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20.04.2015

Sport

| Sport equestri

Chiarimenti ASI sulla sentenza di Cassazione circa responsabilità di Tecnici e Centri Ippici

Le preoccupazioni e le perplessità diffusesi nell'ambito delle attività equestri, a seguito di una recente sentenza, emessa dalla terza sezione civile della Corte di Cassazione, con la quale veniva accertata definitivamente la responsabilità del gestore di un maneggio per un incidente occorso ad un’allieva durante una lezione di equitazione, mi inducono ad evidenziare agli operatori del settore alcune importanti circostanze.
Infatti, fermo restando che ogni causa è diversa dall’altra, che casi apparentemente analoghi possono avere esiti diametralmente opposti, che la decisione in oggetto non è stata pronunciata a Sezioni Unite e che, quindi, un altro Collegio giudicante potrebbe adottare criteri valutativi del tutto differenti, occorre tenere presente che la sentenza che ci occupa si è limitata a rigettare il ricorso proposto per infondatezza dei motivi di doglianza, senza tuttavia emettere alcuna massima.
I Giudici si sono limitati a definire una annosa vicenda giudiziaria, lasciando quindi – in futuro – ampio margine ai Giudici di merito di decidere caso per caso.
Peraltro, dopo tale doverosa premessa, ricordo ad ogni buon conto che le figure dirigenziali delle Associazioni Sportive affiliate ad ASI, come anche tutti i tecnici ASI, godono di una assicurazione comprensiva di copertura RCT con un massimale 3 milioni di euro e che, pertanto, nella denegata ipotesi si vedessero chiamati in causa per rispondere di danni cagionati a terzi, nell’esercizio della propria attività, sarebbero manlevate fino alla concorrenza dello stesso importo.
 

Fonte: Emilio Minunzio – Responsabile ASI Sport Equestri

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