04.09.2019
Sport
| Ciclismo
ASI vince a Parigi
SUCCESSO DELL’ASD PEDALE NORMANNO ALLA RANDONEE PARIGI BREST PARIGI 2019
Si sono spenti i riflettori, da poche ore, sulla 19esima edizione della Paris-Brest-Paris, l’Olimpiade delle randonee, svoltasi dal 18 al 21 agosto, ma le emozioni, le tensioni, il freddo, il vento, la pioggia, la stanchezza e i momenti di convivialità che i circa 7000 randonneur provenienti da ben 153 paesi diversi hanno provato, saranno per loro indimenticabili. Ogni 4 anni dal 1891 si corre questa gara ciclistica non-stop da quando il direttore di un giornale sportivo lanciò l’idea di cavalcare la bici da Parigi a Brest, toccare l’oceano nel punto più occidentale della Francia e tornare alla Ville Lumière, il tutto in meno di novanta ore per dare pepe alla gara.
Il tracciato si svolge dalla periferia di Parigi (Ramboilleut) fino a Brest, estremo ovest della Francia, si parte dall’Ile de France si tocca la Normandia a Mortagne au Perche e per il resto si è in Bretagna. Per un totale di 1230 km tra andata e ritorno, con un dislivello di circa 12000 mt.
La partecipazione è a numero chiuso e come ogni 4 anni è determinata se nell’anno prima è stato conseguito almeno un brevetto dove ad una distanza più lunga corrispondono maggiori possibilità di essere ammesso, ma questa è solo la pre-qualificazione perché poi nel corso dell’anno in cui si corre la PBP bisogna aver conseguito un brevetto per ciascuna delle distanze 200, 300, 400 e 600 km.
Ogni partecipante ha l’obbligo di dichiarare in quante ore intende portare a termine la gara. I limiti sono tre: 90, 84 e 80 ore.
Quelle tensioni, quelle emozioni, quelle condizioni meteo avverse le ricorderanno anche i tre nazionali randonneur tesserati con l'ìAsd Pedale Normanno di Aversa affiliata al Comitato Provinciale ASI di Caserta: Raffaele Pandolfi , Luigi del Mastro e Giosuè Picone che insieme con gli altri 18 nazionali randonneur corregionali, tra cui 2 donne, si sono qualificati alla competizione.
I tre portacolori ASI Campania si sono uniti ai 430 italiani qualificati, ma sono stati separati dalle partenze scaglionate ed hanno seguito ognuno il proprio passo. Giosuè Picone , con una grande performance è riuscito a compiere il percorso in 63 ore e 3 minuti con una differenza di circa 17 ore dal limite delle 80 dichiarate. Buona prestazione di Raffaele Pandolfi e Luigi del Mastro che hanno concluso la loro impresa imprimendo un ritmo costante alla loro azione sia all’andata che al ritorno della gara dosando le proprie energie soprattutto per contrastare le condizioni metereologiche avverse trovate lungo tutto il percorso. Entrambi si sono concessi il lusso di poche ore di sonno presentandosi alle porte di Parigi 4 ore prima delle 90 ore dichiarate e limite massimo previsto.
“Sono state tante le emozioni", dice l'atleta Giusuè Picone, "che trovo difficoltà ad elencarle. Si vivono come un sogno, le strade gremite di gente che ti incoraggia, ti applaude, Tante le occasioni per conoscersi, fare fotografie con la gente del luogo e con i partecipanti . Mai provata un’emozione del genere. Emozioni che sono da stimolo per continuare. Quando arrivi sul ponte a Brest ti rendi conto di essere a metà dell’impresa. Si, perché sento di aver compiuto un’impresa”.
“Concordo con Giosuè", dichiara Pandolfi. "Qualsiasi persona incontrassimo ci incoraggiava , il 'bon courage' era ed è l’ hastag della manifestazione . E' stata comunque una vera impresa, anche perché alla difficoltà del percorso si sono aggiunte le condizioni meteo che sono state tremende e che hanno accompagnato tutta la gara. Cambi climatici molto repentini con vento contrario, freddo durante la notte fino a 2 gradi con umidità impressionante , considerato che era Agosto . A tratti sembrava di essere in inverno. Non sono mai calate le forze, nemmeno quelle mentali, malgrado la stanchezza e il sonno. Abbiamo mantenuto la calma, alimentazione e il giusto riposo ad ogni controllo previsto e immediatamente pronti ad affrontare il tratto successivo”.
Infine Del Mastro ci racconta di essere stato letteralmente rapito dalla presenza di tanta gente e di intere famiglie fuori le proprie case di giorno e di notte pronte ad offrirti caffè e biscotti in maniera del tutto gratuita, pronte ad incoraggiarti e sostenerti .
La considerazione comune dei nostri tre atleti è che la Paris Brest Paris va vissuta momento per momento in tutta la sua bellezza e nelle sue differenze. Non c'è differenza di lingua che impedisce ai 3 randonneurs di darsi una mano o di aiutarsi durante la competizione, perché stanno vivendo qualcosa di unico che li porterà a nuovi obiettivi nel mondo Randonnee. Prossimo appuntamento la 1001 miglia italiana nel 2020.
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