Si è disputata a Roma la finale della Coppa Italia di lacrosse maschile e femminile

I trofei vanno rispettivamente a Red Hawks Milano e Baggataway Milano.
Alla competizione hanno partecipato oltre 80 atleti da tutta Italia.

Si è disputata nel weekend del 18-19 maggio la finale di Coppa Italia maschile e femminile di lacrosse presso la Polisportiva Ostiense di Roma, atto conclusivo della stagione 2018-2019: ad alzare i due trofei sono state le squadre milanesi dei Red Hawks Milano (maschile) e Baggataway Milano (femminile). 
Il torneo si è disputato in una due giorni dedicata al lacrosse – uno sport di squadra di origine nordamericana che sta crescendo, giorno dopo giorno, in tutto il mondo – al quale hanno partecipato 6 squadre e oltre 80 atleti provenienti da tutta Italia. 
La prima fase della competizione si è giocata il sabato dove tutte le squadre, tanto le maschili che le femminili, si sono affrontate per decidere le finaliste: ad avere la meglio, fin dal primo giorno, le due squadre milanesi.
La domenica mattina si sono disputate le gare per accedere alla finalissima durante le quali la squadra maschile imolese ha battuto al foto-finish i neo Campioni d’Italia della Roma Leones. Il cartellone femminile invece ha premiato le ragazze della Roma Leones che hanno sconfitto SportUp Imola. 
I due match finali si sono disputati nel primo pomeriggio al termine dei quali le due squadre milanesi hanno festeggiato la meritata vittoria. 
A consegnare i due trofei il Presidente ASI Lazio Roberto Cipolletti.
 

STORIA DEL LACROSSE 
Il Lacrosse è uno sport che ha origine tra le tribù dei nativi americani che vivevano sulla costa nord-orientale, nella zona dei Grandi Laghi. Il “Baggataway”, così era chiamato il lacrosse, rappresentava un rituale religioso. I nativi, infatti, giocavano per ottenere la benevolenza del Creatore, cui chiedevano di curare un guerriero malato o di far crescere uomini forti e virili. Il gioco serviva anche per risolvere i conflitti tra tribù o per prepararsi alla guerra. La leggenda narra di squadre composte da più di mille giocatori, di campi da gioco lunghi quasi quindici miglia e di partite lunghe giorni interi. 
Nel 1636 Jean de Brebeuf, un missionario gesuita, documentò una partita lungo il lago Ontario. Brebeuf parlò di gioco del “diavolo”. A quei tempi il Baggataway era praticato da almeno 48 tribù sparse sui territori di quelli che oggi sono gli Stati nord-orientali degli USA e quelli meridionali del Canada. I pionieri francesi iniziarono a praticare il lacrosse attorno al 1800 ma fu il dentista canadese W. George Beers fornì al gioco, nel 1867, le prime regole “moderne”. Nel 1877 la New York University fondò la prima squadra, seguita poi da altri istituti.. Nel 1908 e nel 1912 il lacrosse è stato uno sport olimpico. Ha partecipato alle Olimpiadi, come sport dimostrativo, anche nel 1948 e nel 1984. Oggi, negli USA, ci sono squadre di lacrosse in circa 400 colleges e 1200 high schools 
La federazione internazionale di lacrosse (ILF) è stata fondata nel 1974. E’ composta da 14 membri (tra cui una rappresentativa degli indiani d’America) e 6 nazioni affiliate, Nel 1995 è stata fondata anche la federazione europea (ELF). Il primo Campionato del Mondo si è tenuto a Melbourne, nel 1974. Oggi il Lacrosse viene praticato in oltre 48 nazioni. 
 
REGOLAMENTO 
Il gioco consiste in un incontro tra due squadre con 10 giocatori ognuna (sia maschile che femminile) su un campo all'aperto delle dimensioni di uno da calcio. Ogni squadra si compone di 1 portiere, 3 difensori, 3 centrocampisti, 3 attaccanti.
L'obiettivo del gioco è – servendosi di una stecca munita all’estremità di una rete – segnare nella porta della squadra avversaria. La porta, simile a quella dell'hockey su ghiaccio, è 1,8 metri per 1,8 metri, mentre la palla pesa circa 150 g, con circonferenza di circa 20 cm. 
La squadra che segna più gol nei 60 minuti di gioco regolamentari vince. I 60 minuti di gioco sono suddivisi in 4 quarti di 15 minuti ciascuno. In caso di pareggio si effettueranno due tempi supplementari da 4 minuti e, in caso di ulteriore parità, si procederà con il cosiddetto sudden-death: a vincere sarà la squadra che per prima realizzerà un rete. Le vittorie all’interno dei tempi regolamentari e supplementari valgono 3 punti per la squadra vincitrice e 0 punti per la squadra perdente; le vittorie al sudden-death valgono 2 punti e 1 punto, rispettivamente per la squadra vincente e quella perdente. 

DOVE PRATICARE IL LACROSSE A ROMA 
Vuoi provare il Lacrosse a Roma? Visita la pagina Facebook “RomaLeonesLacrosse”, il profilo Instragram @RomaLeones oppure il sito romaleoneslacrosse.it e ottieni tutte le informazioni necessarie!

Scopri con ASI uno sport molto popolare negli USA: lacrosse!

Stanco dei soliti sport? Curiso delle novità sportive molto popolari ll'estero e in crescita nel panorama sportivo italiano? ASI ti porta a scoprire una nuova disciplina sportiva molto popolare negli USA che sta conquistando spazi e appassionati anche in Italia: il lacrosse!
Sabato 13 giugno a Roma si terrà un Open Day in cui curiosi e fan potranno capire meglio cosa sia questa nuova disicplina sportiva, popolare  nei College e nelle Università americane, affermatasi in Italia dal 2003.

Negli States però ha origini molto antiche, secondo le fonti, quest’attività era molto diffusa tra letribù degli indiani d’America fin dal 1100 d.C. Si chiamava “Baggataway” e, oltre a essere considerata una pratica sportiva, era un rituale religioso di grande importanza. Secondo le credenze il gioco infatti, era stato inventato dal “Creatore” e si giocava in suo onore. Il nome “Lacrosse“, che si sostituì all’originario, gli venne attribuito dal Gesuita francese Jean de Brebeufche per primo scrisse parlando di questo sport agli inizi del 1600, e che ribattezzò con il nome dello strumento usato, “la crosse” (in francese legno/bastone).
Nei secoli successivi lo sport si diffuse soprattutto nei territori che in seguito sarebbero diventati gli stati del nord-est: Maryland, Connecticut, New Hampshire, New York, New Jersey e North Carolina. Della passione e impeto antico, il Lacrosse ha perso poco, perché continua a essere uno sport di grande azione e contatto.

Si gioca in venti, dieci per squadra con un portiere ciascuna. Lo strumento principale, come abbiamo detto, è un bastone di legno, la stecca, munito di un piccola rete a forma di tasca, utilizzata per portare, afferrare e tirare ai compagni la piccola palla di gomma. La lunghezza della stecca varia a seconda del ruolo in cui si gioca: 1 metro per gli attaccanti e per i giocatori a centro campo, 1,80m invece per i difensori.

Scopo del gioco è quello di segnare nella porta avversaria. Gli incontri si svolgono in due tempi divisi in quarti da 20 minuti, per un totale di un’ora e venti. La palla può essere toccata solo con la “crosse”, e solo il portiere può usare le mani.

Caratteristico di questo sport è un contatto molto forte tra i giocatori, ed è per questo che fondamentale e obbligatorio è l’uso di protezioni usate per proteggere molte parti del corpo: testa, spalle, gomiti e denti in particolare.