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17.12.2024

Istituzionale

Assemblea nazionale elettiva 2024. Barbaro: “Non sapete cosa vi siete persi”

“Riparto dai festeggiamenti del trentennale: tante delle persone che quel giorno erano in sala c’erano anche nei giorni della nascita di ASI. Vedendo quanti delegati sono presenti oggi, per l’Assemblea nazionale elettiva, con entusiasmo, con la voglia di ritrovarsi e di riniziare un cammino insieme, penso a quei pochi che non hanno creduto in ASI, decidendo  di cambiare bandiera. A loro auguro il meglio, ma dico anche, e lo faccio in modo diretto: ‘non sapete cosa vi siete persi!’”… Queste le prime parole del nostro Presidente Claudio Barbaro all’Assemblea riunita per il rinnovo delle cariche dell’Ente per il prossimo quadriennio olimpico. Tanti sentiti applausi hanno accompagnato queste parole, come anche quando Barbaro, al termine del suo intervento, ricorderà quanti hanno costruito la grande casa di ASI e non ci sono più. Commozione reale, profonda, prima di un minuto di silenzio particolarmente sentito dopo un anno nel quale tanti amici se ne sono andati.

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Di seguito, i passaggi salienti dell’intervento.

Le parole del Ministro Abodi
“L’intervento del Ministro dello Sport meritano la giusta attenzione. Il mondo dello sport sta cambiando pelle: veniamo da tanti anni in cui abbiamo cercato di portare avanti una dimensione di sport che potesse corrispondere alla pratica sportiva nel suo complesso, prescindendo da aspetti di carattere competitivo e nel fare questo, abbiamo fatto in modo tale che lo Stato, cinque anni fa, quando è stata approvata la riforma, si riappropriasse dello sport, al netto di quelli che sono i meriti degli altri organismi sportivi che nel corso degli anni hanno supplito alle carenze dello Stato, riferendomi al CONI, che ha tanti difetti, ma per 70 anni ha portato in alto la bandiera dello sport italiano.
Senza un forte intervento dello Stato, e la consapevolezza che lo sport è qualcosa di importante a 360 gradi, non saremo mai arrivati a competere con le altre nazioni, non tanto per quel che riguarda il livello agonistico, ma per quello che concerne il profilo sociale, per l’importanza dello sport nel nostro Paese. Mi ha fatto piacere la dignità che il Ministro ha riconosciuto al nostro mondo che ancora fatica ad emergere”.

Siamo stati bravi
“Oggi, contrariamente a quello fatto durante le dieci assemblee precedenti, nel corso delle quali ci siamo sempre un po’ trattenuti, perché ad ogni passo avanti cercavamo di rimanere con i piedi per terra, quasi frenandoci, dicendoci sempre di guardare al futuro, a quello che faremo, cercando di costruire un Ente ancora più forte, anche sulla base degli errori, sempre tesi al raggiungimento del prossimo traguardo. Ebbene, oggi, prendiamocela una soddisfazione, dicendoci che siamo stati proprio bravi, godendoci questo momento con l’orgoglio di far parte di un’organizzazione che ha fatto e continuerà a fare la storia dello sport italiano. Viviamo con orgoglio lo spirito di appartenenza di questo Ente, costruito grazie a ciascuno di voi, perché siamo tutti noi gli artefici di questo successo, nessuno escluso”.

