Chi è il calciatore più insultato sui social network? Balotelli

Più di 8.000 post discriminatori e razzisti nei confronti dell'attaccante del Liverpool tra agosto 2014 e marzo 2015

L’organizzazione contro le discriminazioni “Kick it Out” ha calcolato il numero di messaggi razzisti, omofobi e sessisti pubblicati sui social network tra agosto 2014 e marzo 2015 nei confronti dei calciatori del campionato inglese, e Mario Balotelli è risultato essere il giocatore più bersagliato.

Secondo questo studio, all’attaccante del Liverpool sono stati rivolti 8.000 post offensivi sui circa 134.000 complessivi, un dato che lo pone di gran lunga al primo posto di questa speciale e poco onorevole classifica.

Al secondo posto ci sarebbe Danny Welbeck con 1.700, la maggior parte dei quali riguardanti il suo trasferimento dal Manchester United all’Arsenal, seguito da Daniel Sturridge con 1.600. Per quanto riguarda le squadre, la più bersagliata è stata il Chelsea (20.000 post), poi Liverpool (19.000) e Arsenal (12.000).

Fonte: Yahoo Eurosport
https://it.eurosport.yahoo.com/notizie/premier-league-balotelli-pi%C3%B9-insultato-sui-social-network-101122657–sow.html;_ylt=Ap4TgemVVbYUYNGQ18UOqMzmJsIF;_ylu=X3oDMTFja3UwNTY1BG1pdAMEcG9zAzIEc2VjA01lZGlhR3JhbmRTbGFtRW50aXR5TWl4ZWRMaXN0;_ylg=X3oDMTBhbGdnY2JkBGxhbmcDaXQtSVQ-;_ylv=3

 

 

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Buffon: "Vittoria dedicata a Morosini e Quattrocchi"

Il portiere dopo il successo sul Monaco: "Il primo mi ha reso orgoglioso di fare questo lavoro, il secondo di essere italiano"

"Le difficoltà iniziali un po' ce le siamo create noi e un po' ce le hanno create gli avversari – ammette Buffon, dopo l'1-0 al Monaco nell'andata dei quarti di Champions League – io mi sento bene, il rendimento mi pare sia buono, non ho fretta di smettere. Vorrei dedicare questa vittoria a due persone che mi hanno reso orgoglioso di fare questo lavoro e di essere italiano: a Piermario Morosini e Fabrizio Quattrocchi, che è sempre nel mio cuore". Il 14 aprile del 2004 il contractor italiano Fabrizio Quattrocchi venne giustiziato in Iraq da milizie irregolari, e prima del colpo letale alla testa esclamò "vi faccio vedere come muore un italiano": venne insignito della medaglia d'oro al valore civile. Il 14 aprile 2012 Fabrizio Morosini morì in campo a 25 anni durante Pescara-Livorno, per un attacco cardiaco.

Fonte: Gazzetta dello Sport
http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/14-04-2015/juventus-monaco-buffon-vittoria-dedicata-piermario-morosini-fabrizio-quattrocchi-110458165441.shtml
 

In ricordo di Reno Ceraso

100 anni …. il 29 marzo 1915 , in Calabria ( Gerocarne ) nasceva il Prof. Reno Ceraso ,fondatore e primo Presidente, nel 1970, della Società Sportiva Fiammamonza calcio femminile (già Fiamma Ceraso).

Monzese di adozione ( a Monza fin dal 1925), sposato con una monzese (Iride Cazzaniga), insegnante di Educazione Fisica per 40 anni c/o l'Istituto Tecnico Mosè Bianchi, ha lasciato una impronta indelebile nella conduzione societaria a tal punto che, ancora oggi, Dirigenti – Tecnici – Atlete che si avvicinano alla Società di Via Guarenti/ Stadio Sada si  ispirano alla Sua idea di sport-fautore di crescita psico-fisica dei giovani.

Tutti coloro che lo hanno conosciuto, in ambito scolastico-sportivo-politico, concordano nel riconoscergli: amore incondizionato per la Sua famiglia; senso delle radici; adesione vera e totale ai valori espressi dalle parole: lealtà-onestà-rettitudine; coraggio di vivere con coerenza le proprie convinzioni.

Se la Fiammamonza può vantare, in ambito calcistico femminile, un record tutto suo: "45 anni di sport,sacrifici, lealtà", è merito del Prof. Ceraso che, nel febbraio del 1970, permise "ad uno sparuto gruppo di ragazze", di iniziare una attività sportiva "ancora in embrione"e nella quale quasi nessuno credeva: il calcio femminile.

