08.01.2025
“Non sapete cosa vi siete persi”. Dalla relazione all’Assemblea nazionale elettiva 2024.
Dalla rivista Primato, dicembre 2024.
Riparto dai festeggiamenti del trentennale: tante delle persone che quel giorno erano in sala c’erano anche nei giorni della nascita di ASI. Il nostro è un popolo che è andato avanti senza disunirsi, mantenendo inalterati gli stessi valori di un tempo, spesso tramandati. Ed anche vedendo quanti delegati sono presenti oggi, per l’Assemblea nazionale elettiva, con entusiasmo, con la voglia di ritrovarsi e di riniziare un cammino insieme, penso a quei pochi che non hanno creduto in ASI, decidendo di cambiare bandiera. A loro auguro il meglio, ma dico anche, e lo faccio in modo diretto: ‘non sapete cosa vi siete persi!’”… Queste le prime parole del nostro Presidente Claudio Barbaro all’Assemblea riunita per il rinnovo delle cariche dell’Ente per il prossimo quadriennio olimpico. Tanti sentiti applausi hanno accompagnato queste parole, come anche quando Barbaro, al termine del suo intervento, ricorderà quanti hanno costruito la grande casa di ASI e non ci sono più. Commozione reale, profonda, prima di un minuto di silenzio particolarmente sentito dopo un anno nel quale tanti amici se ne sono andati.
Di seguito, i passaggi salienti dell’intervento.
“L’intervento del Ministro dello Sport merita la giusta attenzione. Il mondo dello sport sta cambiando pelle: veniamo da tanti anni in cui abbiamo cercato di portare avanti una dimensione che potesse corrispondere alla pratica sportiva nel suo complesso, prescindendo da aspetti di carattere competitivo e nel fare questo, abbiamo fatto in modo tale che lo Stato, cinque anni fa, quando è stata approvata la riforma, si riappropriasse dello sport. Al netto dei meriti degli altri organismi sportivi che, nel corso degli anni hanno supplito alle carenze dello Stato. Mi riferisco al CONI che ha tanti difetti, ma per 70 anni ha portato in alto la bandiera dello sport italiano. Senza un forte intervento dello Stato, non saremo mai arrivati a competere con le altre nazioni, non tanto per quel che riguarda il livello agonistico, ma per quello che concerne il profilo sociale, per l’importanza dello sport nel nostro Paese. Mi ha fatto piacere la dignità che il Ministro ha riconosciuto al nostro mondo che ancora fatica ad emergere”
Siamo stati bravi.
“Durante le dieci assemblee precedenti, ci siamo sempre un po’ trattenuti perché ad ogni passo avanti cercavamo di rimanere con i piedi per terra, quasi frenandoci, dicendoci sempre di guardare al futuro, a quello che avremmo fatto, cercando di costruire un Ente ancora più forte, anche sulla base degli errori, sempre tesi al raggiungimento del prossimo traguardo. Oggi, invece, prendiamocela una soddisfazione, dicendoci che siamo stati proprio bravi e godendoci questo momento con l’orgoglio di far parte di un’organizzazione che ha fatto e continuerà a fare la storia dello sport italiano. Viviamo con orgoglio lo spirito di appartenenza di questo Ente, costruito grazie a ciascuno di voi, perché siete tutti voi gli artefici di questo successo, nessuno escluso”.
