27.03.2019
Istituzionale
Il premio “Italiani nel mondo”. Ecco come nasce
“Salve, sono il papà di Salvatore Perri, premiato dal vostro Ente. Vorrei ringraziarvi perché grazie all’ASI trovano risalto, anche nella nostra amata Patria, i giovani e tutte le persone che si sono distinte nel mondo con grandi sacrifici, dimostrando le proprie capacità e facendosi apprezzare fuori confine. In confidenza, quando abbiamo appreso la notizia, per la gioia ci siamo commossi”…
…Queste le parole, scritte in una lettera dal signor Gianfranco, padre di Salvatore Perri, uno dei vincitori del "Premio Italiani nel Mondo". Traspare l’emozione di un padre che vede riconoscere i tanti sforzi compiuti, il coraggio del figlio per aver lasciato la terra natìa, la casa, la famiglia, gli affetti.
Ma come nasce questo premio? Ne abbiamo parlato con l'ideatore, un volto storico per l'ASI, Gianmaria Italia: “Non cerchiamo eccellenze, primi della classe (anche se non mancano), ma simboli, testimonianze del valore dei nostri connazionali all'estero”.
Così, Gianmaria, sintetizza il significato di questa onorificenza che viene conferita ogni anno all’interno della manifestazione “Sport&Cultura”, organizzata da ASI, dove vengono premiati coloro che, fuori confine, si sono distinti in ambito sportivo, sociale e culturale.
Alle radici dell’idea…
“Mi sono interessato sempre più al fenomeno dell'emigrazione dal nostro Paese, a seguito della partenza di mia figlia per motivi lavorativi in Lussemburgo. Da quel momento mi sono appassionato a queste realtà e, scambiando qualche parola – girando molto per lavoro – con chi non aveva trovato fortuna in Italia, ho capito che il pensiero era spesso comune: «Da straniero; ti pagano perché hai un'utilità dal punto di vista lavorativo, ma resti sempre uno… venuto da fuori». Parole velate di malinconia che mi hanno colpito. Da qui l’intuizione di costituire un premio che potesse dar risalto, soddisfazione e generare gratitudine in coloro che, con immenso coraggio, avevano intrapreso la via estera lasciando in Patria casa, affetti e molto altro. A seguito di un incontro con il presidente Claudio Barbaro circa la costituzione del premio e del nome dello stesso, arrivammo all'approvazione nel corso del Consiglio Nazionale del 2015”.
In che modo viene assegnato?
“Dietro il riconoscimento di questo premio è presente un forte sostegno dei comitati periferici, i quali suggeriscono e propongono candidati alla commissione. Quest’ultima, composta da sei dirigenti ASI, a seguito di un’oculata valutazione lunga circa un anno, conferisce tre premi a chi si è distinto nei settori di cultura, sociale e sport”.
Un premio importante all'interno dell'Ente…
“Si, perché nasce coinvolgendola periferia che può segnalare eventuali candidature. Per sua natura questo premio non si rivolge a eccellenze che si sono distinte nel passato. Ma a italiani che svolgono attualmente la propria attività”.
Se le chiedessimo d’istinto un paio di nomi che hanno dato lustro al nostro Paese all’estero, a chi penserebbe?
“Sono tanti gli Italiani di cui possiamo andare fieri: non posso non citare nomi illustri come Rita Levi-Montalcini, Premio Nobel per la medicina nel 1986, e Mario Draghi, attuale presidente della Banca Centrale Europea. E poi, Mirko Tremaglia, figura politica di rilievo: è conosciuto più all'estero che in Patria. Negli Anni ‘70 e ’80 ha saputo valorizzare il ruolo degli emigranti Italiani, dando risalto alle attività virtuose. Inoltre, a parer mio, quelli che hanno dato davvero lustro al nostro Paese sono tutti coloro, ad esempio, che sin dal Dopoguerra, data la forte richiesta di manodopera nelle miniere di carbone e acciaio in Belgio e in Francia, si sono diretti con coraggio verso terre a loro sconosciute, e che grazie alla loro laboriosità, fatica e perseveranza si sono inseriti nella vita civile del luogo. Hanno conquistato stima e rispetto. E i sentimenti che il Mondo oggi nutre verso gli Italiani, lo si deve anche loro".
Lei stesso, in famiglia, ha vissuto il fenomeno migratorio con la partenza di sua figlia.
“Daniela, questo è il suo nome. Ricevette una lettera da una nota società di revisione contabile Lussemburghese. Una proposta lavorativa significativa, una prospettiva di lavoro straordinaria. Fu un momento gratificante per lei, e allo stesso tempo doloroso per me. Avevo comunque paura perché immaginavo la difficoltà per lei di ricostruire rapporti. A posteriori è stata sicuramente la scelta migliore, mia figlia ha compiuto un passo avanti nella sua carriera ed ha vissuto un’esperienza di vita che l’ha sicuramente arricchita. Ricordo con nitidezza una sua frase, per me emblematica, legata a quella sua scelta: «Sono partita con la valigia piena di speranze e ora la trovo piena di certezze». Una frase che ha rappresentato per me un faro guida nell'idea di costituire questo premio in seno all'ASI".
I premi “ASI Italiani nel mondo” vengono consegnati durante l’evento “Sport&Cultura”. L'appuntamento, ormai è giunto alla sua XIII edizione, vuole sottolineare i valori ideali che l’attività sportiva promuove nel quotidiano attraverso importanti valori come aggregazione, integrazione, amicizia e solidarietà. Sport e Cultura si articola in tre diverse sezioni: La prima riguarda l’impiantistica e promozione sportiva. Il premio viene assegnato alle amministrazioni comunali, provinciali e regionali che promuovono la diffusione dell’attività sportiva sul territorio anche attraverso l’uso o la riqualificazione di strutture. La seconda sezione si occupa di premiare aziende, federazione o media in base all’apporto che questi hanno dato all’innovazione tecnologica in ambito sportivo. L’ultima sezione riguarda l’etica sportiva: il premio, denominato Premio “Fabrizio Quattrocchi” (Italiano ucciso in Iraq, medaglia civile al valore e appassionato di arti marziali), gratifica atleti, direttori, dirigenti o tecnici per un’azione compiuta di alto valore formativo.
I vincitori del premio nel 2018.
Salvatore Perri, da Roma alla direzione del prestigioso "Choeur l'Allegrette" di Thionville in Francia in veste di direttore d’orchestra.
Giorgio Garofalo, atleta di Taekwondo oltre che geologo; vincitore di una medaglia di bronzo all'Open Tournament ITF di San Francisco.
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