30.06.2020
Sport
| Pugilato
Il Memorial Duran metterà KO la pandemia
Dietro il Memorial Duran, c'è la grande storia della boxe a Ferrara che ha fatto la propria comparsa ufficiale nel 1926, nell’ambito della Federazione Pugilistica Italiana da poco fondata (1924). Da allora a oggi é sempre stato attiva senza soluzione di continuità persino durante il periodo bellico, tanto che, nel 1942 al Teatro Verdi, fu disputato il campionato d’Europa tra il locale sfidante Arnaldo Tagliatti e il campione Gino Bondavalli.
La più antica delle società oggi operanti è ASI. La Pugilistica Ferrara. 12 campioni d’Italia, tre campioni d’Europa e due campioni del Mondo: le stelle, Carlo Duran, Alessandro Duran e Massimiliano Duran.
La Pugilistica è nata nel 1956 ed oggi ha la sua sede storica nel palazzetto, il Palapalestre, che si trova accanto alla cerchia delle mura in via Tumiati all'angolo con via Porta Catene ed è circondato da un'ampia area verde.
La struttura ha un piano terra dove si trova l’area principale di circa 626 m² con un'altezza minima di 6,7 m, pavimentato con pannelli in legno di rovere. Vi sono spogliatoi per gli atleti, per gli arbitri e servizi per il pubblico.
Al primo piano si trovano due palestre per allenamenti con i rispettivi servizi. Al secondo piano vi sono altre due palestre adatte agli allenamenti di scherma, sempre con i servizi.
L’impianto, limitrofo alle mura degli Estensi di Ferrara, è stato realizzato per Roma 1960 di fronte al Motovelodromo dove corse Fausto Coppi, cui è intitolato, a un campo scuola con la pista di atletica e a un centro tennis. Una vera città dello sport sovrastata dalle mura degli Estensi, dove corrono i podisti: 10km, per tutto il perimetro di Ferrara, un percorso stupendo che ha visto protagonista gente come Laura Fogli, Massimo Magnani, Orlando Pizzolato.
Della Pugilistica, e del Premio Carlo Duran, ne abbiamo parlato con Romano Becchetti, Presidente Provinciale ASI e alla guida, insieme ai fratelli Duran, di questa storica struttura. “Siamo pronti a ripartire secondo le indicazioni della Regione e del Governo e alla luce delle linee guida. Il 30 luglio abbiamo in programma un grande evento. Lo sport sta per rivedere la luce”.
Becchetti, ci racconti la cosiddetta Fase 2 per il Pugilato?
“Abbiamo cominciato a far allenare i ragazzi al parco che circonda la palestra. Nel rispetto del distanziamento sociale. All’inizio gli allenamenti li abbiamo svolti all’esterno, a turno, gli atleti salivano a fare sacco in sala. Ma il pugilato è contatto, allenamento, guanti: per prepararsi a un match i ragazzi devono potersi incontrare su un ring”.
Il tutto ancora soggetto alle linee guida
“Certamente. Il Protocollo Operativo per la ripresa degli allenamenti in emergenza Covid-19 presenta indicazioni sanitarie, operative ed organizzative declinate in base alle specifiche esigenze del pugilato.
Negli spogliatoi si indica il valore di almeno 2 metri di spazio libero tra una persona e l’altro. Limitare la presenza negli spogliatoi sempre dello stesso tecnico o collaboratore, limitando il numero di accessi di altri soggetti. Sanificazione degli ambienti e tutte quelle norme che, in assenza di contatto, sono state ritenute valide per ogni normale palestra”.
Cosa si sente nell’aria
“A mio avviso c’è ancora timore. Ma anche tanta voglia di ripresa, di sport, di lasciare alle spalle un momento difficile e anche doloroso.
La città sta ancora sonnecchiando, la gente ancora ha paura. Ma credo che, presto, riusciremo a tornare alla normalità”.