Una carrellata lunga trent’anni
“Oggi è il momento dell’orgoglio e dell’emozione, ma dobbiamo far parlare anche i traguardi raggiunti, cercando di sottolineare i momenti più significativi. Nell’ultimo numero di Primato troverete una rapida cronologia degli avvenimenti che hanno caratterizzato questo percorso. Inutile aggiungere qualcosa alla costituzione del ’94.
Nel 1995 abbiamo dato vita ad una sinergia con il Ministero della Pubblica Istruzione, abbiamo recuperato manifestazioni storiche che si svolgevano nei parchi romani, come la famosa Tre Ville che ci ha permesso di tornare all’interno delle scuole e di rinvigorire il rapporto con il Ministero della Pubblica Istruzione.
Nel 1997 riparte la prima manifestazione del Trofeo Bravin targata ASI, un evento storico per l’atletica leggera, in quanto la più longeva e importante a livello giovanile. Ancora il nostro legame con il mondo dell’agonismo, abbiamo cambiato pelle, ma l’agonismo rappresenta un passaggio importante, celebrato anche al trentennale. Abbiamo recuperato un patrimonio storico del nostro Ente e dell’atletica leggera italiana che ha visto il passaggio di tutti i campioni che hanno fatto la storia dell’atletica leggera, nessuno escluso.
Nel 2000, il primo passo verso l’innovazione con il sito internet.
Nel 2001 sono nate le Asiadi al livello locale e la Calabria in questo è stata antesignana.
Nel 2004 il decennale dell’Ente con una cerimonia bellissima, con la presenza di mezzo governo e mezzo mondo dello sport, con l’annuncio della nascita di Sport&Cultura, in un momento particolarmente significativo e toccante quale quello del premio dedicato al nostro eroe Fabrizio Quattrocchi.
Nel 2005 un altro passaggio storico: la riforma Melandri aveva introdotto la rappresentanza degli Enti in Giunta Nazionale de CONI ed il primo Ente nella storia dello sport italiano che è stato rappresentato in giunta CONI è stato proprio l’ASI, una vittoria importantissima a livello politico generale e particolare. Nel 2006 nasce Sport&Cultura, una manifestazione che premia altri lati dello sport rispetto a quelli tradizionali perché a fianco della Sezione Atleta dell’Anno intitolata a Carlo Pedersoli e alla sezione Media a Gian Piero Galeazzi, si riconosce il gesto etico (intitolato a Fabrizio Quattrocchi), l’innovazione tecnologica, l’impiantistica sportiva.
Nel 2009 nasce SportLab, organizzata in concomitanza dell’ottava assemblea, una kermesse sportiva paragonata al Festival di Trento. Una settimana nella quale era riunito tutto il mondo dello sport per formulare una proposta tecnica e articolata alle Istituzioni.
Nel 2012 il cambio di denominazione, ossia la voglia di dare rappresentatività al Terzo Settore: da Alleanza Sportiva Italiana diventiamo Associazioni Sportive e Sociali Italiane, mantenendo inalterato l’acronimo.
Nel 2018 diventiamo proprietari di una sede, un passaggio importante che ci ha proiettato più in là per quanto riguarda l’aspetto patrimoniale dell’Ente.
Le Asiadi del 2019, organizzate in occasione del 25ennale dell’Ente celebrato a Lignano Sabbiadoro: abbiamo fatto nostro quell’esperimento che si era propagato in tutta Italia, ma che era nato in periferia.
Nel 2020 l’assemblea al Foro Italico, quella pre-pandemia.
Poi nel 2022, ASI diventa protagonista del Mundialido, che ci permette di poter parlare di integrazione: è un evento che gode di un ampio risalto mediatico e che stiamo cercando di esportare in tutta Italia”.

I numeri di ASI
“Parliamo dei numeri, numeri che sono da sempre un termometro reale dello stato di salute di un’organizzazione. Nel 2012 avevamo 5.221 società, nel 2017 erano 10.059, oggi arriviamo a 12.100, il dato importante dal punto di vista affiliativo è la stabilità difficile rispettare il 130% di incremento del quadriennio precedente, questi sono numeri certificati, dal CONI e dal Ministero, dati reali e non presunti. Abbiamo acquisito il 15% della quota di mercato di riferimento nonostante l’inizio del quadriennio sia stato segnato da una contrazione dovuta all’emergenza sanitaria del Covid-19.
Ancora più significativo è il dato del tesseramento e della sua qualità, 568.000 i tesserati nel 2012, 775.00 nel 2017, 1.003.015 nel 2020 e 1.509.233 alla data odierna… Un milione e mezzo di italiani che fanno sport ed attività sociale con noi. Numeri che ci devono rendere soddisfatti anche in riferimento all’ampio margine di crescita che abbiamo soprattutto nel tesseramento”.