Una carrellata lunga trent’anni
“Oggi è il momento dell’orgoglio e dell’emozione, ma dobbiamo far parlare anche i traguardi raggiunti, cercando di sottolineare i momenti più significativi. Nell’ultimo numero di Primato troverete una rapida cronologia degli avvenimenti che hanno caratterizzato questo percorso. Nel 1994 la Fondazione…
Nel 1995 abbiamo dato vita ad una sinergia con il Ministero della Pubblica Istruzione, abbiamo recuperato manifestazioni storiche che si svolgevano nei parchi romani, come il famoso Tre Ville che ci ha permesso di tornare all’interno delle scuole e di rinvigorire il rapporto con il Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1997 riparte la prima manifestazione del Trofeo Bravin targata ASI: una manifestazione storica per l’atletica leggera, in quanto la più longeva e importante a livello giovanile. Negli anni abbiamo cambiato pelle, ma l’agonismo rappresenta un passaggio importante, celebrato anche al trentennale. Abbiamo recuperato un patrimonio storico del nostro Ente che ha visto il passaggio di tutti i campioni che hanno fatto la storia dell’atletica leggera, nessuno escluso. Nel 2000, il primo passo verso l’innovazione con il sito internet. Nel 2001 sono nate le Asiadi a livello locale e la Calabria in questo è stata antesignana. Nel 2004, il decennale dell’Ente con una cerimonia bellissima, la presenza di tanti rappresentanti del Governo e del mondo dello sport, con l’annuncio della nascita di Sport&Cultura, in un momento particolarmente significativo e toccante riferito alla sezione (Gesto etico) intitolato al nostro eroe Fabrizio Quattrocchi. Nel 2005 un altro passaggio storico: la riforma Melandri aveva introdotto la rappresentanza degli Enti in Giunta Nazionale del CONI ed il primo Ente nella storia dello sport italiano che è stato rappresentato è stato proprio l’ASI. Una vittoria importantissima a livello politico. Nel 2006 fa il suo esordio Sport&Cultura, una manifestazione che premia altri lati dello sport rispetto a quelli tradizionali perché a fianco della Sezione Atleta dell’Anno intitolata a Carlo Pedersoli e alla sezione Media a Gian Piero Galeazzi, si riconosce il gesto etico, l’innovazione tecnologica, l’impiantistica sportiva. Nel 2009 nasce SportLab, organizzato in concomitanza dell’ottava assemblea. Una kermesse sportiva paragonata al Festival di Trento. Una settimana nella quale si è riunito tutto il mondo dello sport per formulare una proposta tecnica e articolata alle Istituzioni. Nel 2012 il cambio di denominazione, ossia la voglia di dare rappresentatività al Terzo Settore: da Alleanza Sportiva Italiana diventiamo Associazioni Sportive e Sociali Italiane, mantenendo inalterato l’acronimo. Nel 2018 diventiamo proprietari di una sede, un passaggio importante che ci ha proiettato più in là per quanto riguarda l’aspetto patrimoniale dell’Ente. Le Asiadi del 2019, organizzate in occasione del 25ennale dell’Ente celebrato a Lignano Sabbiadoro: abbiamo fatto nostro quell’esperimento che si è propagato in tutta Italia, ma che era nato in periferia. Nel 2020 l’assemblea al Foro Italico, quella pre-pandemia. Poi nel 2022, ASI diventa protagonista del Mundialido che ci permette di poter parlare di integrazione: è un evento che gode di un ampio risalto mediatico e che stiamo cercando di esportare in tutta Italia”.
I numeri di ASI. “Parliamo dei numeri, numeri che sono da sempre un termometro reale dello stato di salute di un’organizzazione. Nel 2012 avevamo 5.221 società, nel 2017 erano 10.059, oggi arriviamo a 12.100, il dato importante dal punto di vista affiliativo è la stabilità: difficile rispettare il 130% di incremento del quadriennio precedente. Questi sono numeri certificati, dal CONI e dal Ministero, dati reali e non presunti. Abbiamo acquisito il 15% della quota di mercato di riferimento nonostante l’inizio del quadriennio sia stato segnato da una contrazione dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19. Ancora più significativo è il dato del tesseramento e della sua qualità, 568.000 i tesserati nel 2012, 775.00 nel 2017, 1.003.015 nel 2020 e 1.509.233 alla data odierna… Un milione e mezzo di italiani che fanno sport ed attività sociale con noi. Numeri che ci devono rendere soddisfatti anche in riferimento all’ampio margine di crescita che abbiamo soprattutto nel tesseramento”.
