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26.06.2024

Terzo Settore

L’assalto al carro. Un rito secolare

Gli assalitori tentano con grande irruenza di portare a casa come trofeo un pezzo di carro del quale, alla fine, rimarrà solo lo scheletro. Lo “strazzo del carro”, lo strappo, è un momento di adrenalina pura. Il rito secolare si conclude così e per l’anno seguente un nuovo carro verrà progettato e costruito ex-novo…

Che le feste patronali siano particolarmente sentite nel belpaese è noto a tutti, ma la “Festa della Bruna”, patrona di Matera, è sicuramente una delle più particolari. Una nostra neo-associata, l’Aps Angeli del Carro è un punto di riferimento dell’evento che si svolge a Matera, la città dei sassi tra suggestioni e scorci mozzafiato che proiettano a un tempo lontano.

La storia della festa patronale

La festa della Bruna, tra sacro e profano, inizia alle cinque del mattino con la Processione dei Pastori. Il quadro della Vergine viene portato in giro tra i quartieri della città ed annunciato da file di petardi esplosi in segno di festa. In tarda mattinata, in seguito, la statua della Madonna viene portata in processione.
I materani dalla Cattedrale raggiungono la parrocchia di Piccianello, con l’Arcivescovo e tutto il clero al seguito. Sfilano, tra l’altro, anche i cavalieri della Madonna Bruna per accompagnare la Vergine e difenderla come da tradizione. Tutti obbligatoriamente in divisa, tipica dell’epoca.

La sfilata del carro
Infine, arriva il momento della sfilata del famosissimo Carro trionfale. Il tradizionale carro della Bruna, infatti, è realizzato in cartapesta per essere montato sulla struttura motrice. Viene trainato da coppie di muli e portato in giro per le vie della città dei Sassi. L’arte della cartapesta è praticata da secoli a Matera, e tra i tanti maestri cartapestai si possono citare i Pentasuglia, gli Epifania, i Nicoletti, i Daddiego, autori dei carri nelle tante edizioni.
Il carro con la statua di Maria SS. della Bruna percorre le vie centrali del paese. Parte nel tardo pomeriggio dalla parrocchia di Piccianello, ed effettua il percorso inverso rispetto alla processione della mattina. Giunto in Cattedrale, poi, compie tre giri della piazza, in segno di presa di possesso della città da parte della Protettrice. Subito dopo la statua della Madonna viene fatta scendere dal carro per essere deposta in Cattedrale.

Adrenalina pura
Il carro senza la Madonna della Bruna torna verso la centrale Piazza Vittorio Veneto. Nella tumultuosa discesa verso la piazza, il carro è scortato dai cavalieri e da volontari che lo circondano per evitare che ragazzi impazienti lo distruggano prima dell’arrivo. In tempi passati, il carro subiva l’assalto appena arriva in corrispondenza della chiesa di Santa Lucia, proprio all’ingresso della piazza, non riuscendo quasi mai ad arrivare integro fino al centro della piazza. Gli assalitori tentano con grande irruenza di portare a casa un pezzo di carro come trofeo e come segno beneaugurante, prima che ne rimanga solo lo scheletro. Tra un tumulto incredibile di folla il carro trionfale verrà assaltato e distrutto completamente.

Lo strazzo del carro, in italiano strappo, è un momento concitatissimo, fatto adrenalina pura. Il rito secolare si conclude così tra il tripudio generale. E l’anno successivo un nuovo carro verrà progettato e costruito ex-novo. La festa della Bruna termina a notte fonda con l’esplosione dei fuochi pirotecnici che illuminano la Gravina ed i Sassi di Matera.

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