10.03.2015
Istituzionale
Argentina, scontro di elicotteri: morti Muffat, Arthaud e Vastine
IL FORMAT — La trasmissione sarebbe andata in onda quest’estate in Francia. Il format, noto in diversi paesi da una quindicina d’anni, prevede che gli sportivi vengano lasciati da soli in mezzo alla natura. “Dropped” riprendeva un programma svedese. L’idea è di rilasciare due squadre di 4 campioni o ex sportivi in mezzo alla foresta con l’obiettivo di uscirne in tre giorni per andare a ricaricare il telefonino. Anche l’edizione del 2013 era stata segnata da una tragedia. Un partecipante, Gérald Babin, era morto per una crisi cardiaca, e dopo questo dramma il medico della trasmissione si era suicidato. Le riprese di quella che sarebbe stata la nuova edizione erano iniziate da una settimana. I lavori sono stati sospesi e tutte le persone che vi lavoravano saranno rimpatriate. Il gruppo TF1 ha espresso “immensa tristezza”.
I TRE CAMPIONI — Camille Muffat, 25 anni, era stata oro nei 400 sl, argento nei 200 sl e bronzo con la 4×200 sl. Ai Mondiali aveva conquistato quattro bronzi: due a Shanghai 2011 (200 sl e 400 sl) e due a Barcellona 2013 (200 sl e 4×200 sl). Nata a Nizza, si era imposta all’attenzione ai campionati francesi del 2005, a 15 anni, quando batté nei 200 misti una Laure Manaudou all’apice della propria carriera. Timida di carattere, docile e grande lavoratrice, a livello internazionale aveva conquistato la prima medaglia agli Europei di Eindhoven 2008, bronzo ancora nei 200 misti. Compagna di allenamenti di Yannick Agnel, dal 2010 si concentrò nello stile libero, per essere protagonista a Londra 2012. Obbiettivo centrato: ai Giochi fu la quarta francese olimpionica nel nuoto, dopo Jean Boiteux, Laure Manaudou e Alain Bernard. I Mondiali di Barcellona 2013 per lei furono una delusione (due bronzi), e, con la partenza di Agnel da Nizza e dal coach Pellerin, decise di ridurre gli allenamenti. Nonostante altri quattro titoli francesi, conquistati a Chartres nel 2014, nel luglio 2014 Camille annunciò dalle colonne de L’Equipe il proprio ritiro. Parlò di una “scelta di maturità”, senza rimpianti, per potersi godere una vita normale insieme al compagno. “Aveva solo voglia di essere felice” ha ricordato il suo agente, Sophie Kamoun, ancora sotto choc. Florence Arthaud, 57 anni, era una delle più grandi navigatrici al mondo, imponendosi in un contesto tradizionalmente maschile come quello della vela. Chiamata “la fidanzata dell’Atlantico”, nel 1990 si era imposta nella Route du Rhum, la più prestigiosa delle traversate dell’Oceano in solitaria, da Saint-Malo (Bretagna) a Pointe-à-Pitre (Guadalupa). Alexis Vastine, 28 anni, era stato medaglia di bronzo all’Olimpiade di Pechino 2008. Sia in Cina, sia a Londra, le sue lacrime avevano commosso la Francia. Nel 2008 perse in semifinale (categoria 69 kg) contro il dominicano Felix Diaz su decisione arbitrale. Stessa sorte, e stesse polemiche, nel 2012, quando uscì ai quarti contro l’ucraino Taras Shelestiuk. “Non credevo che sarebbe potuto succedere una seconda volta – disse a caldo, dopo essere transitato una prima volta per la zona mista in lacrime, senza fermarsi -. È stata un’ingiustizia. Lo dico chiaramente, è una questione di politica, lo sport non c’entra”.
Fonte: Gazzetta dello Sport – http://goo.gl/OrMdar
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