01.02.2025
Lo stato dello sport in Italia. Aggiornamenti…
Dalla rivista Primato, gennaio 2025.
L’oro delle medaglie, che l’Italia conquista copiosamente, non riflette una reale diffusione della pratica sportiva nel Paese. Certamente, il lavoro portato avanti dalle Istituzioni negli ultimi anni sta dando i suoi frutti: alcuni maturi, altri ancora acerbi, come evidenziato dal Rapporto Sport 2024, la ricerca curata dall’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale e da Sport e Salute, in collaborazione con il Ministro per lo Sport e i Giovani. Dallo studio emerge una progressiva diminuzione della sedentarietà e un aumento della pratica sportiva. In questo contesto, il contributo degli Enti di Promozione Sportiva è di altissimo valore: basti pensare che, dei circa 12 milioni di praticanti tesserati a un organo sportivo, il 64% lo è con gli EPS. Il nostro ruolo, dunque, deve diventare sempre più strategico: dobbiamo essere al centro delle politiche sportive più di quanto lo siamo stati finora. La ricerca cita gli ultimi dati ISTAT sulla pratica sportiva e sulle attività fisiche nel tempo libero, restituendo l’immagine di un’Italia più attiva e dinamica, con segnali di miglioramento significativi. Le statistiche relative al 2023 indicano un incremento della pratica sportiva continuativa, una ripresa dell’attività giovanile dopo il forte calo dovuto alla pandemia e una riduzione dei livelli di sedentarietà. Questi dati suggeriscono l’avvio di un processo di rafforzamento della cultura del movimento e del benessere derivante dall’attività fisica a qualsiasi età. Un cambiamento favorito anche dall’emergere di nuove discipline, capaci di attirare un pubblico sempre più ampio: basti pensare al boom del padel. E in ASI possiamo dire, con orgoglio, di aver dato un contributo significativo – con centinaia di attività praticate convenzionali e non convenzionali – affermandoci tra i principali promotori di una cultura sportiva inclusiva. Tenendo fede all’emendamento che, proprio da noi proposto in Parlamento, è diventato parte integrante dell’articolo sullo sport in Costituzione: “In tutte le sue forme”. Cinque parole che hanno un notevole peso specifico. Lo sport sta generando un impatto economico crescente, con un contributo al valore aggiunto italiano stimato in 27,4 miliardi di euro nel 2022, un dato addirittura superiore ai livelli pre-Covid. Tuttavia, occorre adottare misure adeguate a sostenere lo sviluppo del settore, come il miglioramento della nuova riforma del lavoro sportivo o maggiori investimenti nelle strutture pubbliche. Un’analisi più approfondita rivela che 4,2 miliardi di euro derivano direttamente dalle attività sportive. Un altro aspetto cruciale è il ruolo dello sport nella tutela della salute dei cittadini. I dati della ricerca evidenziano che la percentuale di persone in sovrappeso è in diminuzione, ma, al contempo, il tasso di obesità – soprattutto infantile – è in continua crescita. Ciò dimostra quanto l’attività motoria sia ancora scarsamente valorizzata, in particolare nell’ambito scolastico. Educare i giovani a uno stile di vita attivo è una responsabilità imprescindibile di ogni Paese, e l’ingresso del termine “sport” nella nostra Carta costituzionale, il 20 settembre 2023, rafforza ulteriormente questo principio. Tuttavia, fin dal primo giorno, abbiamo sottolineato che si tratta solo di un primo passo verso quella rivoluzione culturale nella pratica sportiva che l’Italia attende da troppo tempo. Per questo non siamo rimasti a guardare. Insieme ad altri Enti di Promozione Sportiva, veri motori della diffusione dello sport di base, abbiamo portato avanti un lavoro costante, spesso dietro le quinte. Il 28 gennaio scorso, il nostro Ente, insieme a Endas e Opes – rappresentando complessivamente 2,5 milioni di sportivi italiani – è stato ricevuto in audizione presso la VII Commissione del Senato della Repubblica, per presentare osservazioni e proposte emendative sul Disegno di Legge 992 Disposizioni per l’attuazione dell’articolo 33, settimo comma, della Costituzione in materia di promozione e sostegno dello sport in ambito psicofisico e sociale. Tra le istanze emendative proposte agli articoli di interesse del DdL, spiccano l’affidamento dell’insegnamento di educazione motoria nella scuola primaria a docenti con laurea magistrale in Scienze Motorie o titolo equivalente, con un percorso formativo specifico in ambito scolastico; l’obbligo di collaborazione con esperti in psicomotricità per l’inclusione degli alunni con disabilità; l’ampliamento della detrazione fiscale per agevolare le migliaia di associazioni sportive, rendendola applicabile anche alle spese sostenute per l’attività sportiva di minori di 18 anni e famiglie con un ISEE inferiore a 20.000 euro; la concessione di una detrazione fiscale completa e senza limiti di importo per le persone con disabilità; un’agevolazione del 100% delle spese sostenute dagli over 60 per abbonamenti a centri sportivi e piscine, fino a un massimo di 1.000 euro annui, a condizione che l’attività sia certificata come preventiva o riabilitativa da un medico. Ci siamo sempre battuti – e continueremo a farlo – affinché l’accesso alla pratica sportiva diventi un diritto sacrosanto e inalienabile per ogni cittadino.
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