17.12.2021
Istituzionale
È necessario mantenere alta la vigilanza a tutela di enduro, quad e 4×4
Il condizionale rimane però d'obbligo, assunto che le singole Regioni sono chiamate in causa, anche dallo stesso decreto, nell'opera di individuazione e catalogazione dei sentieri di viabilità forestale e silvo-pastorale; rimane comprensibile la preoccupazione delle Associazioni Sportive legate al fuoristrada, come anche quella del comparto turistico afferente questo tipo di escursioni montane, ma in questa fase occorre mantenere lucidità.
"Forze Politiche, Associazioni rappresentative degli interessi di categoria e Federazioni Sportive Nazionali stanno procedendo, in queste ore, a far sentire la propria voce attraverso i canali social e mediatici, tuttavia il MIPAAF ha già precisato che la maggior responsabilità ricadrà sulle Regioni; ciò, invero, non è sufficiente a rasserenare il clima e permane la preoccupazione di una oggettiva limitazione per la fruizione sportiva della viabilità montana. Mai come ora è necessaria chiarezza", così ha spiegato il nostro Presidente Claudio Barbaro.
"ASI intende farsi portatore delle istanze del mondo associazionistico che pratica l'off-road – prosegue Barbaro – anche al fine di raccogliere le migliori proposte da produrre in Parlamento: pur nel rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio boschivo, di prevenzione del rischio idrogeologico e della impresa pastorale, rimane evidente che occorra garantire anche la pratica sportiva, escursionistica e turistica della montagna; il Governo non può deresponsabilizzarsi sul tema della fruizione della viabilità forestale, ma al contrario dovrebbe incentivare e favorire un utilizzo responsabile della stessa che tenga conto di tutti i diritti e gli interessi in campo."
Il nostro Presidente quindi invita tutte le associazioni affiliate attraverso la rete periferica, i Settori tecnici competenti e le organizzazioni convenzionate a raccogliere e produrre le migliori proposte sul tema: chi vive quotidianamente la montagna può, sicuramente, rappresentare una sensibilità e una competenza importante che meritano di trovare non solo rappresentanza nell'ordinamento sportivo ma anche ascolto da parte di tutte le Istituzioni pubbliche.
ma vigilanza, e proposte concrete
I due responsabili, condividendo le varie preoccupazioni, tengono a fare delle dovute precisazioni: “In questi due giorni il Presidente ASI Nazionale Claudio Barbaro, la dirigenza nazionale e locale di ASI, si sono posti responsabilmente il problema ed interpellato legali, comandanti Forestali, e quanti altri potessero confermare o smentire la agitazione diffusa. Il nuovo decreto dimostra che il governo abbia promulgare il testo senza interloquire minimamente con la Associazioni sportive di categoria; è pur vero che sono coinvolti altri Enti, come Regioni o Comuni, ed è, comunque, da precisare che anche questo decreto riprende la linea dei precedenti decreti che partono dal 1992, e però, tuttavia, emerge l’insoddisfazione per un'altra occasione mancata per valorizzare e difendere un comparto sportivo vanto dello sport italiano, nonché un segmento produttivo in termini di turismo ed indotto. Demandare alle Regioni la legislazione della viabilità forestale è, in effetti, il vero problema per chi pratica attività di fuoristrada, ed il problema delle autorizzazioni a transitare nelle proprietà c’è sempre stato.
Sono anni che si discute di queste difficoltà, e sono anni che gli enduristi e i fuoristradisti vengono considerati dai proprietari di terreni forestali alla stregua di devastatori dei boschi, vieppiù che molte Regioni non hanno emesso una propria legge, con conseguenti incognite sui permessi da ottenere per la organizzazione di eventi.
La vera meraviglia è questa: la questione non è tanto l’ennesimo decreto scritto male, bensì l’improvviso agitarsi di chi grida allo scandalo come se dall’aprile del 1992 al dicembre 2021 non ci fossero stati problemi, mentre sono anni che i fuoristradisti si battono per far modificare l’attuale legislazione”.
Roberto Martini e Lucio Cecere, concludono: “A seguito delle precisazioni pervenuteci, comprese la precisazione del MIPAAF e dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), va chiarito che “Non vi è (ancora) nessun nuovo divieto”, quindi se da un lato tutti i fuoristradisti possono tirare un sospiro di sollievo, è importante che tutte le Associazioni e gli atleti di fuoristrada, raccolgano l'invito del presidente Barbaro a formulare suggerimenti ed osservazioni, al fine di predisporre eventuali emendamenti migliorativi”.
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