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27.04.2022

Istituzionale

Memorial Toussan, antiche emozioni

Trofeo Marcello Toussan al Futbol Club, centro sportivo nel cuore del Villaggio Olimpico a Roma. In campo Fiamma, Vigna Stelluti, Vigna Stelluti All Star e UGL. Vittoria ai rigori del Vigna Stelluti All Star ma questo poco importa. Quel che conta è che tanti “vecchi” ragazzi si sono ritrovati dopo molti anni per ricordare Marcello Toussan maestro e organizzatore di calcio recentemente scomparso. Il primo Trofeo Marcello Toussan è dedicato al ricordo dello storico allenatore, dirigente e presidente di numerose società romane, fra tutte Vigna Stelluti e Juvenia. Al Trofeo, organizzato dalla moglie Livia e dalle sue figlie Lavinia e Michela, hanno partecipato squadre formate da quelli che sono stati dei veri e propri figli sportivi di Toussan. Presente anche il Presidente della Divisione Calcio a 5 Luca Bergamini, che ha voluto ricordare così Toussan: “Non è stato solo un grande dirigente sportivo, ma soprattutto ha rappresentato un punto di riferimento per i giovani, dotato di grande carisma, ha coinvolto intere generazioni del territorio romano nella pratica del calcio a 5, di cui era e sarà sempre un’icona”. Presenti, tra gli altri, il Presidente di ICS Andrea Abodi, nelle vesti di giocatore, i giornalisti Jacopo Volpi e Fidel Mbanga-bauna.

 

Il ricordo del nostro Presidente

Se il Tevere potesse parlare…

Pochi giorni prima di scrivere questo breve ricordo, la figlia di Marcello, Michela, recupera dagli archivi una foto del papà, preziosa per tutti noi. Il primo convegno della storia di ASI, di cui proprio Marcello fu uno dei fondatori in quel pomeriggio di aprile del 1994 a Latina: eravamo nella pancia dell’Olimpico, l’attuale sala stampa, e si parlava di medicina sportiva. Eravamo tutti più giovani animati dalla voglia di costruire qualcosa di importante.
Impossibile non ricordare il suo meticoloso archivio cartaceo dove si nascondevano solo alcuni dei ricordi che hanno accompagnato la nostra gioventù. Un piccolo tesoro di memorie condivise. Ricordi del passato, tra campi di calcetto (così si chiamava allora), stanze affumicate per riunioni che duravano all’infinito, macchine piene di ragazzi per trasferte verso quartieri di una Roma nella quale portare quella “F” sul petto rischiava di farti uscire dall’uscita di servizio del campo, qualche ora dopo il fischio dell’arbitro.
Ricordi di una gioventù che ci richiama ancor oggi al rispetto verso un mondo che, pur distante nel tempo, è quello da cui proveniamo: radici identitarie, tradizioni, legami indissolubili nati in un campo di calcio, in una sezione o per strada.
Ricordo i volti di tutti quegli amici, uno per uno. Ricordo tante delle cose che ci dicevamo e che custodisco, come Marcello il suo archivio, nel profondo del cuore.
Nel Fiamma e poi nell’ASI Marcello si è occupato di sport ed è arrivato con i suoi ragazzi prima nel calcio e poi nel calcio a 5 a primeggiare a Roma e in Italia. Impossibile non ricordare le prime finali per il titolo italiano di calcetto in uno stadio centrale del tennis stracolmo.
Sono stato anche io un suo ragazzo come secondo portiere nella Fiamma Vigna Clara. Attraverso lo strumento per lui naturale della goliardia, ci ha cresciuti a pane, pallone e politica. Ci ha cresciuti e ha contribuito a farci diventare uomini.
Tanti ricordi e tanti momenti corrono veloci. Un mondo intero sintetizzato da una sua storica frase… “Se il Tevere potesse parlare…”

Claudio Barbaro

 

 

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