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30.11.2019

Istituzionale

Verso Sport&Cultura: Andrea Abodi e il premio ICS

Premio Sport&Cultura. Parla il presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo.

Andrea Abodi, dirigente sportivo, di azienda, la stoffa di manager. Appassionato di sport, ha ricoperto sempre incarichi di primo piano, prima come Presidente della Lega Nazionale Professionisti B – assumendo anche quello di Consigliere Federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio – e ora come Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo che avrà, anche in questa edizione di Sport&Cultura, una sezione intitolata. E proprio Abodi inoltre è membro della giuria che sta valutando i progetti in gara.

ICS e ASI, una partnership che si rinnova anche in questa edizione.
"Una partnership che si rinnova sì, ma non soltanto per il prestigioso premio Sport&Cultura. Mi auguro infatti una continuazione sempre maggiore tra le due parti, sia per le capacità dell’Istituto di andare incontro alle esigenze della vasta rete di infrastrutture sportive che gestisce l’ASI su tutto il territorio nazionale – che avranno sicuramente bisogno di essere riqualificate – e sia per discorsi importanti da portare avanti. Penso ad esempio al tema della messa in sicurezza, dell’efficienza energetica, dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
Quello che nel tempo ICS ha fatto con le Federazioni – anche seguendo le indicazioni del CONI – è opportuno che lo faccia, ad ampio spettro, anche con gli EPS e con ASI, in particolare, che nel mondo degli Enti rappresenta un’eccellenza".

Aria di sorprese e novità che verranno svelate il 13 dicembre?
"Diciamo solo che l’augurio è quello di, grazie e in occasione del premio, poter firmare la nuova convenzione ICS -ASI, che consentirà a tutti gli operatori del territorio, affiliati all’Ente, di poter avere condizioni particolarmente agevolate per intraprendere un percorso di riqualificazione delle infrastrutture".

Un premio giunto alla sua quattordicesima edizione. Un pensiero al riguardo?
Sport&Cultura è un impegno che si consolida nel tempo. Per noi è ancora più importante perché cercheremo, sempre di più, di coniugare l’impegno sportivo con quello culturale; dunque infrastrutture sportive e infrastrutture culturali. Il tema della cultura in senso lato rappresenterà per noi un elemento fondamentale, poiché siamo convinti che le infrastrutture fisiche poggino su quelle immateriali. Il premio può essere volano, un’occasione per il recupero di valori che si sono sfilacciati, purtroppo, nel tempo, anche per mancanza di presupposti culturali. Mi auguro, però, che ci sia un impegno di tutti 365 giorni l’anno e non solo il 13 dicembre. Giorno che deve essere
un punto di partenza".

Quest’anno la consegna dei premi avverrà all’interno del Salone d’Onore del Coni. Un bel biglietto da visita?
"In primis è la consacrazione, il riconoscimento di un premio sopravvissuto negli anni, che non è cosa scontata, secondo poi invidiabili son stato le capacità di aver coinvolto e premiato soggetti che si sono qualificati con il premio e che, al tempo stesso hanno qualificato il premio.
La qualità di questo tipo di eventi è sempre collegata alla selezione che si fa del premiato, dell’argomento che pone ai soggetti valutatori, del contesto. Quest’anno Sport&Cultura ha evidentemente aumentato la propria autorevolezza perché sarà ospite nella casa dello sport italiano. Mi auguro anche l’impegno del Coni, nelle sue mutate funzioni, di considerare sì le medaglie sportive, ma anche le medaglie valoriali".

Sicuramente, per un ragazzo disabile, essere premiato qui rappresenta qualcosa di grande
"Certamente, è il riconoscimento personale e vale anche come testimonianza che può dare  ai suoi 'colleghi' che vivono la stessa condizione. Pure a quelli apparentemente normodotati che non capiscono il privilegio che hanno.
Questo penso che possa dare stimoli e responsabilità agli organi sportivi. Penso al grande tema delle barriere architettoniche nelle infrastrutture sportive, perché non tutti gli atleti disabili e chi accompagna loro riescono ad avere sempre un accesso comodo agli impianti. E questo non va certamente bene".

Sezione ICS-Impiantistica sportiva, un motivo di vanto avere una categoria del premio dedicata?
"Chiaramente un motivo di orgoglio per la banca pubblica dello sport. Per noi che finanziamo ogni anno centinaia di infrastrutture sportive, poter avere un momento nel quale sottolineiamo la qualità di un’impiantistica serve come stimolo per tutti, perché si presuppone che la nostra scelta, sia stata ponderata, studiata e che abbia delle motivazioni valide e nobili: per ricchezza di contenuti, per quantità e qualità dell’impegno assunto, per un ruolo socialmente rilevante.".

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