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17.07.2020

Istituzionale

La fiaccola dello sport nella Sala Levanti

Un quadro che racconta lo sport in questo periodo emergenziale. Tutto in una fiaccola sorretta dalle mani di tanti sportivi. L'autore è Manuel Boninsegna

‪E già nell’entrare nel suo studio, Streeto ink Tattoo, in stile British Anni '30, si respira quest’aria creativa fatta di pareti scure e quadri colorati dove si percepisce il suo mondo. ‬‬
‪Manuel ha sempre disegnato fin da bambino‬‬. Tanti gli stili sperimentati: dalle matite agli acquarelli  fino alla Street art partecipando ‬a varie mostre.‬‬

"‪Nel periodo di Lockdown – spiega – mi sono dedicato tantissimo alla pittura spaziando tra lavori di mia personale ideazione e ispirazione e lavori su commissione.  ‬‬
Tra questi ho realizzato anche disegni di personaggi di fumetti adattati al periodo che stavamo affrontando (con mascherine e guanti): ne pubblicavo 1 al giorno sulle mie pagine Facebook e Instagram in modo che tutti potessero scaricarle e farle colorarle ai propri bimbi nella speranza di far passare loro un po’ di tempo in serenità ricevendo un messaggio di speranza e positività con un mezzo comunicativo per loro idoneo"

Ma come nasce l'idea di un quadro che rappresentasse lo sport che esce dall'emergenza? "Sono stato contattato da Davide Magnabosco che conosco da qualche anno essendo tesserati ed avendo entrambi i figli che frequentano lo stesso maneggio presso la società sportiva Spia d'Italia, a Lonato del Garda, affiliata ASI (attività di Mounted games dedicata ai bambini e agli adolescenti in grande espansione in questi anni in Italia).
Davide mi ha proposto la realizzazione di questa opera che potesse lasciare un ricordo positivo di quanto i valori dello sport che ASI rappresenta abbiano avuto un ruolo fondamentale nel sostenere le difficoltà durante il lockdown e nella ripresa post Covid19".

La proposta del Presidente Provinciale di Brescia Magnabosco, è stata quella di poter mostrare il quadro proprio nella Sala Levanti degli uffici del Nazionale a Via Piave. Proposta accolta con entusiasmo. 

"L’idea comune – prosegue l'artista – è stata quella di rappresentare un senso di gruppo e di forza che insieme siano traino e aiutino a superare momenti veramente duri come questo. 
‪Per questo ho deciso di tenere la parte bassa del quadro molto scura e “cupa” facendo da lì salire delle mani che insieme sorreggono la fiaccola olimpica, fiaccola che rappresenta tutti gli sport a livello globale e che ha avuto anche lei la sua parte di “danno” essendo state annullate le Olimpiadi di quest’anno.‬‬
‪Da lì una mascherina che cade a terra rappresentante un capitolo chiuso (si spera) e poi la classica fiammata della fiaccola colorata e viva rappresentate i valori dello sport, la rinascita e il nuovo inizio che anche grazie a tali valori stiamo vivendo… con all’interno il logo ASI ‬che li rappresenta e allo stesso tempo si nutre di tali valori".‬

‪ ‬‬
Ricordando Alessandro Levanti
"Lo metteremo nella sala a lui intitolata". Questa è stata la decisone presa dai vertici ASI, accogliendo la proposta del Presidente Provinciale, Davide Magnabosco. Un quadro, che raccontasse la forza dello sport nel superare ogni ostacolo, rappresenta la  storia di Levanti che ha partecipato alla nascita ed è stato nodale per la crescita del nostro Ente. 


 

 
SIMONE LEVANTI:
"A mio padre sarebbe piaciuto"
Sono sicuro che a mio padre sarebbe piaciuto molto questo quadro perché rappresenta a pieno Il senso di comunità che anima l’ASI. 
Il suo amore per l’Ente ardeva come il fuoco della fiamma olimpica, concetto riassunto nella sua celebre affermazione “Il bene dell’Ente viene prima di tutto”Perché papà non era solo il Vicepresidente di ASI, ma anche un punto di riferimento per tutti. Potevi chiedergli un consiglio su qualsiasi cosa, da quelle più banali a quelle più delicate.
Ha sempre lavorato con grande attaccamento, diceva “quando le cose le fai con passione è tutto più facile”.

Ringrazio sentitamente, anche a nome della mia famiglia, l’artista e tutta l’ASI per l'immenso amore.
 
 
 
 
CLAUDIO BARBARO:
"Quella sala riunioni dedicata ad Alessandro"
Con Alessandro morì un pezzo di ASI. Non potevamo non intitolare la sala riunioni a lui. Ed era giusto che quel quadro fosse proprio lì anche per il significato che esprime: braccia delle tante persone che hanno fatto la storia di questo Ente. Protese verso la fiaccola simbolo dello sport. 
Alessandro, per tutti Yoghi, ha iniziato a lavorare nel Centro Nazionale Sportivo Fiamma a soli 17 anni, prima del diploma, diventandone in seguito stimato dirigente nazionale sino alla costituzione dell’ASI, del quale è stato Vicepresidente sino all’ultimo giorno.
Quarantacinque anni dedicati all’associazionismo sportivo di destra, senza dimenticare ovviamente la toga e l’avviato studio legale che per tanti anni ha condiviso con l’inseparabile moglie Tina.
Tanti di noi da quando hanno iniziato a lavorare nel mondo dello sport hanno sempre avuto al loro fianco Alessandro. Tanti sono cresciuti con lui e grazie a lui. Grazie ai suoi suggerimenti, alle sue capacità relazionali, professionali ed una conoscenza dell’ordinamento sportivo pari alla sua altra smisurata passione, quella per la politica. 
Con Alessandro se ne è veramente andato un pezzo della nostra vita, della mia nel Fiamma e nell’ASI. La sua ASI, così amata tanto da occupare le ultime ore, passate al telefono a dettare le cose da fare nei prossimi giorni…. (c.b.)
 

 

[  Fabio Argentini  ]

 

 
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