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19.11.2015

Istituzionale

La psicosi generata dai fatti di Parigi e il caso Radja Nainggolan

Che i fatti terribili di Parigi abbiano provocato una psicosi generale e diffusa è evidente. Lo si è visto con la sospensione della partita amichevole tra Germania e Olanda che si sarebbe dovuta giocare ad Hannover, a seguito di un allarme bomba e alla presenza di individui sospetti nei pressi dello stadio; poi con la deviazione di due aerei della compagnia Air France diretti a Parigi, in seguito ad una telefonata anonima che avvisava della presenza di ordigni esplosivi. Oggi a Roma con l’allarme per un sospetto pacco sulla metro A. Evacuata e chiusa la stazione Lepanto e linea interrotta tra Ottaviano e Termini per un'ora a causa di un intervento delle forze dell'ordine.

Questo clima di paura porta non solo ad una collaborazione tra pubblico e privato, tra Stati e Stati, che si aspettava da tempo in materia di sicurezza , ma soprattutto induce ad aumentare la soglia di attenzione verso tutto e tutti, annullando quel confine che in periodi di normalità sembra graniticamente scolpito: quello tra le persone comuni e le persone famose.

E sappiamo bene che lo sport di vip ne ha molti. Accade infatti che Radja Nainggolan, centrocampista della Roma , idolo per gli abitanti della capitale, venga scambiato per terrorista in un hotel della sua Anversa. Sono alcuni ospiti del Radisson che, vista la cresta e i tatuaggi, presi dal panico, lo segnalano come "potenzialmente pericoloso" alle forze. Una volta giunti in camera, però, gli agenti riconoscono subito il centrocampista, scusandosi e posano per una foto con lui.

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