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23.06.2019

Sport

| Aikido

Aikido, cintura nera a un atleta disabile. La prima volta in Europa.

Arti Marziali: una bella storia da raccontare. Siamo in una palestra romana di Aikido, disciplina praticata sia a mani nude che con le armi bianche, spada, bastone e pugnale. 
Alla presenza del Responsabile Nazionale del Settore ASI dell'Aikido, Carlo Cocorullo, del Settore Sport Disabili Sabrina Molino e del Presidente del Comitato Regionale del Lazio Roberto Cipolletti, ha ricevuto la cintura nera un atleta disabile ed è il primo caso noto di un ragazzo autistico in Europa che consegue questo traguardo. 

"Simone Palumbo – spiega il Responsabile ASI dell'Aikido, Carlo Cocorullo – è un nostro praticante affetto da sindrome di Asperger che dopo 9 anni di corso ha sostenuto l'esame per ottenere la cintura nera. Simone è nato nel 1996, ha 22 anni e dall'ottobre 2010 frequenta il dojo. Quando Simone ha iniziato a praticare l'Aikido già era noto questo suo disturbo, sin dall'età di 9 anni. Una diagnosi di sindrome di Asperger si ha quando si riscontra un'interazione sociale e affettiva compromessa, ovvero quando interessi e attività sono ristretti e stereotipati, seppur in presenza di uno sviluppo cognitivo nella norma, e quando si nota una forte inadeguatezza nel modo di relazionarsi con gli altri. Gli individui con SA infatti non comprendono gli indizi sociali, né gli aspetti generali dei codici di comportamento ma si concentrano su interessi limitati che escludono altre attività, tendono a aderire a routine, ma anche a studiare in modo meccanico con ottima memoria visiva in particolare per i dettagli. Vi è difficoltà a comprendere le regole sociali non scritte e pertanto inserirsi in un gruppo può diventare difficile.  Ma nell'Aikido le regole, seppur non scritte, sono reiterate a lungo e i comportamenti ben codificati in una routine programmata e programmatica, pertanto un ragazzo con tali problematiche trova più agevole un inserimento, ne risulta tutelata la sua capacità di assimilare concetti basici e non deve "impegnarsi" a trovare un codice di comportamento perchè ne trova già uno che si confà alle sue possibilità. Questo tipo di partecipazione sportiva, come ad un gruppo di Aikido, non va contrastata ma incoraggiata, utilizzarli come rinforzo di altre tecniche di sostegno psicologico. L'impegno e il conseguente successo di Simone è sicuramente l'esempio palese di come tutto ciò funzioni in modo concreto e vantaggioso".

Insieme alla cintura nera e al tradizionale pantalone molto ampio chiamato Hakama, Simone ha ricevuto da Sabrina Molino, Responsabile Sport Disabili di ASI, una medaglia che riporta al Venticinquennale dell'Ente con il logo preparato per la ricorrenza sul fronte e la scritta "oltre i limiti" sul retro. 

 
[  F.Argentini  ]
 

 

L'origine dell'Aikido

L'Aikido fu creato da Morihei Ueshiba (Tanabe 14 dicembre 1883 – Tokyo 26 aprile 1969): i praticanti di Aikido si riferivano a lui con il termine Ōsensei ("Grande Maestro").
Il nome Aikido è formato da tre caratteri sino-giapponesi: 合 (ai), 氣 (ki), 道 (dō) la cui traslitterazione è la seguente:
合 (ai) significa "armonia" e nel contempo anche "congiungimento" e "unione";
氣 (ki) è rappresentato dall'ideogramma giapponese 氣 che, significa "spirito"
道 (do) significa letteralmente "ciò che conduce" nel senso di "disciplina" vista come "percorso", "via", "cammino", in senso non solo fisico ma anche spirituale.
合氣道 (ai-ki-dō) significa quindi innanzi tutto: «Disciplina che conduce all'unione ed all'armonia con l'energia vitale e lo spirito dell'Universo». Ueshiba Morihei, il fondatore dell'Aikido nella foto in basso, usava dire che questa arte anela sinceramente a comprendere la natura, ad esprimere la gratitudine per i suoi doni meravigliosi, ad immedesimare l'individuo con la natura. Quest'aspirazione a comprendere e ad applicare praticamente le leggi della natura, espressa nelle parole "ai" e "ki", forma l'essenza ed il concetto fondamentale dell'arte dell'Aikido.

 

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