15.07.2019
Istituzionale
Martinelli: "Un accordo storico in attesa del Decreto sul Lavoro sportivo"
Il collaboratore sportivo. Per la prima volta viene riconosciuta questa figura che avrà maggiori tutele lavoristiche come l'assistenza sanitaria integrativa o l'indennità previste dal sistema bilaterale.
E’ questa una delle svolte storiche dovute al nuovo Contratto collettivo nazionale del lavoro “impianti sportivi e attività sportive” che entrerà in vigore il prossimo mese di agosto fino al 31 luglio 2022 e siglato da ASI, insieme con Fesica Confsal, Conflavoro Pmi, CNS, Libertas e FIS.
Ne parliamo con l’avvocato Guido Martinelli, che ha lavorato sul testo dell’accordo.
Quale è l’importanza di un contratto collettivo che, per la prima volta, prevede tutele per i lavoratori del comparto sport?
“Questo contratto si inserisce in un momento storico molto importante per la legislazione sullo sport nel nostro Paese. Infatti, la Camera dei Deputati ha approvato un Disegno di Legge Delega governativo sullo sport, ora all’esame delle competenti commissioni del Senato per la sua successiva approvazione in via definitiva. Viene previsto, appunto, all’art. 5, una delega per il riconoscimento e il riordino della figura del lavoratore sportivo dilettante.
Nell’attesa della nuova disciplina, l’inserimento della prestazione sportiva dilettantistica in questo Ccnl costituisce, sull’onda di una corrente giurisprudenziale nel frattempo consolidatasi, la conferma che il compenso sportivo, ex art. 67 primo comma lett. m) del tuir (Testo Unico Imposte su Redditi) è compenso che possa essere riconosciuto non solo a chi svolge la pratica sportiva per “diletto” ma anche in favore di coloro i quali lo fanno per scelta professionale, principale anche se non esclusiva.
In più si conferma la possibilità del riconoscimento di detti compensi anche per gli enti del terzo settore, imprese sociali e associazioni di promozione sportiva che svolgano, come attività di interesse generale, la pratica dello sport dilettantistico.
Questo nel quadro di garanzie di accesso alle forme di tutela volontaria previste dall’ente bilaterale individuato nel contratto”.
Quali gli altri punti da illustrare di questo contratto collettivo?
“Credo importante sottolineare il dettaglio nella individuazione dei livelli e delle mansioni, dettaglio che evidentemente non poteva che nascere dalla profonda esperienza sportiva dei firmatari e la flessibilità, indispensabile in una attività il cui orario di apertura è sempre più ampio e che in alcune realtà specifiche ormai ha raggiunto le ventiquattro ore”.
Guido Martinelli, tante “carriere”: quella sportiva che lo ha portato, nel tempo, alla segreteria generale delle Leghe di Pallavolo, Rugby e Pallacanestro oltre ad in carichi in seno al CONI. Quella didattica come professore a contratto dell’insegnamento di “organizzazione degli organismi sportivi”, “Legislazione sportiva”, “diritto sportivo” e tanto altro. Quella legata alle tante pubblicazioni e, soprattutto, quella giuridica.
La persona giusta per svelare scenari legati al futuro…
E’ giusto considerare questo contratto, come detto dal Presidente Barbaro, un punto di partenza – per un comparto così strategico per il nostro Paese – e non di arrivo? Cosa nel futuro prossimo?
“E’ da considerare sicuramente un accordo storico ma anche un punto di partenza anche perché si spera che nel triennio di validità nel frattempo sia approvato il decreto sul lavoro sportivo di cui si faceva cenno prima e si possa, quindi, in sede di rinnovo, adeguarlo alle nuove disposizioni che verranno approvate per lo sviluppo dello sport italiano”.
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