10.08.2019
ASI verso nuovi traguardi
Dalla rivista Primato, luglio-agosto 2019.
Mentre scorrono le ultime note di questa estate bollente per lo sport ed il clima politico del Paese non accenna a stabilizzarsi, riparte come sempre e per nostra fortuna la nostra stagione sportiva. Una boccata di ossigeno ed energia che ci riconduce nello spazio a noi più consono dello sport praticato e del movimento associativo e che scorre nel sangue di una nazione che affonda le sue radici nel volontariato.
Ed anche per ASI e per la sua comunità si riaccendono i motori che dovranno spingerci verso nuovi traguardi, sfide e -come sempre – responsabilità che siamo contenti di assumerci, per guardare al futuro consapevoli delle radici ben salde che ci sostengono.
Dovremo essere, infatti, sempre più consapevoli e al contempo portavoci – insieme a chi condivide i nostri stessi principi – che il sistema della promozione sportiva abbia il dovere di essere dinamico, attento ai cambiamenti che ormai non riguradano più il solo ambito sportivo, ma l’intero perimetro del volontariato. Un perimetro che orgogliosamente presidiamo e conosciamo molto bene.
Non solo, dovremo essere anche fautori di proposte e soluzioni olistiche, cioè capaci di abbracciare settori diversi necessari alla risoluzione dei problemi e delle sfide che all’indomani della riforma del sistema sportivo ci attendono.
Non solo, dovremo essere anche fautori di proposte e soluzioni olistiche, cioè capaci di abbracciare settori diversi necessari alla risoluzione dei problemi e delle sfide che all’indomani della riforma del sistema sportivo ci attendono.
Poiché é proprio nella forza propulsiva della rappresentanza orizzontale che il Paese ha sempre trovato le sue principali innovazioni. Cosଠdovrà essere ancora oggi e ciascuno dovrà fare la sua parte. Noi sicuramente faremo la nostra, andando a replicare a livello macro ciò che facciamo al nostro interno. Ovvero andando ad analizzare i mutamenti e i nuovi bisogni e trovando soluzioni trasversali e flessibili. Un esempio? Le recenti modifiche fatte al nostro Regolamemto Organico vanno in questa direzione e rispondono esattamente alle convinzioni da cui prende le mosse questo editoriale.
Ovvero sono state un passaggio necessario per fare in modo che le regole su cui si fonda il nostro Ente siano costantemente commisurate con le necessità e le evidenze dei nostri tempi. Proprio la mancanza di timore nei confronti del cambiamento e la voglia di trovare sintesi su cui fondare la crescita ci ha contraddistinto sono ad oggi. à€° grazie a quella che siamo riusciti ad a non fermarci e a diventare sempre più numerosi e sempre più capillari. Capillari, non solo nel presidio del territorio, ma anche nell’azione sociale. In questo senso era importante che anche il nostro Regolamento Organico si adeguasse, ad esempio ricomprendendo norme relative alle attività extra sportive. Proprio a certificare l’espansione del raggio di azione dell’Ente verso una serie di territori come la cultura, lo spettacolo, l’ambiente comunque legati dalla capacità di creare connessioni e aggregazione.
Ovvero sono state un passaggio necessario per fare in modo che le regole su cui si fonda il nostro Ente siano costantemente commisurate con le necessità e le evidenze dei nostri tempi. Proprio la mancanza di timore nei confronti del cambiamento e la voglia di trovare sintesi su cui fondare la crescita ci ha contraddistinto sono ad oggi. à€° grazie a quella che siamo riusciti ad a non fermarci e a diventare sempre più numerosi e sempre più capillari. Capillari, non solo nel presidio del territorio, ma anche nell’azione sociale. In questo senso era importante che anche il nostro Regolamento Organico si adeguasse, ad esempio ricomprendendo norme relative alle attività extra sportive. Proprio a certificare l’espansione del raggio di azione dell’Ente verso una serie di territori come la cultura, lo spettacolo, l’ambiente comunque legati dalla capacità di creare connessioni e aggregazione.
Quella stessa capacità progettuale che abbiamo avuto nel modificare le regole del nostro stare insieme deve oggi essere messa a servizio di sfide ancora più grandi che riguardano la promozione sportiva. Tutto insieme dovremo lavorare non solo per un’offera sportiva che sia sempre più adeguata alle necessità del tessuto associativo, ma anche per la costruzione e l’affermazione di un ruolo riconosciuto di costruttori di welfare. I tavolo importanti cui sedersi si profilano all’orizzonte e sono certo che ci faremo trovare pronti.
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