Nel mirino il primo grande evento
“Quattro pugili professionisti e una quindicina di dilettanti alcuni dei quali pronti a tentare il passaggio al professionismo. Combatterà anche Emanuele Venturelli peso massimo leggero. Si ritornerà a gareggiare. Al Motovelodromo ‘Fausto Coppi’, adatto, per la sua ampiezza al mantenimento delle distanze previste che avverrà anche grazie al contingentamento degli ingressi (sono previste solo 1000 presenze).
Appuntamento al 30 luglio, dunque. L’evento in questione sarà duplice: si svolgerà il Memorial Duran che si sarebbe dovuto consumare a marzo in più giornate. Ma, per festeggiare il ritorno dello sport in città, ci saranno esibizioni musicali e di freestylers, con il team capitanato da Massimo Bianconcini, già campione del Mondo. La band musicale è, invece, quella di Ivano Zanotti, storico batterista di Ligabue”.
(Emanuele Venturelli, all'ingresso con accanto Massimiliano Duran, sarà fra i protagonisti del XIX Memorial Carlo Duran che si terrà il 30 luglio al Motovelodromo Fausto Coppi di Ferrara)
“Esatto. Quella che si consumerà a luglio, sarà la 19a edizione. Il premio è dedicato alla memoria di Carlo Duran, campione italiano ed europeo morto in un incidente stradale il 2 gennaio 1991 a 55 anni. Il Comune di Ferrara gli ha intitolato una via per i meriti sportivi acquisiti. E il memorial, voluto dai suoi figli, ha fatto la storia”.
Fondamentale la ripartenza. Anche per l’utilità educativa della boxe
“E’ universalmente nota, riconosciuta e suffragata dai giudizi di autorevoli psicologi, sociologi e pedagoghi, nonché dalla testimonianza di intellettuali ed artisti famosi.
Codificato da severe e chiare regole, il pugilato contribuisce al recupero di molti ragazzi “difficili”, aumentando l’autostima di quelli più fragili e insicuri e disciplinando l’aggressività di quelli invece più propensi alla conflittualità e al disordine.
Oltre a rendere meno problematico l’approccio con chi è di età, sesso e provenienza diversi (si allenano tutti insieme senza alcuna separazione di luogo e di tempo tra gli uni e gli altri), il Pugilato pretende dedizione costante e abitudine a regole di vita sana e sempre sotto autonomo controllo, per cui ciascuno dei praticanti, agonista o semplice amatore che sia, si rispecchia nella condivisione dei sacrifici comuni con gli altri e ciò agevola il processo di identificazione e tipificazione con tutta la comunità della palestra.
I compagni di palestra di altra lingua, etnia e religione sono considerati per ciò che sono in quanto esseri umani e atleti, senza alcuna discriminazione, tanto che boxe é probabilmente da sempre lo sport più votato all’integrazione.
Il fascino che esso esercita sulla gente anche estranea è evidenziato dal fatto che nelle scuole, presso varie associazioni culturali, nelle carceri e nelle comunità di recupero laiche e religiose sia richiesto molto spesso per trattare e dibattere tematiche e sportive, ma soprattutto esistenziali”.
E' il 17 novembre 1967, sul ring di Torino, che Duran conquista il titolo europeo dei Pesi medi, lasciato vacante dal neo-campione del mondo Nino Benvenuti, battendo per Kot alla dodicesima ripresa lo spagnolo Luis Folledo. Ottenuta l'affermazione internazionale, Duran difende vittoriosamente il titolo a Birmingham contro Wally Swift, vincendo per squalifica alla decima ripresa
A 33 anni, quando molti danno Duran per finito, l'italo-argentino, il 4 dicembre 1970, strappa ai punti a Bogs il titolo europeo sul ring di Roma.
Ferrara è la sua città d'adozione dove inizia l'attività di maestro di boxe. Juan Carlos Duran muore in un incidente stradale il 2 gennaio 1991 a 55 anni. Il comune di Ferrara gli ha intitolato una via per i meriti sportivi acquisiti. I figli Massimiliano e Alessandro, Romano Becchetti e i ragazzi che fanno boxe presso la 'sua' palestra, portano avanti la tradizione.
[ Fabio Argentini ]
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