Nel giorno del Suo compleanno il Prof Ceraso (mancato il 19 settembre 2007), che riposa nella Sua amata Monza, sicuramente "sorriderà" a tutti coloro che oggi permettono alla Fiammamonza di continuare il suo percorso sportivo, consentendo ad un numero considerevole di giovani atlete di svolgere attività in un contesto  sano e sereno.

​ASI: una partita di calcio femminile per aderire a #CISONOANCHEIO campagna contro ogni forma di violenza e discriminazione

Solo se si ha davvero alto il concetto di “squadra“ si superano le battaglie!

In occasione della Festa della Donna, A.P.A.S. Onlus ha il piacere di presentare a Roma la ‘‘1° PARTITA DEL CUORE DI CALCIO FEMMINILE‘‘ una manifestazione sportiva a sfondo benefico e sociale, patrocinata dal CONI e dalle più alte Istituzioni Nazionali, che vedrà scendere in campo, per la prima volta tante DONNE diverse, sia atlete vere impegnate sportivamente, sia attiviste e volontarie a livello politico e sociale, sia artiste del mondo dello spettacolo, tutte unite per manifestare insieme contro ogni forma di violenza e discriminazione. 
 
L‘evento si svolgerà il giorno 7 marzo 2015, con inizio alle ore 15.00, presso la storica e prestigiosa struttura dello Stadio dei Marmi, in Via del Foro Italico, e si articolerà in un triangolare di calcio a 11, che vedrà coinvolte le seguenti formazioni: “Res Roma Calcio Femminile“ di serie A, come squadra di casa ospitante, “Donne in Gioco“, formazione mista composta da VIP, esponenti delle varie associazioni di categoria e di volontariato, rappresentanti della politica e calciatrici provenienti da altre zone d’Italia e “ItalianAttori“ squadra di calcio formata da personaggi del mondo dello spettacolo televisivo e cinematografico , allenata dal mitico Giacomo Losi (ex capitano storico della AS Roma).
 
Dopo una presentazione delle diverse organizzazioni presenti, che vedrà la partecipazione di personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura, la manifestazione si aprirà con una simpatica ‘‘ouvertore“, tutta al femminile, che vedrà scendere in campo le due squadre di DONNE, in una minigara amichevole “simbolica“, che durerà 30‘ minuti (in 2 tempi da 15‘ min. 
ciascuno), divertendo e coinvolgendo il pubblico in una performance esclusiva ed originale. La squadra di casa incontrerà poi la formazione maschile “ItalianAttori“ in una partita di calcio regolamentare di 90‘ minuti (in 2 tempi da 45‘ min. ciascuno) durante la quale sarà possibile mostrare al pubblico quanto possa essere entusiasmante una partita di calcio giocata alla pari tra donne e uomini, dimostrando così che anche nello sport non ci possono essere distinzioni. 
 
L’obbiettivo, infatti, è dare visibilità al calcio femminile, in Italia, per una sua migliore conoscenza e valorizzazione, sostenendo la proposta di legge per i diritti delle donne nello sport presentata alla Camera dei Deputati e, soprattutto, manifestare solidarietà a tante donne vittime di violenza e gravi abusi che, per l’occasione, saranno invitate a partecipare insieme a tanti bimbi, costretti a vivere presso i centri antiviolenza, facendogli passare una giornata spensierata, lontana dagli incubi di una vita messa duramente alla prova. Inoltre, sarà effettuata anche una raccolta di materiali utili, di prima necessità, da donare alle case famiglia che li ospitano, offrendo così anche un aiuto più concreto . 
 
Durante la minifestazione, coinvolgendo gli ospiti presenti, saranno organizzati anche degli intrattenimenti di tipo spettacolare, con importantissime sorprese, facendo interviste sul campo e riempendo così le pause con degli intermezzi che, oltre ad approfondire le delicate tematiche trattate, legate alla violenza e ai femminicidi, serviranno soprattutto a ravvivare l’atmosfera, grazie alla partecipazione di famosi personaggi del mondo dello spettacolo, in modo da riuscire così a donare un sorriso in più ai bambini presenti. 
 
