Terzo settore, sport, scuola… L’intervento di Barbaro in Senato – VIDEO

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato, stanotte, un emendamento a firma PD che rinvia di due anni l'entrata in vigore del regime Iva per il mondo non profit: “Problema differito e non risolto. Aggravando la situazione del comparto poiché tante associazioni, che dovevano capire se modificare il proprio statuto, con questa spada di Damocle, non vorranno più trasformarsi in associazioni di promozione sociale. Un colpo basso al Terzo Settore”, così tuona nel suo intervento, oggi in Senato, il nostro Presidente Claudio Barbaro. 

Come è noto, la norma in questione, stabilisce per le associazioni – come sottolinea il Forum del Terzo Settore – “il passaggio dall’esclusione” dei corrispettivi specifici dal campo di applicazione dell’IVA al regime di “esenzione” dall’iva per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci. Ciò comporta che le associazioni e i soci dovranno fare fronte a una serie di adempimenti come l’apertura della partita IVA, anche per quella attività non configurabili come commerciali, fatturazione e registrazione delle operazioni.
La modifica comporta una serie di oneri e problematiche per il mondo del non profit:

  1. Gli enti dovranno aprire una partita iva.
  2. Saranno assoggettati a obblighi e adempimenti per gli operatori commerciali con ricadute notevoli e preoccupanti soprattutto per le piccole organizzazioni che non sono preparate né strutturate ad affrontare costi e oneri del nuovo assetto.
Inoltre, l’aspetto sicuramente più critico è che l’esenzione spetta a condizione che non produca una lesione al principio della concorrenza per servizi e operazioni analoghe effettuate da imprese commerciali soggette all'IVA: si tratta di un concetto non ben definito dalla normativa europea ma interpretato dalla giurisprudenza e quindi di difficile e rischiosa applicazione concreta. 
Altri punti problematici:
  • L’esenzione iva sulla somministrazione da parte delle aps è prevista solo se a favore di soggetti indigenti; non si considera invece che il bar interno è fonte di autofinanziamento per le attività culturali, sociali e sportive
  • Sulle prestazioni sportive, l’esenzione è prevista per le sole associazioni e quindi rischierebbero di rimanere fuori le s.s.d. anche se l’art.90 l.289/02 consente di applicare le norme tributarie delle asd; questo passaggio non rispetta la direttiva europea che si riferisce a organismi senza fini di lucro e quindi include senza dubbio le ssd in quanto non distribuiscono utili. 
 
Con l.17 dicembre 2021 n. 215 di conversione in legge del D.L. n. 146/21 (decreto fiscale) pubblicata in GU 20 dicembre 20921 e quindi in vigore da 21 dicembre 2021 è stato introdotto art5 comma 15 quater che prevede  per gli enti associativi il passaggio dall’attuale regime iva di esclusione per le quote e corrispettivi specifici  istituzionali (art.4 dpr 633/72) a quello di esenzione (art.10 dpr 633/72).
 
 

Scuola e sport sempre più distanti
Barbaro, nel suo intervento e in un comunicato stampa, ha affrontato anche un altro aspetto ritenuto nodale: l’attività motoria nella scuola. 
La prima versione dell'articolo 109 del Disegno di Legge di Bilancio approvato da Palazzo Chigi prevedeva una riforma per la quale sarebbe stato finanziato lo sport nelle primarie. Centosessanta milioni la copertura che, prima di arrivare a Palazzo Madama, è stata corretta dai Ministri dell’Istruzione e dell’Economia. Anno scolastico 2022-23, l’entrata in vigore del progetto ma solo per le quinte classi e l’anno successivo per le quarte e solo nei limiti delle attuali risorse finanziarie.
“Tutto questo è inaccettabile. Non ci riconosciamo in uno Stato che non investe nella cultura dello sport, nell’educazione al movimento e al benessere fisico sin dai primi anni della vita di un giovane. Dopo un passo in avanti nella direzione giusta assistiamo puntualmente a due indietro. E a pagare dazio, quando si tratta di tagliare fondi, è sempre lo Sport”, ha spiegato Barbaro. 
 
Ignorate le istanze del mondo sportivo
Giudizio pesante anche per le richieste rimaste inascoltate sullo sport, “grande assente in questa Finanziaria”: “abbiamo chiesto l’inserimento di un Bonus Wellness, intervento per il pagamento delle utenze, il differimento per il pagamento dei mutui e dei leasing. Un comparto lasciato a sé stesso dopo l’emergenza pandemica. Lo sport in Finanziaria è clamorosamente assente”.
 
