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01.02.2021

Istituzionale

Ferraguzzi. Due Scudetti in Italia, nel calcio femminile pionieristico e poi una stella in Belgio

Annualmente ASI assegna dei premi a uomini, donne e soggetti istituzionali che partecipano alla vita dell'Ente e contribuiscono a diffondere lo sport, mostrandone le numerose potenzialità.

Una targa è concessa agli italiani che si sono distinti nelle arti, nello sport e nel sociale al di fuori del nostro Paese. Il Premio 'Italiani nel Mondo' è ormai un riconoscimento tradizionale e ambito in casa ASI.

Sono membri della Commissione giudicante i nostri Sebastiano Campo, Natalina Ceraso Levati, Vittorio Fanello, Sandro Giorgi, Giuseppe Scianò. Il suo Presidente è Gianmaria Italia, giornalista, Consigliere Nazionale ASI, dirigente di lungo corso che, attraverso questa rubrica, ha voluto far conoscere le eccellenze italiane che il nostro Ente, nel tempo, ha deciso di premiare.  

 

Feriana Ferraguzzi, la pioniera

Ero da tre anni nel giornalismo dove mi occupavo di Economia; un amico, papà di una calciatrice del Fiammamonza, mi fece conoscere il Calcio femminile: fu un amore a prima vista e lo seguii, unico giornalista a livello nazionale,  per 15 campionati, dal 1983 al 1996/97. 
Testimoniai il passaggio del movimento dalla Federfemminile (istituzione privata) alla FIGC (1986), feci esperienze umane e professionali straordinarie.  
Il 27 novembre 1988, dopo la vittoriosa (2-0) partita che la nostra Nazionale aveva disputato contro la Francia allo stadio Mirabello di Reggio Emilia per i quarti di finale degli Europei, l’allenatore Ettore Reccagni mi chiese se, nel rientrare a Milano, potevo accompagnare Feriana Ferraguzzi all’aeroporto di Linate: un privilegio! Ricordo però che non le fui di grande compagnia perché avevo un terribile torcicollo, guardavo solo davanti a me, il parabrezza e basta ma lei, con signorilità, ancora adesso mi è grata per quel passaggio.

Appena ventenne, Feriana, umbra di Perugia, aveva già vinto uno Scudetto con la Lazio, replicandolo l’anno dopo quando accettò, prima calciatrice italiana, l’ingaggio dello Standard Fémina Liége, la maggiore società belga. A Liegi ha proseguito come calciatrice fino al 1999 rimanendo poi come allenatrice; con il ruolo di direttore tecnico prosegue tuttora la sua straordinaria carriera.
Malgrado il trasferimento, questa straordinaria mezz’ala di punta continuò a rispondere alle convocazioni della  nostra Nazionale apportando quelle significative e utili esperienze acquisite sulla scena internazionale. Lasciò la maglia azzurra  dopo la finale degli Europei 1993, dove venne premiata quale miglior giocatrice del torneo.

Anche l’ASI ha voluto assegnarle il proprio riconoscimento, il Premio Italiani nel mondo con questa dedica che mi dettò il cuore: “A Feriana Ferraguzzi, calciatrice azzurra di grande talento, è emigrata in  Belgio raccogliendo massimi apprezzamenti per la sua alta professionalità, sia come atleta che commissario tecnico, facendo onore all’Italia”  Era il 14 dicembre 2019 e la targa venne ritirata da sua sorella Tiziana.

Ho contattato Feriana in Belgio, dove vive, per questa intervista durante la quale non poteva mancare un ricordo della tragedia di Marcinelle, alle porte di Charleroi. Mi risponde: “Un buongiorno imbiancato dal Belgio; sì, Marcinelle sta nel cuore di tutti gli italiani del Belgio”.

Come è la vita personale e professionale malgrado il coronavirus?
“La vita va di pari passo con quella professionale, siamo costrette a fare i test covid tutte le settimane per poter giocare, da quel punto di vista siamo privilegiate… Le regole sono strette, ma non  ci dobbiamo scordare che c’è gente che muore tutti i giorni”.

Da quando ci siamo visti si sono realizza alcuni suoi progetti, sogni?
“Purtroppo molte cose che mi ero prefissate di fare sono ferme per il Covid, ma comunque sempre progetti professionali. Per i sogni non c’è spazio, l’importante è che la  famiglia stia bene”.

Come è la situazione della comunità italiana in Belgio?
“Sono tutti molto solidali con  le persone in difficoltà, organizzano raccolte fondi, inviano messaggi di incoraggiamento sui social, il cuore italiano si vede”.

Cosa ha rappresentato per lei il nostro premio?
“Una grande emozione questo riconoscimento alla carriera, ha ricompensato quello che ho fatto e quello che ho rappresentato in Italia e all’estero. Poi il premio è anche una ricompensa per la mia famiglia per avere sopportato le mie assenze. Nell’ambito lavorativo ho ricevuto molte gratificazioni, molte telefonate di amici italiani che hanno seguito il percorso della mia carriera”. 

Vuole concludere con delle riflessioni?
“Viviamo in un mondo che, purtroppo, ahimè va allo sfascio. La pandemia ha prodotto effetti catastrofici sul reddito delle famiglie; per non parlare delle catastrofi naturali che abbiamo visto in questi ultimi anni… Spero che tutto questo ci apra gli occhi, ci riporti ad essere più umani ed apprezzare di più le piccole cose, quelle semplici che, forse, ci siamo dimenticati… Quando viene da queste parti cerchiamo di vederci”.
 

 

Feriana (Fery) FERRAGUZZI
Calciatrice, poi direttore tecnico
Nata a Perugia il 20 febbraio 1959
Risiede a Liège (Belgio) dal 1980
Inizio attività: A.C. Perugia Calcio (1975-1978). 1979-80 (Lazio), 1980-99 (Standard Fémina de Liège)
In Nazionale dal 1975 al 1993 (73 presenze, 8 gol)
Palmarès: 10 campionati nazionali (2 con la Lazio e 8 con lo Standard Fémina de Liège), 4 Coppe del Belgio e 3 Supercoppe del Belgio


 

 

 
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