italiana di Sport Chanbara è Campione del Mondo

I nostri ragazzi, partiti per la terra del Sol Levante alla conquista del 44° Campionato del Mondo di Sport Chanbara – con la federazione affiliata ASI – sono tornati dalla loro missione con il titolo più ambito.

I 7 samurai tricolore, capitanati da Annachiara Contesimo, con la guida tecnico-tattica del DT della Nazionale Mº Diego Falco sono riusciti in un’impresa che non avveniva ormai da 10 anni, dal lontano 2009. I nostri Dream Team sia maschile che femminile hanno definitivamente detto la loro nelle gare a squadre, ovvero la competizione più ambita che schiera 3 combattenti di una nazione contro l’altra. Nessuna squadra straniera è riuscita a contenere la voglia di vincere ed il sogno dell’Italia. Il team maschile Datotsu (combattimento)  composto da Christian Cappuccio nel Kodachi (spada corta), Giovanni Cafaro nel Choken Free Style (spada lunga ad una mano) e Francesco Serrone nel NiTo (doppia spada). Il sorteggio li vede affrontare  la corazzata Russia, una delle squadre favorite per la vittoria. Riusciti a sconfiggerla, si trovano di fronte la forte e compatta Germania la quale però non riesce a contrastare i nostri azzurri e cede il passo verso la finale disputata proprio contro i padroni di casa, i temibili ed esperti Giapponesi i quali per molti anni sono stati i vincitori indiscussi.

Quest’anno hanno dovuto piegarsi alla sinergia, alla forza ed al carattere che il team maschile ha dimostrato, un gruppo completo sia sotto il profilo tecnico che emotivo. Lo stesso è avvenuto contemporaneamente per il team Italia in rosa Datotsu, le nostre ragazze Aliberti Miryam nel Kodachi, Annachiara Contesimo nel Choken Free Style e Robertavelia Tafuto nel NiTo hanno dimostrato di essere le più forti battendo già al primo incontro il temibile Giappone composto da atlete davvero competitive, a seguire si sono dovute confrontare con la Romania, una squadra nuova nei suoi elementi e nella sua esperienza, proprio per questo ritenuta ostica ed imprevedibile ma che ha dovuto cedere il passo alle nostre guerriere che in finale incontrano la Russia, squadra compatta e dal carattere deciso e per nulla intimorita dalle nostre azzurre le quali però non arretrano di un centimetro rimanendo sempre lucide, tecniche ed osando fino alla fine. Niente ha sedato la voglia di vincere delle nostre splendide ragazze che, ancora non contente, hanno raggiunto anche il 2º posto nella gara a Squadre Kihon, una gara di forma che vede atlete scontrarsi nell’esecuzione di tecniche prestabilite utilizzando anche armi diverse, sconfitte solo in finale dal Giappone per una decisione arbitrale un po’ discutibile che per una bandiera è risultata purtroppo decisiva.
Se le gare a squadre sono state disputate quasi alla perfezione, altrettanto bene sono andate anche le gare individuali che vedono piazzamenti sia nel Kihon con Miryam Aliberti 3º posto e Annachiara Contesimo Vice Campionessa del Mondo, che nel Datotsu femminile con la più piccola della spedizione Asja Antonucci che si laurea Campionessa del Mondo nella specialità Choken Free Style. Altre vittorie arrivano sempre dalle nostre donne che ottengono con Annachiara Contesimo un 2º posto nel NiTo, con Miryam Aliberti un 3º posto nel Kodachi ed un 3º posto sempre dalla nostra Asja Antonucci nel Choken Morote (spada lunga a due mani). Dal lato maschile, riesce a portare a casa una medaglia individuale Christian Cappuccio nella specialità Tate Kodachi (scudo e spada corta). 
Contenti del lavoro svolto nel corso di questi anni e culminato con quanto avvenuto pochi giorni fa a Tokyo, il Presidente M° Giovanni Desiderio insieme con il Segretario Generale e Coordinatore Nazionale ASI il Mº Mario Baldi – Responsabile ASI del Settore Sport Chambara – hanno dimostrato che era solo questione di tempo prima che il buon lavoro svolto durante tutti questi anni desse i suoi frutti. Fieri di aver portato lustro al proprio paese i nostri guerrieri, sfoggiando il tricolore in petto alla loro divisa, da adesso aggiungeranno due stelle alle tre già ottenute in precedenza sapendo di aver scritto la storia e di aver reso orgogliosi tutti i loro tifosi e tutti gli italiani.
Congratulazioni ai neo laureati campioni del mondo!!!
 

 
SPORTS CHANBARA
Nasce da un’idea del suo fondatore il maestro giapponese Tetsundo Tanabe e tre origine dalle arti schermistiche del medioevo giapponese, tanto che in alcuni paesi viene definito lo sport dei samurai. In effetti, in Giappone, più che in altri paesi, a causa del tardivo utilizzo delle armi da fuoco, le arti della scherma vennero studiate, perfezionate ed utilizzate fino al 19° secolo e poi sono stati inseriti nei modelli educativi e culturali del paese del Sol Levante che li ha definiti con il nome di Arti Marziali o Budo e che hanno trovato terreno fertile in tutto il mondo. I Samurai oltre a conoscere le tecniche di combattimento corpo a corpo erano addestrati a maneggiare vari tipi di armi: dal pugnale (tanto), alla spada (katana), alla lancia (yari), all’alabarda (naginata). Così nelle varie scuole di Kenjitsu, Kendo, Aikido, Iaido etc. i praticanti continuano a studiare l’uso delle armi facendo prevalere sopratutto l’aspetto tecnico-filosofico della pratica. Lo Sport Chanbara ha un approccio differente e raccogliendo tutti gli aspetti tecnico tattici privilegia di essi l’aspetto dello sport e del gioco. Oggi uno sport moderno deve possedere alcuni requisiti fondamentali: Regolamento semplice, poter essere praticato da tutti i tipi morfologici, prevedere movimenti spontanei e non complicati, non richiedere l’utilizzo di attrezzature costose e complicate, deve essere praticabile in ambienti differenti. Lo Sport Chanbara corrisponde a questi requisiti.
 
  
 
 
ATTREZZATURE 
Gli attrezzi sportivi usati nello Sports Chanbara rappresentano le armi tradizionali del medioevo giapponese e sono omologate in base alla loro  lunghezza e tipologia d’uso. Sono fatte in materiale gommoso soffice oppure ad aria compressa. Ciò consente di colpire l’avversario, anche energicamente, sicuri di non procurargli traumi, e sopratutto evita la necesità di ingombranti protezioni elimitazioni del bersaglio valido. Quindi, a parte, una maschera leggera a protezione del viso, si utilizzano gli attrezzi che prendono il nome dall’arma di origine, dal Tanto (pugnale della lunghezza di 40 cm) al Kodachi (spada corta 60 cm); dal Choken (spada di 100 cm) al Naginata (alabarda di 210 cm). Anche se il nome degli attrezzi è giapponese le caratteristiche delle armi sono universali. Ad esempio i soldati romani utilizzavano il Gladio, una spada di circa 60 cm.
 

 

[  Fabio Argentini  ]
In Evidenza