La crescita finanziaria dell’Ente
“In un contesto finanziario, invece, i dati ci danno in riferimento al valore della produzione rispetto al quadriennio precedente, un valore pari a 19.180.000 e nell’attuale quadriennio 23.617.000, quindi c’è stato un ulteriore incremento, dato importante anche politicamente che ha portato l’incidenza del contributo di Sport e Salute ed altri contributi pubblici sul bilancio generale, nel 2021 del 19%, nel 2022 del 23%, nel 2023 del 26% e nel 2024 del 27%. Ma quanto è bello poter dire che il 73% delle nostre entrate sono prodotte da voi”.

Il processo di patrimonializzazione
“Un dato che voglio sottoporre alla vostra attenzione, quando si parlava dell’acquisto della sede attuale e di recente abbiamo accordato il mutuo per l’acquisto della nuova sede pari al doppio di quella attuale, ma la bella notizia è che non siamo obbligati a vendere l’attuale sede, aumentando i processi di patrimonializzazione e attraverso la disponibilità di una nuova sede avremo la possibilità sviluppare nuovi progetti, magari occupandoli con aspetti di carattere formativo. La patrimonializzazione non si limita a questi aspetti appena citati, come l’acquisto della nuova e la proprietà della vecchia, ma anche degli investimenti che abbiamo fatto all’interno dell’impiantistica sportiva, grazie ad ICSC, del Comune di Milano, dove siamo proprietari di un immobile da 8 milioni di Euro adibito a palestra, che inizierà a breve a dare i suoi frutti, perché nel frattempo unendo gli aspetti patrimoniali legati agli immobili, a quelli legati agli investimenti che abbiamo fatto nelle società in House che ha l’ASI, una che si occupa di fitness e l’altra che si occupa di padel, sfioreremo i 20 milioni di euro di patrimonializzazione”.

Noi e gli altri
“Elenchiamo i motivi di questa cavalcata verso i vertici della promozione sportiva italiana: tre aspetti ci caratterizzano fortemente e ci differenziano.
Abbiamo creduto sempre ad un mondo di valori e di principi, abbiamo creduto nella qualità delle cose che abbiamo fatto, creando un file rouge, legato non solo alla necessità di andare a raggiungere i numeri, ma anche di dargli un’anima, un valore, un significato, che ci permette di affermare che siamo un Ente differente. Questo può essere tradotto in 3 parole: serietà, affidabilità, capillarità nella presenza sul territorio che si esprime attraverso una rete periferica solida sotto il profilo strutturale. Abbiamo delle sedi in tutta Italia. Ci sono dei servizi che hanno fatto la differenza, doveroso citare la polizza, che è migliorabile, ma c’è un dato che dimostra la sua efficacia, l’ufficio sinistri. Abbiamo messo insieme ai nostri uffici e all’Unipol una rete efficiente e una capacità di dare risposte, ma parliamo di una cosa veramente grande sul quale facciamo affidamento. Abbiamo la capacità di dare consulenze fiscali che ci hanno permesso di costruire una rete di consulenti in tutta Italia, ASI Top Tour ne è un esempio. Abbiamo un continuo aggiornamento dei nostri tecnici, arrivando agli aspetti formativi, il nostro albo istruttori sfiora le 40.000 registrazioni e la cosa che ci sorprende è che più siamo stringenti nelle regole per l’iscrizione al nostro “albo dei tecnici”, più siamo apprezzati, perché la gente all’interno del mondo dello sport parla dell’ASI come un Ente serio che non regala diplomi facilmente, e più questa voce diventa comune più questa voglia di riconoscere qualità all’Asi attraverso questo percorso è forte, più l’ASI cresce sotto gli aspetti formativi.
Noi siamo l’unico Ente che ha istituito l’albo dei formatori e facciamo la formazione dei formatori, tutti i diplomi dell’ASI se non passano attraverso docenti che sono in possesso di determinati requisiti non possono essere rilasciati, quindi la formazione dei formatori è diventata l’eccellenza del nostro Ente. Abbiamo raggiunto la cifra di 2600 formatori che hanno superato il test e che sono in possesso dei requisiti che noi chiediamo loro, e questa è un’ulteriore eccellenza che rivendichiamo.
Il servizio civile universale è una scoperta dell’ultimo anno che parte dal Ministero dello Sport: va rimarcata la collaborazione con un Ente che ha fatto un’esperienza nel corso degli anni maggiore della nostra, che è OPES, e che ci ha dato tutte le indicazioni per poter crescere anche noi in questo comparto e da un anno abbiamo la possibilità di ospitare anche i collaboratori del servizio civile universale, che comunque rappresentano un ulteriore momento di crescita della nostra organizzazione periferica.
Nodale anche il consolidamento del Terzo Settore e su questo vorrei aprire un inciso, perché è un passaggio che ci vede ancora acerbi, ci sono diversi spazi da andare a conquistare. In questo campo siamo particolarmente in crescita, siamo tra le reti nazionali più in crescita, non abbiamo mai problemi per andare a confermare i requisiti del Ministero de Lavoro, ma c’è ancora tanta strada fare”.

