Uno slalom “gigante” come il cuore del Rotary Milano International Net

Si è tenuto lo scorso sabato il secondo appuntamento sportivo del progetto “In campo col cuore” promosso dal Rotary Milano International Net. L’iniziativa, già supportata dal Presidenza del Consiglio Comunale di Milano, prevede una serie di appuntamenti sportivi aperti al pubblico il cui ricavato viene devoluto per l’acquisto di defibrillatori di ultima generazione con cui rendere cardio protetto il capoluogo lombardo.
Il primo defibrillatore è stato acquistato grazie ad una gara di padel (con oltre 50 iscritti) e regalato a Natale alla Polizia di Stato, consegnato dal Presidente di Club Chiara Giudici, proprio nelle mani del Questore di Milano, Giuseppe Petronzi, che ha accolto con grande favore tutto il progetto del Club.
L’appuntamento, tenutosi sabato 18 marzo all’Aprica, una gara di sci amatoriale, è stata accolta con grande entusiasmo dai rotariani di Milano accorsi in massa all’evento. Molti anche i non sciatori che si sono goduti una bellissima giornata di sole, di amicizia e di convivialità col comune intento di fare del bene al proprio territorio e alla sua comunità.
L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione con ASI Lombardia e al supporto degli sponsor che credono nel progetto, tra questi: Nessie Viaggi, 3i4im, DN Lemans e Centro Servizi Investigativi.
Con questo secondo appuntamento, il Rotary Milano International Net è riuscito a raccogliere i fondi per acquistare un secondo defibrillatore da donare tra qualche mese al Municipio 7 che lo installerà all’interno di un parco cittadino.

Per tenersi informati sui prossimi appuntamenti sportivi di questo energico Rotary Club milanese:
https://www.facebook.com/rotarymilanointernationalnet/

Sul podio nella gara maschile, da sinistra a destra: Federico Giudici 2^ classificato, il Presidente di ASI Lombardia Marco Contardi 1^ classificato, Costantino Bergamaschini, 3^ classificato Massimiliano, Marcantonio 4^ classificato

​Riaprono gli impianti Sciistici. Il Green Pass sarà obbligatorio anche per sciare

Con il decreto Green Pass bis approvato alla Camera si estende l’obbligo del Certificato Verde anche per l’utilizzo degli impianti di risalita nei comprensori sciistici. Per chi non è vaccinato c’è l’obbligo di tampone molecolare negativo che avrà validità innalzata da 48 a 72 ore. Necessiterà anche l’approvazione da parte del Senato, che dovrebbe pronunciarsi entro il 5 ottobre.
Inoltre, proprio le principali associazioni di categoria – Fisi, Anef, Federfuni, Amsi e ColNaz – hanno firmato a Milano presso la sede della Federazione sport invernali il protocollo per la riapertura delle aree sciistiche e per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici per gli sciatori non agonisti e amatoriali.
Sembra quindi allontanarsi l’ipotesi di un altro inverno senza sci, che sarebbe stato devastante per l’intero comparto della montagna, già provata da una stagione e mezza di chiusure e incertezze sul futuro.
Segnaliamo che non risulterebbero previste limitazioni alla vendita degli skipass. Si punta pertanto ad una capienza del 100% nei comprensori sciistici
La portata degli impianti potrebbe essere ridotta all’80% per quelli chiusi come funivie, cabinovie e seggiovie con la cupola paravento, dove sarà obbligatorio indossare la mascherina.
Mentre potrebbe non essere necessario esibire il GreenPass nelle stazioni dotate solo di impianti all’aperto, cioè skilift e seggiovie scoperte.
Sembra, quindi, esserci di fatto un via libera alla prossima stagione sciistica che potrà essere aperta a tutte le persone che si sono vaccinate, sono guarite o che sono in possesso di un tampone con validità (prolungata) di 72 ore.

IN ALLEGATO IL PROTOCOLLO PER LA RIAPERTURA DELLE AREE SCIISTICHE E PER L’UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI RISALITA NELLE STAZIONI E NEI COMPRENSORI SCIISTICI PER GLI SCIATORI NON AGONISTI E AMATORIALI

Verso la Vela di Campocatino

Una ventina di iscritti AMSES associati ASI, si sono radunati ai piedi di Campocatino per intraprendere un suggestivo cammino sulla neve con l'aiuto delle ciaspole.
L'organizzatore di questa ennesima avventura in montagna è di nuovo il Maestro Tony Lionetti, che con consueta pazienza e dedizione si è dedicato a tutti i partecipanti dell'evento, permettendo loro di raggiungere il primo punto stabilito: la Vela. 
 