La crescita finanziaria dell’Ente. “Relativamente al contesto finanziario, invece, i dati testimoniano – in riferimento al valore della produzione rispetto al quadriennio precedente – un ulteriore incremento, dato importante anche politicamente che ha portato l’incidenza del contributo di Sport e Salute ed altri contributi pubblici sul bilancio generale, nel 2021 del 19%, nel 2022 del 23%, nel 2023 del 26% e nel 2024 del 27%. Ma quanto è bello poter dire che il 73% delle nostre entrate sono prodotte da voi!”.
Il processo di patrimonializzazione. “Un dato che voglio sottoporre alla vostra attenzione: di recente abbiamo accordato il mutuo per l’acquisto della nuova sede pari al doppio, come metratura, di quella attuale. Ma la bella notizia è che non saremo obbligati a vendere l’attuale sede, aumentando i processi di patrimonializzazione.
Attraverso la disponibilità di una nuova sede avremo la possibilità sviluppare altri progetti, anche di carattere formativo. E la patrimonializzazione non si limita a questi aspetti appena citati, ma anche degli investimenti che abbiamo fatto nell’impiantistica sportiva, grazie ad ICSC, siamo proprietari a Milano di un immobile da 8 milioni di euro adibito a palestra, che inizierà a breve a dare i suoi frutti. Nel frattempo, unendo gli aspetti patrimoniali legati agli immobili a quelli legati agli investimenti, abbiamo dato vita a delle società in house: una si occupa di fitness e l’altra di padel. Sfioreremo, alla fine, i 20 milioni di euro di patrimonializzazione”.
Noi e gli altri. “Elenchiamo i motivi di questa cavalcata verso i vertici della promozione sportiva italiana: tre aspetti ci caratterizzano fortemente e ci differenziano. Abbiamo creduto sempre a un mondo di valori e di principi, abbiamo creduto nella qualità delle cose che abbiamo fatto, creando un file rouge, legato non solo alla necessità di andare a raggiungere i numeri, ma anche di dargli un’anima, un valore, un significato, che ci permette di affermare che siamo un Ente differente. Questo può essere tradotto in 3 parole: serietà, affidabilità, capillarità nella presenza sul territorio che si esprime attraverso una rete periferica solida sotto il profilo strutturale. Abbiamo delle sedi in tutta Italia. Ci sono dei servizi che hanno fatto la differenza, doveroso citare la polizza, che è migliorabile, ma c’è un dato che dimostra la sua efficacia, l’ufficio sinistri. Abbiamo messo, insieme ai nostri uffici e all’Unipol, una rete efficiente e una capacità di dare risposte. Abbiamo la capacità di dare consulenze fiscali che ci hanno permesso di costruire una rete di consulenti in tutta Italia, ASI Top Tour ne è un esempio. Abbiamo un continuo aggiornamento dei nostri tecnici, arrivando agli aspetti formativi, il nostro albo istruttori sfiora le 40.000 registrazioni e la cosa che ci sorprende è che più siamo stringenti nelle regole per l’iscrizione al nostro “Albo dei tecnici”, più siamo apprezzati. Chi è all’interno del mondo dello sport parla dell’ASI come un Ente serio che non regala diplomi facilmente, e più questa voce diventa comune più l’ASI cresce sotto gli aspetti formativi. Noi siamo l’unico Ente che ha istituito l’Albo dei formatori e operiamo nella formazione dei formatori. Tutti i diplomi dell’ASI, se non passano attraverso docenti che siano in possesso di determinati requisiti, non possono essere rilasciati. Abbiamo raggiunto la cifra di 2600 formatori che hanno superato il test e che sono in possesso dei requisiti che noi chiediamo loro, e questa è un’ulteriore eccellenza che rivendichiamo. Il Servizio Civile Universale è una scoperta dell’ultimo anno che parte dal Ministero dello Sport: va rimarcata la collaborazione con un Ente che ha fatto un’esperienza nel corso degli anni maggiore della nostra, che è OPES, e che ci ha dato tutte le indicazioni per poter crescere in questo comparto. Da un anno abbiamo la possibilità di ospitare anche i collaboratori del Servizio Civile Universale, che rappresentano un ulteriore momento di crescita per la nostra organizzazione periferica. Nodale anche il consolidamento del Terzo Settore e su questo vorrei aprire un inciso: in questo campo siamo particolarmente in crescita, siamo tra le reti nazionali più in crescita, non abbiamo mai problemi per andare a confermare i requisiti del Ministero del Lavoro, ma c’è ancora tanta strada fare”.
