Trieste: torna Faniel nella Mezza

Domenica il rientro del primatista italiano di Maratona dopo i recenti guai muscolari. 

Tocca ad Eyob Faniel. La delusione per la mancata partecipazione alla maratona di Boston ha lasciato il posto alla voglia di presentarsi al meglio ai 42,195 km degli Europei di Monaco di Baviera, alla ricerca del podio continentale nel giorno di Ferragosto. Il primatista italiano della maratona ha scelto Trieste per il proprio rientro dopo il guaio muscolare accusato nelle scorse settimane, durante il raduno in altura a Kapsabet: domenica 8 maggio sarà in gara nella Mezzamaratona La Bavisela all’interno del contenitore di manifestazioni sportive Trieste Running Festival, evento targato ASI. Per l’azzurro delle Fiamme Oro, ex recordman sulla distanza dei 21,097 km (1h00:07 all’aeroporto di Siena Ampugnano nella scorsa stagione) sarà la seconda volta quest’anno nella mezza dopo l’ottavo posto alla RomaOstia con 1h00:36. La gara, con partenza alle 9.30 dalla piazza di Aurisina, attraverserà la strada costiera per poi lanciarsi sul lungomare barcolano, fino al traguardo all’altezza di Ponterosso, nel centro di Trieste. Il maratoneta terzo a New York nello scorso novembre, allenato da Claudio Berardelli, torna sulle strade del golfo triestino dopo il successo dello scorso anno alla Mujalonga nei 10 km.

“Continua la grande tradizione di una gara di Mezzamaratona che il nostro Ente ha sempre favorito. Il percorso della manifestazione è suggestivo e spettacolare: gli atleti corrono sul lungomare del Golfo di Trieste fino al centro della città”, ha spiegato il Responsabile ASI Atletica Leggera Sandro Giorgi, già Presidente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma. “Anche quest’anno la partecipazione sarà numericamente consistente e anche con una qualità notevole. Faniel non è l’unico grande atleta che si batterà per questa corsa prestigiosissima”.

 

 

Trieste

Mezza maratona a Trecate il 27 febbraio. Sarà valida come campionato nazionale ASI

Manca poco più di una settimana allo start della Mezza maratona targata ASD Trecate Run che si svolgerà il 27 febbraio alle ore 9:30 e sarà valida anche come Campionato Nazionale ASI. Un evento, quello organizzato nel novarese, a Trecate per l’appunto (da un gruppo di lavoro composto da Davide Dacco e dal Presidente del Comitato provinciale di Novara di ASI, Pompeo Verdicchio, colui che ha spinto affinché la manifestazione divenisse Campionato ASI) che assume una valenza sportiva davvero significativa. Non solo per l’assegnazione delle 20 maglie di campione italiano per le 20 rispettive categorie. Ma anche e soprattutto perché l’evento segna la ripartenza delle corse competitive su strada che, come ben sappiamo, sono state a lungo sospese a causa della pandemia. L’ASI è orgogliosa di affiancare la manifestazione e di sostenere l’attività dell’ASD Trecate Run che, per la 22^ volta, si accinge ad organizzare un evento così importante nel panorama dei campionati nazionali. Venti le categorie, come detto, che si contenderanno le rispettive maglie: promesse 20-22, seniores dai 23 anni, amatori 23-34 anni e tutte le altre categorie che variano di 4 anni in 4 fino ad arrivare agli over 95. Il sipario si alzerà sabato 26 febbraio con la consegna dei pettorali che avverrà in Piazza Cavour dalle 14.30 fino alle 18.30. Lo stesso arco temporale sarà utile per qualche ritardatario per potersi iscrivere last minute alla competizione. Prerequisiti fondamentali per la partecipazione la tessera ASI in corso di validità e il certificato agonistico per l’atletica leggera. Al fianco della mezza maratona prenderà il via anche la Trecate 10.2 ovvero la manifestazione dedicata a chi sceglie la distanza dei 10km per la quale, però, non ci sarà titolo nazionale ASI. Ma prima che la grande marea di sportivi inondi le strade della città di Trecate, comune di 20mila abitanti a soli 9km da Novara, sabato 26 febbraio alle 10.30 avverrà la presentazione ufficiale dell’evento. La cerimonia si terrà presso la sala Accademy Cortini Group di Via Bolungo, 6 a Trecate (NO) alla presenza di cariche territoriali politiche e di ASI. Durante la conferenza verranno poi presentate alla stampa la maglia ufficiale e la medaglia finisher. Per tutte le info www.newrt.it.

