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05.04.2022

Istituzionale

Non basta annunciare l’uscita dall’emergenza. Bisogna investire sullo Sport e sull’impiantistica

Prosegue l’attività del nostro Ente dentro e fuori il Palazzo per dare dignità allo Sport e ai suoi impianti. Oggi un nuovo comunicato stampa da parte del nostro Presidente Claudio Barbaro e del dirigente nazionale di ASI, Alessandro Cochi.

BARBARO: “Uscire dall’emergenza vuol dire rilanciare ora lo Sport, a partire dai nostri impianti, presidi della salute”.
COCHI: “L’esempio di Roma capitale, ancora ferma”…

Gli impianti sportivi come presidi della salute sul territorio. Serve un investimento da parte del Governo e delle amministrazioni cittadine”, questo quanto chiesto nuovamente a mezzo stampa dal nostro Presidente e Senatore di Fdi Claudio Barbaro. “È ben noto come l’attività fisica svolta regolarmente sia strumento di prevenzione.  I centri sportivi devono essere considerati e come tale trattati dalle Istituzioni, presidi di benessere. Non basta annunciare l’uscita dall’emergenza. Bisogna investire sullo sport e sulla salute”.
“Gli Enti Locali affrettino, ad esempio, le procedure per concretizzare gli allungamenti delle concessioni comunali sanciti, durante l’emergenza, da leggi dello Stato”, termina Barbaro.

“A Roma occorre sbloccare le procedure per la proroga di tre anni delle concessioni comunali prevista dalla normativa nazionale quale sostegno alle difficoltà Covid”, aggiunge Alessandro Cochi – dirigente nazionale ASI con delega ai rapporti con gli Enti Locali, nonché delegato allo Sport della Federazione romana di Fdi – portando l’esperienza della Capitale.
“Inoltre, è di fondamentale importanza, introdurre un’urgente semplificazione delle procedure per i lavori di miglioria negli impianti e quindi investimenti privati per l’arricchimento del patrimonio sportivo pubblico (soprattutto per consentire immediati interventi al fine di allineare l’offerta sportiva alle mutate esigenze dell’utenza e consentire allo stesso tempo una diversificazione dei ricavi).
Noi crediamo nello Sport e nei suoi impianti come punto di riferimento del territorio”, prosegue Cochi. “Gli impianti sportivi potrebbero diventare anche luoghi centrali sul territorio a livello amministrativo ampliando l’offerta di servizi che questi ultimi potrebbero offrire alla cittadinanza, come il rilascio documenti. Immaginiamo che potrebbero ospitare, ad esempio, anche punti informativi turistici, Caf o centri di consulenza per l’avviamento alla pratica sportiva. Per quanto riguarda Roma, che portiamo ad esempio, ci sono più impianti sportivi comunali (circa 160 in regime di concessione senza contare i centri sportivi municipali) che uffici postali (135)”.

Domani sul sito di ASI la rassegna stampa completa.

Un laboratorio di idee

Di impiantistica sportiva si è parlato anche nel corso di un incontro sicuramente suggestivo e dal format totalmente nuovo, svoltosi presso il circolo storico “Ginnastica Roma”. Partendo proprio da Roma. Si sono riuniti per la prima volta tutti insieme, nell’iniziativa organizzata da Sportivi per Roma (Presidente Mirko Fratta), i responsabili delle politiche sportive della Capitale a partire dai tempi di Carraro, ripercorrendo oltre tre decenni di governo dello sport a Roma.
Erano presenti tra gli altri, Angelo Diario, Paolo Masini, Daniele Frongia, Mirko Fratta, Alfonso Rossi.

“L’appello che va fatto oggi è: bandi subito” – sostiene Alessandro Cochi – “Ci sono decine di impianti chiusi le cui chiavi vanno consegnate a nuovi gestori. Più della metà degli impianti comunali rischia la chiusura il prossimo anno, non passi il messaggio sbagliato che il concessionario è per forza di cose un furbetto: il concessionario è colui che anche in questi tre anni ha portato avanti gli impianti, nonostante le chiusure che sono state imposte durante la pandemia e nonostante il caro bollette”.

Cochi ha anche parlato a margine dell’incontro di PRISP, l’acronimo che nascondeva un piano articolato messo in atto negli anni di governo della Capitale, nei quali Cochi era Delegato allo Sport. Vennero mappati tutti gli impianti sportivi della Capitale, pubblici e privati al fine di mettere a disposizione della cittadinanza un archivio straordinario e permettere agli amministratori di identificare tutti i bisogni proprio di impiantistica e anche legati alle singole discipline, quartiere per quartiere. “Un primo passo, un trampolino per poi poter colmare ogni lacuna sul territorio. Purtroppo, con l’avvicendarsi dei Sindaci, quanto di buono viene fatto, spesso è lasciato indietro o totalmente abbandonato. Questa è una pecca tutta italiana”.

“Negli anni Novanta il rapporto tra Coni e Comune nacque con la logica di sistemare gli impianti scolastici, le piscine e i campi polivalenti che erano stati realizzati come opere a scomputo della costruzione degli edifici scolastici”, ha detto nel corso dell’incontro Alfonso Rossi, storico affiliato del nostro Ente e consulente per lo Sport del Sindaco Carraro. “E’ stato un sistema che ha funzionato, perché ha portato impianti sportivi in quartieri difficili, dove mettere una piscina nuova significava dare la possibilità ai giovani di avere un luogo di aggregazione. Molti impianti che a quei tempi erano aperti e avevano migliaia di utenti, oggi sono ridotti in maceria”.

Incontro tra responsabili delle politiche sportive della Capitale succeduti negli anni. Parla Alessandro Cochi, Delegato allo Sport di Roma Capitale dal 2008 al 2013 sotto la Giunta Alemanno

 

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