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20.12.2019

Istituzionale

| Rugby Sociale

Il Rugby: disciplina nobile che insegna principi

Il nostro Presidente sulle dichiarazioni di Beppe Grillo. 
 
“In Italia ci sono troppi che vivono in un mondo di rugbisti, nel fango, sporchi e violenti e vogliono fare i tennisti”, l’ultima uscita di Beppe Grillo mette a confronto due discipline nobili che affondano le loro radici nella storia dello sport: il Tennis con il suo primo regolamento redatto nel 1875 ma provenienze dalla cultura greco-romana e il Rugby non meno antico nelle sue origini classiche e, nella versione “moderna”, nato nel 1823 nella contea di Warwickshire, nelle Midlands occidentali.
Ardito anche creare accostamenti tra tante beghe politiche dei giorni nostri e lo sport che, per sua natura, è sopra le parti, insegna principi, educa alla vittoria, alla sconfitta e al rispetto profondo dell’avversario.
E, ancor più irrispettoso è l’ultimo parallelo, quello tra il Rugby e gli aggettivi da Grillo maldestramente utilizzati. Il Rugby – è noto a ogni persona che ami e segua lo sport – è una disciplina sicuramente dura che richiede preparazione fisica, autocontrollo, sacrificio, coraggio. E' una disciplina in cui si cementa amicizia, in cui conta più il gruppo del singolo, per la quale serve generosità, spirito di altruismo, rispetto per gli avversari.
La partita è una battaglia, dura, ma, al fischio finale, ciò che caratterizza unicamente questo sport è il “terzo tempo”. Grazie a questa tradizione, vincitori e vinti, dirigenti e direttori di gara, si ritrovano affratellati da un boccale di birra.

Non da meno ciò avviene sugli spalti.

Questo è lo spirito del Rugby…
 

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