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26.09.2024

Terzo Settore

Tutto è pronto per ROMAVISION

Intervista all’organizzatore Rita De Angelis.

Il countdown per la prima edizione di ROMAVISION è ufficialmente iniziato. Questo primo contest cittadino ha per filo conduttore “la musica nei quartieri della Capitale” e si terrà il 27 e 28 settembre presso il Teatro romano di Tor Bella Monaca con Lorenzo Branchetti, attore e conduttore televisivo che presenterà la serata. L’evento, è organizzato da Rita De Angelis, Presidente dell’Associazione Culturale “Cives Romanus APS” e Responsabile ASI Settore Musica, in collaborazione con Primestudio, associazione di promozione sociale affiliata ASI che promuove la diffusione della musica e delle arti sul territorio. Ecco le sue parole.

Che cos’è “ROMAVISION” e come si svolge? “Il lavoro parte circa un anno fa ed è stato molto intenso sotto molti punti di vista ma anche esaltante ed oramai siamo arrivati a pochi giorni dalle date più importanti. ROMAVISION è un contest rivolto a tutti i cantanti e musicisti di ogni nazionalità che vivono all’interno del territorio della Città di Roma, con lo scopo di unire e coinvolgere la popolazione al fine di ridurre le distanze territoriali e le diversità culturali attraverso la diffusione della potenzialità del linguaggio musicale. Per prima cosa abbiamo aperto le iscrizioni che dovevano chiudersi il 15 luglio ma si sono protratte fino al 30 perché le richieste sono state davvero tante. Pensate che sono arrivate circa 500 richieste! I primi di agosto sono state fatte le selezioni dal nostro direttore artistico che è Randy Roberts e così sono rimasti 30 artisti (sia solisti che band)  che si esibiranno il 27 nella semifinale che decreterà i 15 artisti che passeranno alla finale il giorno successivo, in rappresentanza di ogni Municipio”.

I concorrenti pronti per le prove

Più che una gara vera e propria, mi sembra percepire dalle tue parole che ci sia un significato più sociale e profondo in questo contest musicale. “Il messaggio che noi vogliamo dare è fortemente sociale verso i giovani perché nel periodo del Covid e delle restrizioni molti ragazzi hanno prodotto musica, condividendo i brani su internet restando però chiusi all’interno delle proprie camere e questo ha provocato un isolamento giovanile che è diventato un grande problema. Quindi il potenziale artistico mi sono accorta che c’era ma al contempo si è creata una situazione allarmante sotto molti punti di vista. Quello che abbiamo voluto fare, è riportare i giovani a confrontarsi con gli altri artisti, andare nelle sale prove, incontrarsi e parlare di musica, dei propri brani del proprio stile. Quindi con questo progetto noi vogliamo che la musica che ha un linguaggio universale e trasversale, possa far avvicinare i giovani e farli uscire dall’isolamento perché è fondamentale che possano scambiarsi idee. Durante le audizioni ho conosciuto un ragazzo che mi ha confidato che erano 3 anni che non usciva dalla camera per suonare con altri ragazzi ed altre band musicali: questo è stato un vero successo ed un momento meraviglioso. Ed è questo l’obiettivo che vogliamo portare come Terzo settore”.

Foto di gruppo prima della competizione canora

Un progetto davvero interessante che vede la musica come strumento e non come fine ma immagino che ci sia anche l’ambizione di vincere da parte dei concorrenti. Ci sarà un vincitore e quale sarà il premio? “Certo! Roma è molto grande e con questo progetto abbiamo voluto unire i ragazzi e gli artisti in un unico contenitore, quindi questa prima edizione è una sfida tra tutti i 15 Municipi di Roma. Questa è già una grande novità perché Roma è fatta di tante realtà molto diverse tra loro. Il vincitore ospiterà il contest nel 2025, come accade nell’Eurovision. Inoltre il vincitore vedrà prodotto e diffuso il suo disco grazie ad una casa discografica e riceverà il premio “Disco Volante” di Radio Roma canale 14 che per 30 giorni darà visibilità al brano sul canale televisivo. Il premio verrà consegnato dal Presidente del Municipio Roma VI, Nicola Franco”.

Ci sono tante potenzialità quindi. Una bella vetrina che pensi possa essere replicata in futuro? “Mi auguro che questo format possa essere portato in altre città ed altre regioni. Intanto voglio sottolineare che ci sono tante realtà davvero interessanti e non vogliamo disperdere queste potenzialità e tenerli a noi vicini e dargli la possibilità di suonare ancora e di non venire dimenticati”. 

In conclusione, come nasce questa tua vocazione alla musica, ai giovani ed al territorio? “Intanto devo ringraziare il Presidente ASI, Claudio Barbaro che mi ha dato questa opportunità. Sono sempre stata molto attaccata al mio municipio e amo molto la musica, quindi questo connubio è stata la scintilla che ha innescato il tutto. E devo anche dire grazie alla fantastica esperienza di “Sinfonie Urbane”, un documapping sulla storia del Municipio VI raccontata dagli abitanti stessi ma mettendo in evidenza le eccellenze, i sentimenti e il cuore del quartiere. Ho sperimentato con dei giovani artisti questo format innovativo e itinerante che è una fusione tra il documentario e il videomapping, la cui caratteristica essenziale è l‘esaltazione di un ambiente attraverso le immagini, andando a sfruttare l’architettura circostante per favorire l’immersione dello spettatore grazie alla proiezione sulla torre di fronte al Parco della Pace in Via Vico Viganò. Abbiamo voluto con questo progetto di dare risalto alle tante cose buone di Tor Bella Monaca le storie che la contraddistinguono sfatando così tanti stereotipi negativi”.

[ Gian Luca Rizzante ]

 

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