Lo sport in Costituzione. “Ci sono altri aspetti che hanno caratterizzato la vita dell’ASI. La prima proposta per l’inserimento dello sport in Costituzione risale al 1996 e anche allora era stata l’ASI ad ispirare questa proposta che venne per la prima volta presentata dal compianto Giulio Maceratini. Quindi la Destra sportiva italiana è titolare di un qualcosa che solo recentemente è approdata in Costituzione e questo non deve metterci nelle condizioni di rilassarci, perché è solo un punto di partenza. Quella proposta, che nel corso del tempo si è evoluta, contiene 5 parole: “In tutte le sue forme”, “la tutela dello sport in tutte le sue forme”. Le abbiamo fortemente volute. Ho presentato io, da senatore, l’emendamento che è andato a cambiare il volto di questa legge con l’inserimento di questa frase che dal punto di vista politico vuol dire tanto”.
Il mondo della promozione sportiva. “Oramai in tutti i dibattiti pubblici ai quali partecipo, partendo dagli incontri con il CONI, passando a quelli di confronto con gli altri organi sportivi, viene riconosciuto universalmente che il mondo della promozione sportiva pesa per il 60% dello sport italiano. Una realtà che deve acquisire una dignità diversa rispetto a quella che ricopre oggi all’interno del mondo dello sport: non voglio stare qui a dissertare su quelli che saranno i modi attraverso i quali si arriverà al raggiungimento di questo risultato, però è fuor di dubbio che la promozione sportiva debba occupare un ruolo diverso rispetto a quello che occupa ora nello scenario dell’ordinamento sportivo italiano”.
Il futuro della crescita di ASI. “Per quanto riguarda il futuro, la crescita dell’ASI deve passare attraverso una serie di altri ragionamenti, altre riflessioni e, perché no, altre proiezioni. Le nostre società in house ci hanno fatto capire che, al netto di quelle che sono le soddisfazioni che potremmo toglierci da società commerciali controllate dall’ASI, va aperta una fase nuova all’interno del nostro mondo per quello che riguarda la gestione dell’impiantistica sportiva. Mi riferisco anche ai diversi Comitati che devono poter acquisire impianti sportivi, perché è evidente che un impianto sportivo non può che migliorare le casse della nostra periferia, promuovere lo sport, tornare a formare atleti del futuro. Veniamo da un mondo glorioso come quello del Centro Nazionale Sportivo Fiamma che ci ha dato tante soddisfazioni: oltre che nel riconoscere a ciascun cittadino italiano la possibilità di fare sport e di farlo diventare patrimonio di tutta la nazione, è altrettanto importante che comunque si possa contare sui campioni o sull’agonismo. Tutto ciò ce lo dimostrano anche gli esperimenti all’interno dell’ASI, nel tentativo di tornare a dare una dimensione all’attività agonistica all’interno dell’Ente. Gestire impianti sportivi, equivale alla possibilità di incrementare il patrimonio. Abbiamo un esempio su tutti nel Lazio: la SIS Roma, una società nata e cresciuta all’interno dell’ASI che, con la gestione di impianti sportivi pubblici e privati, ha permesso di indirizzare una parte importante della propria attività verso l’agonismo e di arrivare a titoli come Coppe Italia o a partecipazioni alle manifestazioni internazionali. Questa società è uno dei fiori all’occhiello del nostro Ente”.