Lo sport in Costituzione
“Ci sono altri aspetti che hanno caratterizzato la vita dell’ASI. La prima proposta per l’inserimento dello sport in Costituzione risale al 1996 e anche allora era stata l’ASI ad ispirare questa proposta che venne per la prima volta presentata dal compianto Giulio Maceratini. Quindi la destra sportiva italiana è titolare di un qualcosa che solo recentemente è approdata in Costituzione e questo non deve metterci nelle condizioni di rilassarci, perché è solo un punto di partenza. Quella proposta che nel corso del tempo si è evoluta, fino ad arrivare alla penultima legislatura che poi ha trasmesso a quella in corso i principi che hanno permesso l’approvazione di questa legge, quella proposta contiene 5 parole: “In tutte le sue forme”, quindi, “la tutela dello sport in tutte le sue forme”, lo abbiamo voluto all’interno del mondo della produzione sportiva, l’ho presentato io in parlamento, da senatore, l’emendamento che è andato a cambiare il volto di questa legge ed è arrivata sino ai giorni nostri, avendo la fortuna di vedere inserita questa frase che dal punto di vista politico vuol dire tanto”.

Il mondo della promozione sportiva
“Oramai in tutti i dibattiti pubblici ai quali partecipo, partendo dagli incontri con il CONI, passando a quelli di confronto con gli altri organi sportivi, viene riconosciuto universalmente che il mondo della promozione sportiva pesa per il 60% dello sport italiano. Una realtà che deve acquisire una dignità diversa rispetto a quella che ricopre oggi all’interno del mondo dello sport: non voglio stare qui a discettare su quelli che saranno i modi attraverso dei quali si arriverà al raggiungimento di questo risultato, però è fuor di dubbio che la promozione sportiva deve occupare un ruolo diverso rispetto a quello che occupa ora nello scenario dell’ordinamento sportivo italiano”.

Il futuro della crescita di ASI
“Per quanto riguarda il futuro, la crescita dell’ASI deve passare attraverso una serie di altri ragionamenti, altre riflessioni e, perché no, altre proiezioni. Le nostre società in house ci hanno fatto capire che al netto di quelle che sono le soddisfazioni che potremmo toglierci da società commerciali controllate dall’ASI, devono aprire una fase nuova all’interno del nostro mondo per quello che riguarda la gestione dell’impiantistica sportiva. Mi riferisco anche ai diversi Comitati perché è evidente che un impianto sportivo non può che migliorare le casse della nostra periferia, promuovere lo sport, tornare a formare atleti del futuro. Veniamo da un mondo glorioso come quello del Centro Nazionale Sportivo Fiamma che ci ha dato tante soddisfazioni: oltre che nel riconoscere a ciascun cittadino italiano la possibilità di fare sport e di farlo diventare patrimonio di tutta la nazione, è altrettanto importante che comunque si possa contare sui campioni o sull’agonismo. Tutto ciò ce lo dimostrano anche gli esperimenti all’interno dell’ASI, nel tentativo di tornare a dare una dimensione all’attività agonistica all’interno dell’Ente, non possiamo far altro che puntare sulla gestione di impianti sportivi, che significa la possibilità di incrementare il patrimonio, ma la possibilità ad oggi, non coltivabile, di dedicare parte dei proventi all’attività agonistica. Abbiamo un esempio su tutti nel Lazio: la SIS Roma, una società nata e cresciuta all’interno dell’ASI, che nel frattempo è diventata un fatto locale che, con la gestione di impianti sportivi pubblici e privati, ha permesso di indirizzare una parte importante della propria attività verso l’agonismo e di arrivare, come con la SIS Roma Pallanuoto, a titoli come Coppe Italia o a partecipazioni alle manifestazioni internazionali. Questa società è un fiore all’occhiello del nostro Ente”.