…arrivati al fontanile ho potuto constatare un'acqua gelata. Ora inizia l'ultimo sforzo per scollinare dove anche il walk stentava a spingere. Finalmente intravedevo Campocatino con la sua monumentale Vela di cristallo… 

Ci si è poi incamminati tutti insieme verso la successiva tappa: Monte Crepacuore, più impegnativa, ma ancora più affascinante e ricca di incantevoli paesaggi innevati; da alcuni partecipanti è stata raggiunta in modo meno spedito, mentre da altri più celermente.
Questi ultimi sono stati anche i temerari che, insieme al prezioso aiuto del Maestro Tony e di Andrea Giordani, istruttore di arrampicata, hanno percorso 11,7 km in circa 5 ore di cammino, affrontando circa 700 metri di dislivello tra il luccichio della neve e il sole cocente.
Soltanto 3 persone, grazie ad un adeguato equippaggiamento, sono riuscite ad arrivare alla vetta del Monte Monna, a quota 1.952 metri s.l.m., chiudendo nel totale i circa 15 km di percorso. 
Gli altri, che hanno quasi raggiunto la vetta, sono tornati stanchi ma felici al rifugio, portando con loro la gratitudine verso la natura incontaminata con la quale sono venuti a contatto.
Circa un'ora e 40 minuti dopo, anche i tre temerari che sono riusciti ad arrivare in vetta, hanno raggiunto il rifugio. 
Con il ricordo di una splendida avventura alle spalle e con la speranza di partecipare quanto prima ad altre giornate indimenticabili come questa, ma sopratutto con un sorriso sincero sulle labbra e con la mente lontana dai pensieri, si è tornati tutti a casa.

Barbaro: “Chiusura impianti sciistisci. Scelta sbagliata, c’erano altre strade”

“Un settore già paralizzato dalla crisi, che contava sulla riapertura come una boccata di ossigeno, subisce un durissimo stop. A pagare le conseguenze, nuovamente, istruttori, associazioni che forniscono servizi accessori, operatori. 
E, ancora una volta viene penalizzato lo sport di base e la possibilità di avviare alle diverse discipline migliaia di bambini e ragazzi che avrebbero potuto farlo in tutta sicurezza, nei diversi comprensori sciistici e nel pieno rispetto delle norme di prevenzione dal contagio. Si sarebbe potuto adottare un provvedimento di contingentamento delle presenze anzichè disporre una indiscriminata chiusura delle stazioni a poche ore dalla data prevista di apertura”
. Così in una nota alla stampa, il nostro Presidente Claudio Barbaro.
 
“Lo sci viene praticato in alta montagna, peraltro, con abbigliamento ed attrezzature che non consentono il contatto diretto. In questo modo si penalizza tutto il comparto amatoriale e promozionale ovvero di coloro che pur non avendo velleità agonistiche, si dilettano alla pratica dello sci partecipando a gare e che purtroppo sono fermi a casa dall’8 marzo 2020”.
 

"Sempre privilegiando la salute dei cittadini e augurandoci che arrivino adesso ristori adeguati per sopperire alle notevoli perdite delle strutture, prendere una decisione così repentina, a nemmeno 24 ore dalla riapertura stabilita degli impianti sciistici, rappresenta un grave danno per le scuole di Sci, gli albergatori, per gli esercenti e per i turisti stessi.  
Tanti operatori hanno lavorato duramente per riaprire le piste – ha aggiunto Barbaro – assunto personale, accettato prenotazioni negli hotel, accumulato spese e capisco e condivido il loro disagio. Decisioni così forti, che vanno a compromettere ulteriormente una stagione invernale già messa a dura prova dalla pandemia, vanno ponderate e comunicate per tempo. Anche perché, un ulteriore rinvio porterebbe, inevitabilmente, alla chiusura definitiva della partita".

Una pista. Tra le case

Sessanta atleti da tutto il Nord Italia. Ricreata una pista di snowboard in contesto urbano per una gara nazionale, una gara anche per sci freestyle in cui gli atleti si sono sfidati con montepremi di 2mila euro per i migliori. E’ successo a Castel Ivano, Trento.  
“Grazie a tutti gli enti, le associazioni e i volontari che hanno contribuito alla realizzazione e alla buona riuscita di questa terza edizione dell'Urban Streetz Contest”, spiega Andrea Tatra, Presidente dell’associazione Fuoripista Snow Club, affiliata ASI.