L’esigenza di comunicare. “Andando a parlare delle cose che andremo a fare, è impossibile non fare un cenno sulla comunicazione: per tanti anni sono stato un convinto sostenitore della comunicazione di basso profilo all’interno dell’ASI: questo perché, se non ci sono campioni, o gesta da sottolineare ed enfatizzare, è complicato andare a comunicare le attività di un Ente. Ma sono convinto, però, anche per la grande qualità del lavoro che stiamo facendo in questa area,, che quando si ha un milione e mezzo di tesserati, la comunicazione debba essere rivolta all’interno, perché abbiamo una platea numerosissima con la quale dialogare e costruire insieme dei percorsi che vadano a migliorare l’efficienza dei servizi interni, ma soprattutto vadano ad enfatizzare il grande lavoro che viene fatto in periferia e da questo punto di vista stiamo lavorando al progetto che vedrà la nascita di una TV in prima battuta e poi di una radio ASI, sempre in streaming, che trasmetterà contenuti non solo sulle attività dell’Ente, ma anche nella rete dell’impiantistica sportiva che fa riferimento diretto all’ASI. La comunicazione diventerà centrale nel prossimo quadriennio”. Investire sui quadri periferici “Dobbiamo incrementare la formazione dei quadri, non è sufficiente la consulta periferica una volta l’anno, dobbiamo assolutamente intervenire sulla formazione dei nostri quadri periferici, dobbiamo aumentare il grado di conoscenza del mondo dello sport a favore dei nostri comitati periferici, dobbiamo farlo soprattutto per quello che riguarda la possibilità di estendere la conoscenza dell’ordinamento sportivo indirizzandola in aspetti di carattere normativo che continuano ad arrivare e per i quali c’è bisogno di un aggiornamento e formazione continua”.
Momenti di Terzo Settore alla festa del Trentennale. “In aggiunta c’è lo sviluppo del Terzo Settore: chi ha seguito la manifestazione del Trentennale all’Auditorium di via della Conciliazione, ha visto uno spaccato di queste attività. Il balletto dell’Academy di Mvula Sungani, che oltre ad essere un dirigente dell’ASI è un coreografo di fama internazionale, ha veramente fatto palpitare il cuore di tutti i presenti e ci ha dato contezza di quanto anche in quel versante ASI stia crescendo. Abbiamo recentemente organizzato un talent musicale: io mi sono divertito molto ed ho ascoltato i cantanti in erba, che forse non diventeranno famosi, ma sicuramente si sono divertiti ed hanno rappresentato la voce della città”.
Agire all’interno del Palazzo. “Ci siamo impegnati tantissimo, la mia esperienza politica mi permette di poterlo fare anche ora. Abbiamo la necessità di mettere mano a provvedimenti importanti come quello del Lavoro Sportivo. E abbiamo una criticità che è quella dettata dalla complessità di far riferimento a 4 soggetti in contemporanea, riferendomi al Ministero, Sport e Salute, il Dipartimento e il CONI: bisogna cercare di mettere un po’ di ordine. Riguardo alla riforma dello sport: le nostre associazioni hanno fatto sacrifici. Il lavoro sportivo è una bomba sociale che era pronta ad esplodere ed è arrivato il momento di metterci mano. Adesso la legge va migliorata, va resa compatibile con un sistema che, nel corso degli anni, si è visto inondare di norme, un sistema che è nato da poche e semplici e basiche normative che facevano riferimento a pochi articoli del codice Civile che, nel corso degli anni, sono aumentate. Dal punto di vista programmatico sento la necessità di trasferire in ciascuno di voi, dal centro alla periferia, la nostra capacità di poter essere interlocutori delle Istituzioni pubbliche prima di tutto, secondariamente quelle sportive, per andare a dare il nostro contributo a tutte le modifiche alle quali saremo chiamati a partecipare”.
“L’ultimo pensiero, per la famiglia”
“Voglio ricordare i tanti amici che, purtroppo, non ci sono più, ultima la cara Tina Silvestre. ”.
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