12.02.2021
Istituzionale
Quando un alpino ottenne il Premio ASI Italiani nel Mondo
Una targa è concessa agli italiani che si sono distinti nelle arti, nello sport e nel sociale al di fuori del nostro Paese. Il Premio 'Italiani nel Mondo' è ormai un riconoscimento tradizionale e ambito in casa ASI.
Sono membri della Commissione giudicante i nostri Sebastiano Campo, Natalina Ceraso Levati, Vittorio Fanello, Sandro Giorgi, Giuseppe Scianò. Il suo Presidente è Gianmaria Italia, giornalista, Consigliere Nazionale ASI, dirigente di lungo corso che, attraverso questa rubrica, ha voluto far conoscere le eccellenze italiane che il nostro Ente, nel tempo, ha deciso di premiare.
INTERVISTA A BRUNO RONCARATI
Un alpino in Gran Bretagna
Intervistare Bruno Roncarati, classe 1935? Non può che emozionare chiunque conosca la sua storia professionale, sportiva e di alpino.
Sebbene la sua attività di giornalista, di esperto enologo, di promotore di buoni cibi e vini italiani che lo hanno fatto apprezzare in tutto il Regno Unito dove è arrivato nel 1962, Roncarati, che è stato tenente degli Alpini, ha dedicato tutta la sua vita britannica alla locale sezione ANA che, istituita nel 1928, è la prima per fondazione all’estero. Fu nominato suo vicepresidente nel 1972, quattro anni dopo, l’11 aprile 1976, eletto presidente e quella carica lo accompagna tuttora: linfa vitale di quell’encomiabile dinamismo che lo porta a guidare i suoi veci e il loro grande stendardo a tutte le adunate in giro per l’Italia.
La sua fama non poteva restare sconosciuta all’ASI che del senso della Patria e dell’Italianità ha accompagnato ogni passo dalla sua istituzione. Ecco quindi che Bruno fu tra i primi a ricevere il Premio Italiani nel mondo e quale sede più appropriata se non durante un’Adunata degli Alpini? Quella del 2016 ad Asti, e Gianmaria Italia lo ha raggiunto nella città piemontese per mettergli tra le braccia la nostra targa-premio che riportava questa motivazione: “Al Comm. Bruno Roncarati per avere, con la proprie molteplici attività professionali e di presidente della Sezione A.N.A. di Gran Bretagna, onorato l’Italia all’estero”.
(I nostri alpini in Gran Bretagna)
Da quella volta Roncarati e Italia si incontrano ad ogni adunata ed è con commozione reciproca riabbracciarsi. La pandemia ha purtroppo annullato il raduno programmato nel maggio 2020; si farà, forse, nel maggio di quest’anno. Comunque sia non poteva mancare tra loro una chiacchierata che riportiamo qui.
Bruno, il Covid ti ha tenuto lontano dalla tua amata Italia, ne ha risentito anche la tua attività?
"Sì, ne ha risentito, ho rallentato considerevolmente, ma, seppur sporadicamente, continuo a scrivere, anche e soprattutto per tenere esercitata la mente".
A proposito di scrivere non puoi non ricordarmi di come nacque Pino l’Alpino, il vostro giornale
"Ah, volentieri. Era il 1974 e l’alpino Gianni Martelli, un ligure che aveva una tipografia a Londra, lanciò l’idea, me ne affidarono la direzione e a Martelli la redazione. La prima copia uscì nel novembre di quell’anno e ebbe una cadenza mensile; poi, quando Martelli tornò a Genova, le frequenze diminuirono, Pino l’Alpino mantiene un’edizione all’anno ma può essere fiero di avere ricevuto sempre significativi riconoscimenti".
Allora che mi dici dell’attività dei sempre validi Alpini della sezione Gran Bretagna?
"La pandemia ha imposto drastiche limitazioni anche solo per vederci; purtroppo abbiamo potuto partecipare in pochi alle esequie di due nostri soci andati avanti: abbiamo portato l’ultimo saluto al Sergente Alpino Adolfo Dellapina, 98enne era l’ultimo nostro socio reduce di Russia; poi al Cav. Marino Maccini, 86enne, era il Segretario Sezionale.
Gianmaria, tutto è statico, siamo sempre in meno e praticamente in “ibernazione”, … speriamo di svegliarci in primavera!".
Purtroppo molte cose stanno cambiando, come è la situazione nella comunità italiana nel tuo territorio?
"Si tira avanti, ma a fatica ed il perdurare dell’isolamento coatto sta un po’ “sgretolando” la comunità avvezza ad incontrarsi, socializzare, organizzare eventi benefici, ecc".
So che hai meritatamente avuto molte benemerenze, riconoscimenti da ogni dove, ma mi puoi dire cosa ha invece rappresentato per te avere ottenuto il nostro Premio che riserviamo a eccellenze italiane all'estero?
"Ah, certamente un riconoscimento che mi sta a cuore e che mi gratifica, soprattutto di questi tempi in cui i valori morali stanno sempre più evaporando e quelli di Patria stanno … dileguandosi".
Vuoi concludere questa conversazione con alcune tue riflessioni, considerazioni, speranze?
"In un mondo che sta andando alla deriva in tutti i sensi (cambio climatico in primis, corruzione, apatia, mancanza di rispetto per le istituzioni, per i superiori) mi rammarica pensare al futuro dei miei sette nipoti, delle prossime generazioni. Questo purtroppo non è pessimismo mio caro è REALISMO. Speranza: idealmente reintrodurre il servizio di leva, ma mi rendo conto che sarebbe “antiquato”. Sei mesi però di servizio civile per TUTTI i 18enni maschi e femmine, alloggiati in camerate e soggetti a stretta disciplina, rispetto dei superiori ecc. come ai tempi della leva…. bè questo potrebbe aiutare non poco, ma è una chimera".
(Roncarati riceve il premio dal nostro Gianmaria Italia)
Dal 1936 al 1962 ha vissuto a Casalmaggiore (Cremona)
Dal 1962 vive in Gran Bretagna dove è felicemente sposato, ha tre figli maschi
Geometra, laureato in Economia e Commercio Università di Parma
Oltre all’italiano, parla correntemente francese, inglese e spagnolo
Tenente degli Alpini (1960/1962); dal 1980 è Presidente della sezione ANA di Gran Bretagna
Ha partecipato a 5 maratone di Londra e numerose mezze maratone; pratica il trekking ad alto livello (letteralmente): Alpi, Himalaia, Ande Peruviane, Kilimanjaro, Ruta Maya attraverso Messico, Belise e Guatemala.
Giornalista, promotore di vini e cibi italiani
Cavaliere OMRI 1974
Cavaliere Ufficiale OMRI 1978
Commendatore OMRI 1993
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