L’esigenza di comunicare
“Andando a parlare delle cose che andremo a fare, è impossibile non fare un cenno sulla comunicazione, di cui per tanti anni sono stato un convinto sostenitore della comunicazione per minimi termini all’interno dell’ASI, questo perché se non ci sono campioni, o gesta da sottolineare ed enfatizzare è complicato andare a comunicare le attività di un Ente, soprattutto a livello periferico, anzi a livello periferico è più semplice, perché a livello periferico è possibile esaltare una gara di running cittadina in misura superiore rispetto a quanto lo si possa fare in una grande città. Mi sono convinto, però, anche per la grande qualità del lavoro che stiamo facendo in termini di comunicazione, che quando si ha un milione e mezzo di tesserati, la comunicazione deve essere rivolta all’interno, perché abbiamo una platea numerosissima con la quale dialogare e costruire insieme dei percorsi di comunicazione che vadano a migliorare l’efficienza dei servizi interni, ma soprattutto vadano ad enfatizzare il grande lavoro che viene fatto in periferia e da questo punto di vista stiamo lavorando al progetto che vedrà la nascita di una TV in prima battuta e poi di una radio ASI, sempre in streaming, che trasmetterà contenuti non solo sulle attività dell’Ente, ma anche nella rete dell’impiantistica sportiva che fa riferimento diretto all’ASI. La comunicazione diventerà centrale nel prossimo quadriennio”.

Investire sui quadri periferici
“Dobbiamo incrementare la formazione dei quadri, non è sufficiente la consulta periferica una volta l’anno, dobbiamo assolutamente intervenire sulla formazione dei nostri quadri periferici, dobbiamo aumentare il grado di conoscenza del mondo dello sport a favore dei nostri comitati periferici, dobbiamo farlo soprattutto per quello che riguarda la possibilità di estendere la conoscenza dell’ordinamento sportivo indirizzandola in aspetti di carattere normativo che continuano ad arrivare per i quali c’è bisogno di un aggiornamento e formazione continua”.

Lo sviluppo del Terzo Settore
“In aggiunta c’è lo sviluppo del Terzo Settore: chi ha seguito la nostra manifestazione del Trentennale all’Auditorium di via della Conciliazione, ha visto uno spaccato di queste attività che cominciano a diventare importanti per la cultura. Il balletto dell’Academy di Mvula Sungani, che oltre ad essere un dirigente dell’ASI è un coreografo di fama internazionale, ha veramente fatto palpitare il cuore di tutti i presenti e ci ha dato contezza di quanto anche in quel versante ASi stia crescendo, così come sta crescendo nello spettacolo, nella musica, nella magia. Abbiamo organizzato un talent musicale: io mi sono divertito molto ed ho ascoltato i cantanti in erba, che forse non diventeranno famosi, ma sicuramente si sono divertiti ed hanno rappresentato la voce della città”.

Agire all’interno del Palazzo
“Ci siamo impegnati tantissimo, la mia esperienza politica mi permette di poterlo fare anche ora: abbiamo la necessità di mettere mano a provvedimenti importanti come quello del Lavoro Sportivo, ma c’è un work in progress che riguarda la necessità di mettere a punto tanti aspetti che riguardano la vita del mondo dello sport, da un lato abbiamo una certezza che è quella alla quale faceva riferimento Abodi, ossia la necessità di riappropriarci degli aspetti sociali del mondo dello sport. Abbiamo però una criticità che è quella dettata dalla complessità di far riferimento a 4 soggetti in contemporanea, riferendomi al Ministero, Sport e Salute, il Dipartimento e il Coni: bisogna cercare di mettere un po’ di ordine. Riguardo alla riforma dello sport, qualche sacrificio è stato fatto dalle nostre associazioni ed io l’ho sempre detto, il lavoro sportivo è una bomba sociale che era pronta ad esplodere senza la giusta manutenzione, ed è arrivato il momento di metterci mano, adesso va migliorata, va resa compatibile con un sistema che nel corso degli anni si è visto inondare di norme, un sistema che è nato da poche e semplici e basiche normative che facevano riferimento a pochi articoli del codice Civile nel corso degli anni sono aumentati, si è vista vessata dalla Agenzia delle Entrate prima ancora che uscisse la riforma del Lavoro Sportivo, per cui la riforma era ineludibile, il Ministro lo dice sempre, il livello di contezioso aveva raggiunto vette tali che stava veramente paralizzando l’attività sportiva delle nostre associazioni. Dal punto di vista programmatico la necessità di trasferire in ciascuno di voi, dal centro alla periferia, la capacità di poter essere interlocutori delle Istituzioni pubbliche prima di tutto, secondariamente quelle sportive, per andare a dare il nostro contributo a tutte le modifiche alle quali saremo chiamati a partecipare”.

