Notizie
21.01.2020
Istituzionale
A un anno dalla scomparsa di Tommaso Manzo
In ricordo di Tommaso Manzo. Un concerto a Roma (Tom Sinatra alla chitarra, Paolo Iurich al pianoforte e Paulo La Rosa alle percussioni) partecipato e preceduto da un momento di ricordo moderato da Roberta Di Casimirro, Presidente di M.Arte, tra gli organizzatori dell'evento. Erano presenti tanti amici di Manzo.
Sul palco sono stati chiamati a ricordarlo Maurizio Gasparri, Renato Manzini, Nazzareno Mollicone e il nostro Claudio Barbaro.
Maurizio Gasparri ha subito sottolineato come fosse “un uomo che ha sempre difeso idee e, professionalmente, gli uomini che quelle idee le sostenevano. Una difesa al cubo dei valori che lui riteneva giusti e così erano anche per noi. E’ stato ferito fisicamente per le sue idee quando ha subito un attentato terroristico.
Tommaso sembrava più grande di quanto fosse. Come statura, come autorità, come esperienza sul campo. Era per tutti noi un riferimento”.
Nazzareno Mollicone, storico sindacalista vicino a Manzo, aggiunge: “Era silenzioso, ascoltava… Poi, tirava fuori un giudizio assolutamente ponderato e maturo. La sua capacità di mediazione e l’intelligenza di capire quali potessero essere le vie d’uscita, lo portavano a interpretare le esigenze in modo puntuale”.
La parola a Renato Manzini, avvocato, cresciuto con Tommaso Manzo. “Difficile parlare di lui. Ho incontrato la prima volta Tommaso nel 1970. Ero giovane. Lo conobbi nei corridoi della politica. Mi disse: ‘Fai Giurisprudenza? Quando prenderai la laurea, fatti sentire'. Così ho fatto. E abbiamo lavorato insieme per vent’anni. Se oggi faccio l’avvocato lo devo a lui. Per me, il fratello maschio che non ho mai avuto, un amico, un maestro e punto di riferimento professionale”.
Tommaso Manzo è stato uno dei promotori dell'ASI del quale fu uno dei padri fondatori al momento della costituzione e, nell'ultimo periodo, Procuratore Sociale ed in tale veste membro della Giunta Esecutiva. Nella sua vita professionale è stato avvocato penalista di grande spessore e, come ha sottolineato Barbaro, “un amico leale e sincero”.
“Mi ha seguito come dirigente e responsabile della giustizia sportiva del Fiamma prima e ASI poi in tutti questi anni. Mitici i suoi duetti con Alessandro Levanti e stupendi gli interrogatori (a leggere i verbali qualche volta anche esilaranti) degli imputati ASI accusati di qualche trasgressione alle norme interne che si concludevano immancabilmente con la mediazione del buon padre di famiglia e quasi mai con il rinvio a giudizio.
Ma i miei ricordi sono simili a quelli di tanti altri amici che hanno vissuto con lui percorsi professionali e politici. Tommaso per 2 legislature è stato Consigliere comunale, quando essere Consigliere a Roma era più importante di un seggio in Parlamento. Sempre sorridente e goliardico. Voglio ricordarlo così: dentro lo spogliatoio prima di una partita di un torneo Fiamma. Con la maglia biancorossa della Fiamma Balduina a strisce verticali, omaggio proprio a Tommaso nato a Vicenza.
Oggi sto ricoprendo la carica di Senatore grazie a lui che mi ha convinto a superare tante difficoltà e a confermare la mia candidatura pur in un collegio affascinante ma difficile come quello di Caserta-Benevento-Avellino. Mi ha convinto con la sua autorevolezza, con la sua bonomia e con il suo pragmatismo.
Su tutto, gli riconosco la capacità di tirare fuori il buono anche in quelle situazioni in cui il buono si fatica a intravedere”.
Sul palco sono stati chiamati a ricordarlo Maurizio Gasparri, Renato Manzini, Nazzareno Mollicone e il nostro Claudio Barbaro.
Maurizio Gasparri ha subito sottolineato come fosse “un uomo che ha sempre difeso idee e, professionalmente, gli uomini che quelle idee le sostenevano. Una difesa al cubo dei valori che lui riteneva giusti e così erano anche per noi. E’ stato ferito fisicamente per le sue idee quando ha subito un attentato terroristico.
Tommaso sembrava più grande di quanto fosse. Come statura, come autorità, come esperienza sul campo. Era per tutti noi un riferimento”.
Nazzareno Mollicone, storico sindacalista vicino a Manzo, aggiunge: “Era silenzioso, ascoltava… Poi, tirava fuori un giudizio assolutamente ponderato e maturo. La sua capacità di mediazione e l’intelligenza di capire quali potessero essere le vie d’uscita, lo portavano a interpretare le esigenze in modo puntuale”.
La parola a Renato Manzini, avvocato, cresciuto con Tommaso Manzo. “Difficile parlare di lui. Ho incontrato la prima volta Tommaso nel 1970. Ero giovane. Lo conobbi nei corridoi della politica. Mi disse: ‘Fai Giurisprudenza? Quando prenderai la laurea, fatti sentire'. Così ho fatto. E abbiamo lavorato insieme per vent’anni. Se oggi faccio l’avvocato lo devo a lui. Per me, il fratello maschio che non ho mai avuto, un amico, un maestro e punto di riferimento professionale”.
Tommaso Manzo è stato uno dei promotori dell'ASI del quale fu uno dei padri fondatori al momento della costituzione e, nell'ultimo periodo, Procuratore Sociale ed in tale veste membro della Giunta Esecutiva. Nella sua vita professionale è stato avvocato penalista di grande spessore e, come ha sottolineato Barbaro, “un amico leale e sincero”.
“Mi ha seguito come dirigente e responsabile della giustizia sportiva del Fiamma prima e ASI poi in tutti questi anni. Mitici i suoi duetti con Alessandro Levanti e stupendi gli interrogatori (a leggere i verbali qualche volta anche esilaranti) degli imputati ASI accusati di qualche trasgressione alle norme interne che si concludevano immancabilmente con la mediazione del buon padre di famiglia e quasi mai con il rinvio a giudizio.
Ma i miei ricordi sono simili a quelli di tanti altri amici che hanno vissuto con lui percorsi professionali e politici. Tommaso per 2 legislature è stato Consigliere comunale, quando essere Consigliere a Roma era più importante di un seggio in Parlamento. Sempre sorridente e goliardico. Voglio ricordarlo così: dentro lo spogliatoio prima di una partita di un torneo Fiamma. Con la maglia biancorossa della Fiamma Balduina a strisce verticali, omaggio proprio a Tommaso nato a Vicenza.
Oggi sto ricoprendo la carica di Senatore grazie a lui che mi ha convinto a superare tante difficoltà e a confermare la mia candidatura pur in un collegio affascinante ma difficile come quello di Caserta-Benevento-Avellino. Mi ha convinto con la sua autorevolezza, con la sua bonomia e con il suo pragmatismo.
Su tutto, gli riconosco la capacità di tirare fuori il buono anche in quelle situazioni in cui il buono si fatica a intravedere”.
[ Sandro Giorgi – Fabio Argentini
Foto Angelo Boccaccini ]
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