Milano, 25 gennaio 2020, al compianto Maestro Tadashi Koike riconosciuto il 10° Dan di Judo ad Honorem.
Una concessione storica voluta fortemente dal settore ASI Judo, nella persona del responsabile Massimo Mattioli che, insieme al Maestro Aldo Rho, ha spinto fortemente affinchè andasse in porto questo importante riconoscimento nei confronti di Tadashi Koike, simbolo del Judo, giunto in Italia nel 1956 come inviato ufficiale dell’Istituto Kodokan di Tokyo e che si è messo subito al servizio della nostra nazionale per far crescere il Judo Azzurro.
Proprio Aldo Rho, ha raccontato come sia nata questa idea:
"Massimo (Mattioli n.d.r.), parlo a nome del nostro gruppo di suoi allievi (che oggi operano come insegnanti nell’ASD Tokyo Kodokan Milano) e vorremmo onorare la memoria del M°Tadashi Koike, per tutto ciò che ha significato come tecnico e come uomo: puoi intervenire perché gli venga riconosciuto il 10° DAN di Judo “Ad Honorem”?". Detto, fatto.
Questa la sintesi della telefonata tra i due che dato vita alla realizzazione dell'evento del 25 gennaio scorso. Un evento inaugurato proprio da Rho, oggi responsabile dell’Area Nord del Settore ASI Judo.
La parte saliente della kermesse commemorativa, naturalmente, è stata la concessione del 10° DAN al Maestro, cui il Judo Italiano deve moltissimo. Italia, Giappone, Federazione e ASI si sono ritrovati insieme nel ricordo di questa grande Persona del recente passato del Judo Italiano.
ASI lo ha reso possibile e con ciò è stato dimostrato, ancora una volta, quanto lo sport rappresenti un momento della vita sociale per mezzo del quale vengono superati i problemi di appartenenza (territoriali, di razza, di credi politici e religiosi) e, come affermato nel prologo dal M° Mattioli, "sicuramente nella sala, accanto ai suoi allievi, c’era la presenza del M° Koike per raccogliere il grande affetto dimostratogli".
Non si è trattato di un semplice atto formale, ma il coronamento del credo del Professor Jigoro Kano – Fondatore del Judo:"Tutti insieme per crescere e progredire".
Oltre a Mattioli, sono intervenuti:
– il Dottor Gianluca Comazzi, consigliere del Comune di Milano e della Regione Lombardia – il quale ha messo a disposizione dei convenuti la Sala Vitman dell’Acquario Civico di Milano – che ha evidenziato l’importanza dello sport nel favorire lo sviluppo psico- fisico dei nostri figli, nel collaborare alla costruzione del loro edificio educativo, nell’incentivare l’apprendimento del rispetto delle regole e dei ruoli, tutti aspetti socio- culturali particolarmente presenti nel judo, accompagnati da una salda visione etica del vivere sociale;
– il M° Francesco Zaccheo, altro atleta cresciuto sotto la guida del M° Koike e memoria storica di quel periodo, che ha visto protagonista il Judo Lombardo, prima con la società Jigoro Kano, quindi con la società Kodokan Milano ed infine con la a.s.d. Tokyo Kodokan Milano (dove si trasmette, ancora oggi, il judo secondo la scuola del M° Koike);
– il M° Franco Capelletti, 10° DAN di Judo in Italia (sono cinque in tutto il mondo: tre in Giappone, uno in Inghilterra ed appunto il nostro M° Capelletti!). Anche lui è stato per un lungo periodo un allievo del M° Koike ed ha tratto da questa lunga vicinanza alcuni aneddoti della sua giovinezza;
– il Professor Elvezio Galanti, ha rivissuto i momenti in cui, dopo che il M° Koike aveva assunto l’incarico di Direttore Tecnico della Nazionale di Judo Italiana, aveva poi abbandonato la FILPJ (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo, che aveva accolto, a quell’epoca, la Disciplina Olimpica del Judo). Nel 1978, ebbe l’intuizione di chiamarlo accanto per dare nuovo vigore e trasformare il Settore Judo dell’EPS che presiedeva.
Massimo Mattioli, raccogliendo il fil rouge dei relatori che lo hanno preceduto, ha ricordato come il Settore Nazionale ASI Judo, da quando ha cambiato rotta nel 2016, si è posto come obiettivo la formazione di qualità. "Per questo il nosto Ente si muove quotidianamente su questo principio perché Judo di qualità è sinonimo di Atleti e Tecnici formati correttamente, nelle tradizioni, nel rispetto delle regole e dei ruoli, nell’educazione e nell’etica”.
[ Paolo Signorelli ]