 
 

Legge di Bilancio. Gianni Alemanno: "Il Parlamento deve salvare il Terzo Settore dall’obbligo IVA"

“La legge di Bilancio è l’ultima occasione per salvare tutto il mondo del Terzo Settore dall'obbligo di apertura della partita IVA dal 1° gennaio prossimo, introdotto con il Decreto fiscale. Come ha osservato lo stesso Forum del Terzo Settore, costringere anche gli enti non profit che non svolgono attività commerciale a dotarsi di una partita IVA impone costi, oneri organizzativi e ulteriore burocrazia per migliaia di piccole e piccolissime associazioni che sono la base della coesione sociale della nostra Nazione". Così ha dichiarato in un comunicato, Gianni Alemanno, Responsabile del Terzo Settore di ASI.

"Tutto questo – prosegue Alemanno – proprio nel momento in cui, con l’apertura del Registro unico del Terzo Settore, sta per entrare pienamente in vigore, dopo anni di attesa, la riforma organica di questo comparto. Per questo chiediamo con forza che la Legge di bilancio cancelli questa norma e il ministro del Lavoro Orlando apra un tavolo per sciogliere tutti i nodi irrisolti del regime fiscale del Terzo Settore. Dopo fiumi di retorica a favore del volontariato e dell’associazionismo lanciati da tutti i vertici istituzionali, questa è una prova concreta per comprendere da che parte stanno le forze politiche e il Governo Draghi. Fino ad ora solo l’opposizione di Fratelli d’Italia, attraverso il sen. Claudio Barbaro e l’on. Maria Teresa Bellucci, hanno preso chiaramente posizione per cancellare l’obbligo delle partite IVA per tutte le associazioni. In Senato sono stati presentati degli emendamenti in merito da parte di Fratelli d’Italia (primo firmatario Barbaro) e da parte del PD, quindi non ci sono alibi per non agire”. 

Fondo Straordinario Ristori per gli Enti del Terzo Settore: proroga termini presentazione istanze

Il Decreto interministeriale del 30 ottobre 2021 istituisce il Fondo Straordinario Ristori per gli Enti del Terzo settore per l’emergenza epidemiologica Covid-19, pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro.



In considerazione delle molteplici richieste di chiarimenti e di assistenza tecnica pervenute in prossimità della scadenza del termine ultimo di presentazione delle istanze di contributo relative ai ristori per gli Enti del Terzo Settore – sulla piattaforma elettronica denominata "Ristori Enti Terzo Settore" – lo stesso è prorogato alle ore 18:00 del 13 dicembre 2021.
Nella pagina dedicata al Fondo Straordinario Ristori, è possibile reperire maggiori informazioni e consultare la modulistica.

Entro quella scadenza, gli enti del Terzo settore iscritti ai registri nazionali e regionali prima del 25 dicembre 2020, potranno presentate istanze per richiedere un contributo all'interno di questo Fondo straordinario ristori. Il fondo stanziato ammonta a 210 milioni di euro. Il contributo assegnato a ciascun ente sarà determinato sulla base della seguente formula: totale delle risorse disponibili/numero di domande ammesse. Il contributo massimo assegnabile a ciascun ente non potrà superare l'importo di cinquemila euro e sarà maggiore per le associazioni che hanno un bilancio superiore ai 100.000 euro.



Hanno titolo a richiedere questo contributo le APS e le ONLUS iscritte ai registri nazionali, nonché le ODV e le APS iscritte ai registri regionali, ricomprese nell’elenco nei codici ATECO, che nel corso del 2020 abbiano cessato o ridotto l’esercizio delle proprie attività statutarie in conseguenza delle misure per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Non possono richiedere il contributo quanti hanno percepito altri contributi ai sensi del Dl 137/2020 art. 1 (Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive) e art. 3 (Fondo per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche). Come previsto dal Decreto interministeriale ASI Nazionale dovrà presentare l’istanza di accesso al ristoro in nome e per conto delle articolazioni territoriali (Comitati Regionali e Provinciali) e circoli affiliati iscritti nei registri nazionali del Terzo settore. Al contrario le ODV e le APS iscritte ai registri regionali dovranno presentare direttamente la loro domanda sulla piattaforma messa a disposizione dal Ministero del Lavoro (portale del Ministero).



Una circolare di ASI inviata al territorio, ricorda che, ai sensi dell’articolo 5, comma 2 del Decreto interministeriale del 30 ottobre 2021, il controllo successivo all’erogazione del contributo è svolto secondo la metodologia a campione, nella misura minima del 5% dei soggetti beneficiari. Tale controllo ha per oggetto la verifica della veridicità degli ulteriori elementi dichiarati nell’istanza: volume delle entrate; coerenza dell’attività pregiudicata dalla situazione pandemica con l’oggetto sociale risultante dallo statuto dell’ente; rispetto del divieto di cumulo.

In caso di accertata indebita percezione del contributo, ai sensi della medesima disposizione, la Pubblica Amministrazione provvederà al recupero delle somme indebitamente percepite, maggiorate degli interessi legali maturati.