“Per concludere, avrei voluto ricordare i tanti amici che, purtroppo, non ci sono più, ultima la cara Tina Silvestre. Ringrazio tutti per la pazienza con cui mi avete ascoltato e viva l’ASI!”.

 

Claudio Barbaro sarà rieletto con il 98,02% delle preferenze. All’assemblea erano presenti 279 delegati in rappresentanza di 1694 associazioni.

L’ultimo pensiero, per la famiglia.


LA COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI ASI

Sono 12 le regioni presenti in Giunta, 14 quelle presenti in Consiglio Nazionale, per un totale di 17 regioni nei due organi collegiali. Solo tre regioni non hanno avuto la possibilità di essere rappresentate, poiché non era possibile lasciare il territorio per i rappresentati di queste tre regioni, o in odore di incompatibilità o incandidabilità per i vari organi ai quali devono fare riferimento.

La composizione della nuova Giunta. Claudio Barbaro Presidente, Bruno Campanile Vicepresidente Vicario. Ettore Barbagallo, Fabio Bracaglia, Umberto Candela, Giancarlo Carosella, Alessandro Cochi, Giada Fedeli, Silvia Fiore, Giacomo Labarbuta, Gilberto Lippi, Luca Mattonai, Emilio Minunzio, Corrado Pani, Elena Proietti, Consolato Scopelliti. Ove dovessero verificarsi defezioni nel corso del tempo, è stata inserita una short list che permetterà di sostituire eventuali componenti di Giunta: Ida Cagno, Natalina Ceraso Levati, Rita De Angelis, questo per la Giunta esecutiva.

Consiglio Nazionale: Giuseppe Scianò, Valentina Abbruzzese, Giuseppe Agliano, Lucio Avvanzo, Mario Bottiglieri, Loris Burgio, Daniele Calvaruso, Giuseppe Campo, Antonio Cirillo, Mario Cucchiara, Vita Coraci, Nicolino D’Alessandro, Germana De Angelis, Roberta Fadda, Vittorio Fanello, Roberto Garau, Massimiliano Iacobucci, Gianmaria Italia, Carolina Izzo, Salvatore Lamendola, Angelo Laurenza, Eleonora Lombardo, Pantaleo Losapio, Giulia Minunzio, Marco Neri, Alessia Pennesi, Rosario Rasati, Laurino Rubino, Walter Russo, Veronica Santese, Americo Scatena, Luigi Spina, Luisina Marisa Spinozzi, Claudio Sprocatti, Alessandra Tavella, Rosario Vadalà, Alberto Vecchi, Cinzia Zaza, Sergio Zumbo.
Ci sono poi i candidati promossi all’Assemblea per la carica di Consigliere Nazionale in rappresentanza dei comitati territoriali, oltre i 39 si aggiungono gli altri 6 in rappresentanza della periferia: Roberto Cipolletti, Francesca Petrini, Giancarlo Profili, Raimondo Lima, Angelo Silvio Musumeci, Pompeo Verdicchio. Infine, i candidati per ricoprire la carica di Consigliere Nazionale, in rappresentanza dei direttori tecnici sono: Ida Cagno, Sandro Giorgi, Davide Magnabosco, Nicola Scaringi, Renzo Seren, Luisella Vitali.

Collegio dei Revisori dei Conti. Paola Scialanga Presidente. Candidati effettivi: Giovanni Doriano, Fabio Romei. Supplenti: Flora Polidoro e Franca Fabietti.

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