L’Aikido sul mare di Roma

Roberto Cipolletti, Presidente del Comitato regionale ASI del Lazio, ha consegnato, a seguito di una dimostrazione svoltasi presso l'X Village di Ostia, un bonsai tradizionale al Maestro Carlo Cocorullo, Responsabile ASI del Settore Aikido. L'occasione, il conseguimento del Quinto Dan. Nella foto anche l’aikidoka Veronica Pieralisi.  
L’aikido è un’arte marziale tradizionale giapponese che si basa fondamentalmente sullo studio del movimento. L’obiettivo è raggiungere la massima padronanza del corpo e utilizzare tutta la propria energia contro uno o più assalitori. Infatti, il concetto fondamentale è quello di mantenere il massimo controllo dell’equilibrio, ricevendo o anticipando il gesto d’assalto dell’avversario. L’obiettivo è modificare la posizione dell’avversario applicando tecniche di leve articolari, percussioni e proiezioni (tutti modi per farlo cadere, utilizzando il peso del corpo).
Il Settore Aikido, in ASI, sta per raggiungere il decennale di storia. 

Aikido, cintura nera a un atleta disabile. La prima volta in Europa.

Arti Marziali: una bella storia da raccontare. Siamo in una palestra romana di Aikido, disciplina praticata sia a mani nude che con le armi bianche, spada, bastone e pugnale. 
Alla presenza del Responsabile Nazionale del Settore ASI dell'Aikido, Carlo Cocorullo, del Settore Sport Disabili Sabrina Molino e del Presidente del Comitato Regionale del Lazio Roberto Cipolletti, ha ricevuto la cintura nera un atleta disabile ed è il primo caso noto di un ragazzo autistico in Europa che consegue questo traguardo. 

"Simone Palumbo – spiega il Responsabile ASI dell'Aikido, Carlo Cocorullo – è un nostro praticante affetto da sindrome di Asperger che dopo 9 anni di corso ha sostenuto l'esame per ottenere la cintura nera. Simone è nato nel 1996, ha 22 anni e dall'ottobre 2010 frequenta il dojo. Quando Simone ha iniziato a praticare l'Aikido già era noto questo suo disturbo, sin dall'età di 9 anni. Una diagnosi di sindrome di Asperger si ha quando si riscontra un'interazione sociale e affettiva compromessa, ovvero quando interessi e attività sono ristretti e stereotipati, seppur in presenza di uno sviluppo cognitivo nella norma, e quando si nota una forte inadeguatezza nel modo di relazionarsi con gli altri. Gli individui con SA infatti non comprendono gli indizi sociali, né gli aspetti generali dei codici di comportamento ma si concentrano su interessi limitati che escludono altre attività, tendono a aderire a routine, ma anche a studiare in modo meccanico con ottima memoria visiva in particolare per i dettagli. Vi è difficoltà a comprendere le regole sociali non scritte e pertanto inserirsi in un gruppo può diventare difficile.  Ma nell'Aikido le regole, seppur non scritte, sono reiterate a lungo e i comportamenti ben codificati in una routine programmata e programmatica, pertanto un ragazzo con tali problematiche trova più agevole un inserimento, ne risulta tutelata la sua capacità di assimilare concetti basici e non deve "impegnarsi" a trovare un codice di comportamento perchè ne trova già uno che si confà alle sue possibilità. Questo tipo di partecipazione sportiva, come ad un gruppo di Aikido, non va contrastata ma incoraggiata, utilizzarli come rinforzo di altre tecniche di sostegno psicologico. L'impegno e il conseguente successo di Simone è sicuramente l'esempio palese di come tutto ciò funzioni in modo concreto e vantaggioso".

Insieme alla cintura nera e al tradizionale pantalone molto ampio chiamato Hakama, Simone ha ricevuto da Sabrina Molino, Responsabile Sport Disabili di ASI, una medaglia che riporta al Venticinquennale dell'Ente con il logo preparato per la ricorrenza sul fronte e la scritta "oltre i limiti" sul retro. 