Dal Decreto fiscale, un duro colpo all’associazionismo. L’importanza del Volontariato in Italia

“Mentre a livello mondiale si ricorda l’importanza del volontariato nel corso della giornata internazionale, il settore del non profit è colpito duramente da un emendamento sugli adempimenti IVA. Ci auguriamo che il Parlamento intervenga prontamente correggendo quanto appena passato in Senato nel corso dei lavori per l’approvazione del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022. La norma deve essere corretta assolutamente”. Queste le parole del nostro Presidente Claudio Barbaro alla stampa.

La norma in questione, che ora attende il voto della Camera entro il 20 dicembre, stabilisce per le Associazioni – come sottolinea il Forum del Terzo Settore – “l’esclusione” dei corrispettivi specifici dal campo di applicazione dell’IVA al regime di “esenzione” dall’iva per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci. Ciò comporta che le associazioni e i soci dovranno fare fronte a una serie di adempimenti come l’apertura della partita IVA, anche per quella attività non configurabili come commerciali, fatturazione e registrazione delle operazioni.

“Anche sul fronte delle prestazioni sportive si fa riferimento esclusivamente alle Associazioni senza fini di lucro, lasciando completamente fuori le Società Sportive Dilettantistiche segno di una discussione frettolosa e pasticciata.

Non è pensabile che, dopo un periodo emergenziale come quello che abbiamo e stiamo ancora vivendo, il nostro comparto sia colpito ‘dall’interno’ e si continui a rilevare la mancanza di attenzione per quelle migliaia di organizzazioni che rappresentano una risorsa straordinaria per il nostro Paese, da tutelare e sostenere. I legislatori devono tenere conto dell’importanza in Italia dell’associazionismo e rendere omogenea l’azione di riordino del quadro fiscale, tenendo conto anche delle riforme in corso sullo Sport e sul Terzo Settore”. 

Enti del Terzo Settore. Pubblicato l’avviso per il "Fondo Straordinario Ristori"

L’appartenenza delle Associazioni ai registri del Terzo settore permette di cogliere importanti opportunità. Lo dimostra il Decreto interministeriale del 30 ottobre 2021 che istituisce il Fondo Straordinario Ristori per gli Enti del Terzo settore per l’emergenza epidemiologica Covid-19, pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro.

Entro le 23:59:59 di sabato 11 dicembre 2021 gli enti del Terzo settore iscritti ai registri nazionali e regionali prima del 25 dicembre 2020, potranno presentate istanze per richiedere un contributo all'interno di questo Fondo straordinario ristori. Il fondo stanziato ammonta a 210 milioni di euro. Il contributo assegnato a ciascun ente sarà determinato sulla base della seguente formula: totale delle risorse disponibili/numero di domande ammesse. Il contributo massimo assegnabile a ciascun ente non potrà superare l'importo di cinquemila euro e sarà maggiore per le associazioni che hanno un bilancio superiore ai 100.000 euro.

Hanno titolo a richiedere questo contributo le APS e le ONLUS iscritte ai registri nazionali, nonché le ODV e le APS iscritte ai registri regionali, ricomprese nell’elenco nei codici ATECO, che nel corso del 2020 abbiano cessato o ridotto l’esercizio delle proprie attività statutarie in conseguenza delle misure per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Non possono richiedere il contributo quanti hanno percepito altri contributi ai sensi del Dl 137/2020 art. 1 (Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive) e art. 3 (Fondo per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche). Come previsto dal Decreto interministeriale ASI Nazionale dovrà presentare l’istanza di accesso al ristoro in nome e per conto delle articolazioni territoriali (Comitati Regionali e Provinciali) e circoli affiliati iscritti nei registri nazionali del Terzo settore. Al contrario le ODV e le APS iscritte ai registri regionali dovranno presentare direttamente la loro domanda sulla piattaforma messa a disposizione dal Ministero del Lavoro (portale del Ministero).

Una circolare di ASI inviata al territorio, ricorda che, ai sensi dell’articolo 5, comma 2 del Decreto interministeriale del 30 ottobre 2021, il controllo successivo all’erogazione del contributo è svolto secondo la metodologia a campione, nella misura minima del 5% dei soggetti beneficiari. Tale controllo ha per oggetto la verifica della veridicità degli ulteriori elementi dichiarati nell’istanza: volume delle entrate; coerenza dell’attività pregiudicata dalla situazione pandemica con l’oggetto sociale risultante dallo statuto dell’ente; rispetto del divieto di cumulo.
In caso di accertata indebita percezione del contributo, ai sensi della medesima disposizione, la Pubblica Amministrazione provvederà al recupero delle somme indebitamente percepite, maggiorate degli interessi legali maturati.