Con questa iniziativa, realizzata appositamente in occasione di una ricorrenza così importante che, purtroppo, negli anni, ha un po’ perduto il suo vero significato, vogliamo realizzare un momento di riflessione sulla condizione femminile in Italia, in generale, ma soprattutto un processo di sensibilizzazione nei confronti dell’immagine della donna, legata ad alcuni pregiudizi che, purtroppo, esistono ancora nel nostro Paese e la penalizzano fortemente, come succede appunto.Perciò, dev‘essere una giornata di festa, che possa essere in grado di dare un valore più profondo a questa ricorrenza che, secondo la storia, ha un significato ben diverso da quello che il consumismo commerciale tende invece ad attribuirle. Riteniamo, infatti, che sia necessario riappriopiarsi di questa giornata, di farla diventare davvero un’occasione di confronto, non solo per ricordare conquiste sociali e superate lotte tra sessi, ma piuttosto per rinnovare le alleanze tra tutti coloro che rifiutano la sopraffazione e la violenza e credono nella pace e nella solidarietà umana. Un giorno per riflettere, dunque, sulle attuali condizioni della donna e sui passi ancora da compiere per migliorarle: solo in questo modo la data dell'8 marzo potrà assumere un valore più importante e significativo! 
 
L’ingresso al pubblico è gratuito. 
 
La realizzazione della manifestazione sarà resa possibile grazie alla collaborazione dei volontari dell’A.P.A.S., dell’ASD Res Roma Calcio Femminile, dell‘organizzazione nazionale “ItalianAttori“, delle associazioni “Mamme nel pallone“, “Misericordia Onlus“, “Gruppo Idee“ del carcere di Rebibbia e dalle altre associazioni di categoria e volontariato che stanno dando il loro supporto, dai vari VIP del mondo dello sport, del giornalismo e dello spettacolo che stanno dando la loro adesione e da tutti gli operatori che hanno messo a disposizione la loro professionalità a titolo 
 
L’evento è patrocinato dal CONI, dal Dipartimento Calcio Femminile LND-FIGC, dalla Camera dei Deputati, dal Dipartimento Pari Opportunità e dell’Agenzia Nazionale Giovani della Presidenza del Consiglio, dal Ministero della Giustizia-Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, della Regione Lazio, da Roma Capitale, Assessorato allo Sport e ancora dalla AIC, dalla FIDAL, dalla FIR Nazionale Rugby Femminile, da FEDERITALIA e da altre organizzazioni istituzionali e sportive che stanno aderendo all’iniziativa.

Calcio, incredibile ma vero: anche i tedeschi possono sbagliare

Nella Germania del calcio funziona tutto o quasi alla perfezione. Dagli stadi pieni, al rispetto totale delle regole, alla civiltà dei tifosi. Tutti ingredienti che rendono il “prodotto pallone” molto appetibile. Però, ogni tanto, anche i tedeschi sbagliano e possono, per fortuna, essere criticati.

Alcune norme della Federcalcio teutonica sono infatti tanto dure quanto incomprensibili. Si parla tanto di “modello tedesco” come fosse infallibile. Ma non sempre è così. Basti pensare alla squalifica di tre giornate inflitta al difensore del Bayern Monaco Boateng per rendersene conto. Vabbè, per essere sanzionati con una simile punizione, è evidente che il giocatore abbia avuto un comportamento antisportivo. Gomitata? Insulti all’arbitro? Ha inveito contro i tifosi? Ha sputato ad un giocatore? Assolutamente no, nulla di tutto questo. Semplice espulsione per fallo da ultimo uomo in area. Dunque, calcio di rigore.
E allora, come si spiega la mano così pesante del giudice sportivo? In effetti, si fa fatica a farlo, ma la colpa è tutta del portiere Neur che ha neutralizzato il penalty. Proprio così, in Germania, infatti, vige un regolamento a dir poco discutibile. Con il cartellino rosso, se il vantaggio (in questo caso il tiro dagli undici metri) non si concretizza (ovvero il rigore parato), la sanzione è doppia. Se poi l’arbitro estrae il cartellino rosso allora i turni di squalifica sono tre. Uno per il rigore, uno per l’espulsione e uno per il mancato goal. Dunque, Boateng se la dovrà prendere con il suo compagno di squadra se gli hanno inflitto una simile squalifica.
Incredibile, ma vero. Il Bayern Monaco, naturalmente, ha presentato subito il ricorso e il difensore si è visto scontare di un turno la sua punizione. Ma rimane lo stesso una decisione che lascia tutti perplessi. “Il fatto che Neur abbia parato il rigore ha causato un amento del 200% della pena”, ha spiegato il giudice sportivo della Bundesliga, Hans Lorenz. “Non fosse stato per il penalty respinto la squalifica sarebbe stata di un turno”.
Per questo motivo Neur e Boateng adesso non si parleranno più. Scherzi a parte, nonostante le tante critiche e il poco buon senso, si tratta sempre di regolamento. E allora, per una volta, possiamo anche puntargli il dito contro a questi tedeschi.