“Grande soddisfazione che una manifestazione ASI così importante, divenuta Campionato Nazionale, rappresenti un momento, anche simbolico, di ripresa per tutto l’Ente e per lo sport più in generale”, ha spiegato il nostro Presidente Claudio Barbaro.

 

La Maratona. Storia ed evoluzione

La storia della Mezza maratona non è così antica come quella della sua “genitrice”. La Maratona, infatti, trae le sue origini alla prima edizione dei Giochi Olimpici dell’era moderna. Nel 1896, ad Atene, Michel Bréal volle introdurre la maratona come rievocazione storica di un fatto epico: la corsa di Fidippide (o Filippide) che fu un guerriero ateniese che corse dalla città di Maratona verso l’Acropoli di Aniene per annunciare la vittoria sui Persiani nel 490 a.c. Il percorso della prima maratona, infatti, volle appunto ripercorrere questo tragitto che era di 40km. La Mezza maratona, invece, iniziò a prendere piede intorno agli anni ’50. Con la costante crescita della corsa ricreativa, gli organizzatori delle gare cercarono di offrire un’alternativa alla distanza standard della Maratona, sia per offrire ai corridori della 10km una lunghezza intermedia che permettere ai maratoneti di allenarsi su una distanza molto competitiva ma inferiore. E così nacque la Mezza maratona. Non si conosce bene l’identità del primo evento che vide gli atleti percorrere i 21,097km ma sappiamo che è solo dal 1992 che la Federazione Internazionale ne organizza il Campionato del Mondo. Il primo record mondiale ufficialmente riconosciuto nella Mezza maratona, invece, è stato l’ 1:05:44 di Ron Hill a Freckleton nel 1965, ma se prendessimo il tempo di un’ipotetica mezza maratona di Abebe Bikila a Tokyo ’64 allora sarebbe l’etiope a detenere il primo record con 1:04:28.

 

 

Nadia Dandolo, l’atleta ASI campionessa del Mondo di Mezza maratona

Per parlare di Mezza maratona non potevamo non incontrare Nadia Dandolo, attuale campionessa del Mondo in carica della categoria master 55, cresciuta nella Fiamma Vicenza. I master sono una suddivisione dell’atletica leggera che include gli atleti sopra i 35 anni di età scaglionati per categorie di cinque anni. Vanta una carriera di prim’ordine che l’ha vista indossare diverse medaglie internazionali e segnare molti record nazionali. Tra i tanti successi ricordiamo l’argento nei 3000 piani ai Giochi del Mediterraneo di Atene 1991 e il titolo mondiale master 50 nei 5000 piani a Lione.

Qual è per lei l’importanza di ricominciare a correre, a fare sport?
“L’aspetto più importante per me è senza dubbio il ritrovato senso di libertà. Il fatto di non avere limiti, non avere più orari e poterci muovere all’aria aperta è qualcosa di fondamentale. Diciamo che è un piccolo ritorno alla normalità”.

Cosa cambia tra correre una mezza maratona e una maratona intera?
“Ho corso una maratona una volta sola in vita mia, quando avevo 22 anni e mi ripromisi di non correrne più! La verità però è che non ero preparata e presi quella gara con la leggerezza della mia età unita ad un pizzico di spavalderia. Una maratona non si può correre senza una giusta e lunga preparazione. Impegni così forti poi si pagano. Le mezze vengono usate per la preparazione alle maratone stesse. Diciamo che, in questo senso, si possono legare. La maratona, poi, è basata su molti km e bisogna avere una mentalità diversa. Personalmente non è che mi piaccia molto”.

Cosa porta con sé del titolo Mondiale del 2019?
“A dirvela tutta non ero preparata al 100% per affrontare quella gara. Mi sono un po’ buttata, anche con l’esperienza, proprio perché volevo cambiare e non fare le stesse distanze (5 e 10 mila mt). Ma proprio in quella gara ho capito la vera importanza della mente. Mi porto appresso un grandissimo insegnamento. Ad un certo punto della gara il mio corpo iniziava a non farcela ma con la forza della testa sono riuscita a portare a casa il titolo. Credo proprio di essere riuscita a fare una cosa eccezionale. La mente ti fa fare cose incredibili”.

Come si riesce a mantenere in forma per prestazioni agonistiche così importanti?
“Credo che la conoscenza intrinseca del proprio corpo sia fondamentale per un allenamento che ti permetta di mantenere una forma agonistica così di livello, soprattutto con gli anni che passano. E io penso di sapermi conoscere bene!”.