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12.06.2019

Sport

| T'ienshu

Meno 2 alle Asiadi – Insegnamento nelle scuole

“Il T’ienshu è un’arte marziale figlia di tecniche e conoscenze provenienti da diverse forme di combattimento".

Parola di Michele Montedoro, responsabile del Settore.
È certamente molto recente, visto che è stata fondata agli inizi degli Anni Settanta da un italiano, Fernando Tronnolone, in passato anche responsabile del Settore ASI, praticamente fin dalla nascita dell’Ente.
La caratteristica principale del T’ienshu è quella di operare contemporaneamente sulla preparazione fisica ma anche teorica e psicologica dei praticanti, per poter ottimizzare la reazione a una situazione di pericolo come potrebbe presentarsi in un contesto di vita reale.
Nel panorama odierno, questa attività è estremamente attuale, infatti non a caso alcuni plessi scolastici hanno accettato di inserire questa disciplina, addirittura trovandole una collocazione all’interno dell’ordinaria fascia oraria mattutina,
riservata alle lezioni, e non come mera attività collaterale da svolgersi in orari diversi, tipo pomeridiani.
"L’efficacia del Tien Shu lo rende una risposta efficace a situazioni oggi di grande allarme sociale, come la violenza sulle donne, ma anche rispetto a fenomeni più tipicamente attuali, tipo gli episodi di bullismo, o addirittura di cyber bullismo”.
Come ASI il Settore opera in varie regioni, soprattutto in Puglia, Lombardia, Toscana e Val d’Aosta, con circa 500 praticanti affiliati. Ha sviluppato un protocollo per la formazione di istruttori, in accordo con l’Ente, prevedendo un aggiornamento completo ogni 5 anni proprio per attualizzare le tecniche utilizzate a situazioni di pericolo che siano mutate nel frattempo.
“L’attività prevede vari fasce, contraddistinte da colori differenti. Ogni livello si compone di una preparazione che è insieme teorica, psicologica e pratica”, chiude Montedoro.

[ L.Aleandri ]

 

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