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04.12.2019

Istituzionale

​Un ponte che deve unire e non dividere

Medaglia d’oro al valor civile, conferita nel 2006 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Alla memoria di Fabrizio Quattrocchi nato a Catania ma cresciuto a Genova città dove è sepolto. E dove i suoi concittadini hanno deciso di intitolargli una passerella pedonale sul fiume Bisagno. Targa già predisposta in attesa della cerimonia di inaugurazione quando l’ANPI, l’associazione dei partigiani italiani, ha deciso di opporsi. 
 
“Fabrizio è stato ucciso dagli uomini dell’Isis mentre stava svolgendo il suo lavoro presso un’agenzia di sicurezza, proteggendo altre vite. Alla luce di tutto ciò io insieme con la mia famiglia non desideriamo più che il ponte venga titolato a Fabrizio poiché si prospetta, sin dalla sua origine, come fonte di sofferenza e contrasti non voluti”: con queste parole, Graziella Quattrocchi, sorella di Fabrizio, ha spento ogni polemica facendo capire come un ponte debba unire e non dividere.
 
Parole che portano pace in una discussione che rischiava di divenire ogni giorno più livorosa. Con ancora più orgoglio ricordiamo che una sezione del Premio “ASI Sport&Cultura”, che si celebrerà il 13 dicembre a Roma presso il Salone d’Onore del CONI, è intitolata proprio a Fabrizio Quattrocchi.
 
(La sorella di Fabrizio Quattrocchi, Graziella, durante la premiazione di Sport&Cultura, lo scorso anno)

 

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