 
[  F.Argentini  ]
 

 

L'origine dell'Aikido

L'Aikido fu creato da Morihei Ueshiba (Tanabe 14 dicembre 1883 – Tokyo 26 aprile 1969): i praticanti di Aikido si riferivano a lui con il termine Ōsensei ("Grande Maestro").
Il nome Aikido è formato da tre caratteri sino-giapponesi: 合 (ai), 氣 (ki), 道 (dō) la cui traslitterazione è la seguente:
合 (ai) significa "armonia" e nel contempo anche "congiungimento" e "unione";
氣 (ki) è rappresentato dall'ideogramma giapponese 氣 che, significa "spirito"
道 (do) significa letteralmente "ciò che conduce" nel senso di "disciplina" vista come "percorso", "via", "cammino", in senso non solo fisico ma anche spirituale.
合氣道 (ai-ki-dō) significa quindi innanzi tutto: «Disciplina che conduce all'unione ed all'armonia con l'energia vitale e lo spirito dell'Universo». Ueshiba Morihei, il fondatore dell'Aikido nella foto in basso, usava dire che questa arte anela sinceramente a comprendere la natura, ad esprimere la gratitudine per i suoi doni meravigliosi, ad immedesimare l'individuo con la natura. Quest'aspirazione a comprendere e ad applicare praticamente le leggi della natura, espressa nelle parole "ai" e "ki", forma l'essenza ed il concetto fondamentale dell'arte dell'Aikido.

 

Raduno Nazionale Aikido 2017

Come ogni anno, il Settore ASI Aikido ha organizzato il primo di due fondamentali incontri annuali, calendarizzati rispettivamente nel primo semestre
in Centro-Italia e nel secondo semestre al Nord.
Domenica scorsa, la scuola di Aikido tradizionale "Takemusu Aikido Roma" ha aperto le porte del suo Dojo per una giornata di pratica e di aggiornamento tecnico, un vero e proprio raduno Nazionale Aikido 2017.
A partecipare all'evento è stato invitato il Maestro Massimo Aviotti, attualmente 6° dan e con oltre quarant’anni di carriera aikidoistica.
 

“Ho avuto l'onore di praticare con i più grandi Maestri sia in Italia che all'estero, Giappone compreso, molti dei quali purtroppo oramai scomparsi, e, soprattutto, sono stato uke di di questi maestri cosa che mi ha fatto "sentire" il loro Aikido".

Il M° Aviotti è riuscito dalla mattina fino al tardo pomeriggio a catturare  l’attenzione dei praticanti, nonostante la fatica e nonostante il programma degli argomenti affrontati fosse di notevole livello tecnico.
Tra gli argomenti trattati il Maestro ha spaziato tra le differenti modalità di pratica tipiche dell’Aikido: Kihon – Ki no nagare fino alle tecniche di disarmo da jo (Jo Dori) e da ken (Tachi Dori) senza però tralasciare i sempre fondamentali Suburi, movimenti di base che hanno reso accessibile la pratica anche alle nuove leve.
 
Il Settore ASI Aikido, nella persona del responsabile Carlo Cocorullo si ritiene per questo più che soddisfatto della partecipazione calorosa e del momento di intensa pratica e alta formazione tecnica e ha portato i saluti e i rigraziamenti  al M° Aviotti che da anni porta avanti con i gruppi ASI un rapporto di amicizia profonda e di costante mantenimento di una linea didattica  e tecnica coerente.
L’invito a tutti i gruppi di Aikido è di partecipare al secondo incontro annuale che si terrà nel Nord-Italia nella seconda metà dell’anno ricordando l’importanza di momenti di confronto e di studio che arricchiscono non solo il praticante a livello personale, ma anche la scuola di cui il partecipante si fa portavoce e rappresentante.